Sogno ricorrente

Era da un po' che non lo sognavo (o meglio che me lo ricordavo),
ma l'altra notte è riapparso...

Mi trovo a Venezia, tra calli e campielli, ed improvvisamente mi
accorgo che sta per arrivare un forte maltempo, una vera tempesta,
al che mi affretto per arrivare a casa.
La casa da raggiungere è quella dove attualmente vivono i miei genitori,
nella quale ho abitato tanti anni, che però nel sogno è la mia,
e loro non ci sono.
Ogni volta però accade che, nel fare la strada per rincasare
(e le parti di Venezia che attraverso non esistono nella realtà),
incontro sempre un tratto impegnativo, perchè allagato.
Non si tratta di acqua alta, ma quasi sempre di un ponte molto basso
che quasi sfiora l'acqua del canale, oppure una specie di passerella,
gettata da una riva all'altra del canale stesso.
Ci vuole sempre un po' di impegno per passare dall'altra parte,
perchè la struttura sembra molto instabile.
Invariabilmente però il sogno si conclude bene, perchè arrivo a
casa in tempo per chiudere le finestre e ripararmi dalla tempesta,
che nel frattempo si scatena.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 13/10/2003 9.54]

è strano sognare la stessa cosa in modo ricorrente, anche a me capita, ultimamente sto facendo molti sogni, la stranezza di questi ultimi miei sogni è che sono quasi sempre ambientati nella mia casa con la mia famiglia e con un'altra persona da me conosciuta. ricorrente è la presenza dell'aceto in questi miei sogni, mi pare che hiram sia bravo a interpretare i sogni, se così fisse mi potresti dire cosa possa rappresentare l'aceto????

Ovviamente scherzo!
Non sono bravo...
Magus ogni volta che facciamo qualcosa di nuovo o di importanteproviamo la sensazione di dover attraversare qualcosa di instabile, ma la fiducia e l'equilibrio aggiustano ogni cosa.

Gollum, a parte gli scerzi, potrebbe davvero essere un problema di acidità. Perchè se sai che è aceto, ne senti anche il gusto o l'odore e se è così, allora può benissimo essere solo un segno del corpo.

Hiram, secondo me hai colto proprio il punto. Grazie!

Hiram potresti tradurre questo sogno? Non e' mio, ma di un mio conoscente e nemmeno lui riesce a spiegarselo bene...

correvo per raggiungere una stella dorata e mi trovavo in un labirinto... una casa gigantesca, la casa dell'assurdo... ogni stanza era una scena, un microcosmo a sè... alcune stanze erano vuote, escludendo simboli sulle pareti... simboli egizi... nel sogno erano divisi in due insiemi, i simboli d'aborto e quelli di nascita... bisognava seguire i simboli nella corretta successione per riuscire ad avere la chiave del labirinto. non so nulla... so solo che nel sogno era così...
interpretandoli correttamente si arrivava ad una sorta di mansarda... e prova ad indovinare cosa c'era nella mansarda?
Dio non cristiano, nè ebraico, nè l'ADU
semplicemente un signore di mezza età con i capelli grigi che stava uccidendo una vecchietta... e come, poi? aveva fissato un cappio ad un palloncino pieno di elio e l'aveva lasciato volare
... poi c'è ancora dio... che non si vede più, ma mi parla... ed è uno specchio che riflette la mia immagine... leggo un frammento di testo (cosa strada dato che di solito in un sogno non si riesce a leggere con precisione, ma si intuisce il significato delle parole) e dio mi chiede cosa voglio. "La stella dorata", rispondo egoisticamente prima di poter pensare ad altro... il sogno finisce con io, che poi sarei dio, che sarei anche Taliesin-Gwidion che prendo la stella dorata e divento una sorta di tutto

(una cosa che, dall'intepretazione che mi sono fatto io, potrebbe tornare utile: a questo ragazzo vari gruppi di occultisti di matrice diversa fra loro dicono che sia un "mago naturale", seppur lui non studi esoterismo o sia direttamente interessato a tale via... pensierino a parte: ma magi si nasce?! )

[Modificato da .:avatar:. 15/10/2003 19.02]

Potrebbe sembrare una iperattività culturale e un po di egocentrismo aucelebrativo....
Questo tuo amico (?!) credo abbia un po le idee confuse
riguardo a maghi e religiosità. Capita sovente quando si mette troppa carne al fuoco e quando lo si fa per trovare un posto dove essere considerati. E' umano, ma non ,o consiglio, occorre fare per ciò che siamo e non per ciò che vogliamo gli altri cerdino che siamo.
Comunque lungi da me ogni giudizio questa è una condizione nella quale cadiamo tutti con estrema semplicità.
PS.
Tutti siamo maghi naturali, non si diviene imparando se non per migliorare l'istintività e porla stto il controllo della volontà.

Quello che approsimativamente pensavo anch'io, specie se si acquisiscono molti contenuti ma poi li si mette in un cassetto, non facendoli rendere in vita. Psicologicamente parlando direi che potrebbe avere l'incoscio pieno zeppo di tali "conoscenze" occultistiche. Questo magari implica anche che una loro manifestazione onirica non sia necessariamente collegata a tali simboli di per se', ma a fungere da veicolo per altri mesaggi (un po' quello che succede normalmente con le cose che vediamo nella vita di tutti i giorni)

Dico approsimativamente perche' non e' il genere di persona che vuole o necessita un gruppo in cui riconoscersi... il resto invece mi trova d'accordo.

Condivido il tuo pensiero sulla scienza dei magi e devo dire che questa e' anche una conferma al mio stesso "corso di studi" (che altro non e', come hai detto tu, mettere qualcosa che era istintivo sotto il controllo della verita' e poterlo esporre -anche a se stessi- in maniera migliore e meno pressapochista... non e'una disciplina dove conta il numero di libri che hai letto ho la quantita' di cose che sai (seppur diano una mano) ma, diciamo, quello che hai dentro )