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COS'E' LA PAURA???

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2003 11:37
21/10/2003 13:15
 
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magus,
premetto che quanto scritto sopra è difficilissimo, se quasi non impossibile da realizzare, il cancellare tutto dalla memoria, il cancellare la continuità è una cosa che non saprei spiegare in modo pratico, però vorrei portare un esempio:
a me è capitato una sola volta nella vita di cancellare completamente la continuità della memoria, della mente, ma penso che anche a voi possa essere capitato, mi è capitato nel momento che amavo, amavo intensamente, nei momenti di intimità con il mio amore non pensavo a nulla, era come se fossi in un altro mondo, non esisteva nulla al di fuori della persona che avevo davanti, i miei pensieri non esistevano, non esisteva nulla, solo l'amore che provavo in quel momento.
ritornando a quanto mi domandi noi tendiamo a cancellare dalla nostra mente le cose che non ci piacciono, è più giusto però dire che cerchiamo di non ricordarle ma nella nostra mente restano.
l'amore vero è una cosa, giustamente, da non dover dimenticare, concordo con te, non sono d'accordo nel dire che non esistano difetti, solo il nulla è perfetto.
22/10/2003 16:15
 
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paura
potrebbe essere la reazione a qualcosa di sconosciuto......


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Se la morte dovrà essere la casa ove riposeremo in pace...sia benvenuta la lama che ci accompagnerà..
22/10/2003 16:52
 
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Re: paura

Scritto da: Surfacing 22/10/2003 16.15
potrebbe essere la reazione a qualcosa di sconosciuto......



Ciò che è sconosciuto potrebbe anche generare solo curiosità...
Come mai secondo te nasce la paura?


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
22/10/2003 17:30
 
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Sentimento di impotenza di fronte all'evento stesso?

(anche se io la mia l'ho gia' detta heh [SM=x213433] )


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In Veritate Libertas
24/10/2003 23:24
 
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Anche secondo me si tratta di qualcosa del genere, probabilmente
è un sintomo di insicurezza profonda, ma credo ci sia dell'altro.
Qualcuno ha altre idee?


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
25/10/2003 07:08
 
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Che sia legata agli archetipi di cui non abbiamo coscienza ma ci fanno agire o percepire gli eventi in modo automatico?
Avete detto altre volte che gli archetipi li subiamo.
Pensavo che anche le paure le subiamo senza saperne la causa.

Quindi per affrontare le paure, occorre imparare a conoscere questi archetipi che sono in una parte di noi che ci e' irragiungibile...Possono aiutarci i simboli di "guarigione"?
Oppure e' rimanendo coscenti di fronte alla paura che potremo tentare il suo superamento?
O entrambe le strade?


Ieri mi e' stato detto che esistono degli esercizi per imparare a rimanere coscenti nella fase della morte. La finalita' sarebbe il potrebbe riuscire a mantenere la memoria della vita. Questo sarebbe di fondamentale importanza per fare un salto sulla via dell'evoluzione spirituale. Per cercare di "fermare" il ciclo...
Era questo che volevi dire Hiram,"dobbiamo fare questa esperienza bene per non doverla ripetere..."[SM=g27822]

[Modificato da arielbianca 25/10/2003 7.15]



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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


25/10/2003 12:22
 
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In parte si!
Il concetto è più aperto verso ogni aspetto della vita.
Più riusciamo ad essere consci di quello che viviamo, più manteniamo la " Presenza" agli eventi e meglio adoperiamo l'esperienza fatta trasformandola in profondo "capire" e permeandola della giustizia più elevata, più evitiamo di ripeterla.
Questo ha anche una sua logica semplice, ma riguardo alle paure
se riusciamo a comprendere l'evento con il giusto distacco ( che in definitiva si chiama coraggio di agire)avremo un crescita
elevata spiritualmente, ma anche materialmente.
Riguardo alla morte la paura atavica è molto presente in vita, spesso nel momento del trapasso lo è molto meno. Ad un certo punto prevale l'abbandono all'inevitabile ed avviene in modo tale da dare ai presenti una forte immagine di "consapevolezza". Il resto non c'è dato a sapere se non in brevi flash che sperimentiamo nella quotidianità.
Ad ogni modo il concetto di paura ha un sua valenza utile ed indispensabile anche nel processo della crescita, meglio averne e superarla che non averne e non comprenderla.
Ogni sentimento va accettato con piena coscienza ed in un certo senso occorre celebrarlo con gratitudine, è comunque un segnale dello spirito, come il dolore lo è del corpo. Come questo va ascoltato attentamente, compreso e poi trasceso.
Nel momento della paura ci troviamo in un percorso binario tra la paura ed il coraggio, l'uno da la misura dell'altro.
Più si è coraggiosi più si ha paura e più si ha paura più occorre avere coraggio.
Quindi non sfuggire, ma compenetrare e superare come qualunque altro ostacolo, affinchè il passo avvenga in avanti e non indietro o lateralmente.


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Un T:.F:.A:. Hiram
31/10/2003 14:31
 
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Caspita.....
....ho letto attentamente tutto ciò che avete scritto...davvero interessante!!!!!! Ogni giorno scopro un pezzettino di più di questo luogo di leale confronto, e ogni giorno, così facendo, ne apprezzo sempre più la forma, la sostanza e le persone dalle cui menti tutto ciò nasce e si sviluppa.
La paura.... In tutti i discorsi letti finora, ho trovato un sacco di risposte plausibili e logiche, ma in nessun post ho trovato una cosa che secondo me è lagata in maniera indissolubile alla paura, senza analizzare la quale sicuramente si perderebbe per strada un po' di "materiale" su cui riflettere: la sofferenza.
La maggiorparte (se non tutte) le paure di cui ho letto qui, sono strettamente legate alla sofferenza! Quello di cui si ha paura è la sofferenza, ne sono quasi certo! Io stesso, no mi sento di aver paura di molte di quelle cose citate, ma, per esempio se penso alla morte, più che aver paura di morire ho paura di morire soffrendo e facendo soffrire....questo, secondo me è il punto!
Sono conscio anche del fatto, però, che la sofferenza sia qualcosa senza la quale la crescita sia impossibile, infatti ho notato, nel mio piccolo, che solamente quando soffro mi pongo certe domande, cercando la risposta delle quali, la mia interiorità cresce...è un meccanismo un po' contorto,e se vogliamo buffo, ma il fatto è che funziona così (almeno per me, ma anche per molte altre persone con le quali ho instaurato un certo tipo di "profondità" di rapporto).
Voi, che ne pensate?
31/10/2003 18:07
 
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se rileggi il mio ultimo post...
E trasformi la parola paura con la parola dolore puoi osservare che ho già risposto, secondo il mio parere alla tua domanda.


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Un T:.F:.A:. Hiram
02/11/2003 19:29
 
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Re: Re: paura

Scritto da: MAGUS ALTAIR 22/10/2003 16.52


Ciò che è sconosciuto potrebbe anche generare solo curiosità...
Come mai secondo te nasce la paura?



[SM=g27837]
ecco...non ti ho fatto paura?


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Se la morte dovrà essere la casa ove riposeremo in pace...sia benvenuta la lama che ci accompagnerà..
02/11/2003 19:57
 
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Nelle arti marziali.....non si insegna ad affrontare la paura del dolore al punto che possono addirittura eseguire esercizi molto dolorosi senza nemmeno sentirla?

Per Surf
Omamma mi hai fatto prendere un colpo. [SM=g27825] [SM=g27828]


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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


02/11/2003 23:39
 
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nelle arti marziali.
O meglio in alcune Arti marziali si impara a dominare il dolore
ma non a non sentirlo.
Il dolore va compreso come un segnale dal corpo che reagisce ad uno stato alterato.
E' dificile fare un accostamento tra le Arti marziali e lo zen dove invece il dolore, per eliminarlo, non va ascoltato sommandolo in tutto il suo percorso ( come comunemente facciamo) ma osservato attimo per attimo.
Mi spiego meglio... facendo un esempio un po macabro, ma è stata la mia esperienza ( che spero non debba ripetersi).
Dopo un incidente, con conseguente frattura tibia e perone, mi doveva essere applicata una trazione trapanandomi da parte a parte il tallone del piede. In u caso del genere si può osservare il dolore soffermandosi mentalmente su tutta la zona da trapanare e la intera lunghezza del ferro che doveva attraversarla oppure visualizzare attimo per attimo. Nel secondo caso, basta non sommare il dolore di un millimetro di punta a quello del millimetro dopo...e così via. Occorre non memorizzare neanche il dolore passato, ma osservare solo il presente e non immaginare il dolore futuro. Può sembrare una follia, ma se pensate che se siete in bici e state per affrontare una salite, se pensate " Oddio! tra poco dovrò salire!" Sentirete il vostro cuore iniziare a battere più forte ancor prima di averla iniziata, se invece non pensate altro che a farne un metro per volta saranno tante piccole salite di un metro ed il cuore " pomperà" solo quando veramente serve.
Non sò se sono riuscito a rendervi chiaro quello che voglio dire, ma è una questione di "percepire solo quello che veramente è qui e ora e null'altro". Vi renderete conto che anche il dolore della mente è questione di saperlo diluire nel tempo...
Spero davvero di essere stato chiaro...


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Un T:.F:.A:. Hiram
03/11/2003 06:12
 
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Piu' che chiaro...illuminante direi!


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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


03/11/2003 12:15
 
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chiarissimo, ed è vero, quando provo dolore per una qualsiasi cosa (non spessissimo per fortuna!!)cerco sempre di avere questo atteggiamento mentale, non so se lo avete mai notato ma succede così anche per il freddo, se ci si impegna un po' ci sono momenti in cui non lo si sente, poi perdi la concentrazione mentale, e lo senti di nuovo, almeno a me succede così, ogni tanto mi diverto ad accendere e spegnere questo "interruttore"[SM=g27824]


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______________________

Sua maestà la Nazion Gallina si è compiaciuta di rubarmi tutti i mie' cavalli, e porvi su i suoi Brutti che formano la Masnada Parigina.
Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
07/11/2003 09:25
 
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Sei fortunata cara Momo, se riesci ad agire così con naturalezza,
perchè è un atteggiamento niente affatto facile!


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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
07/11/2003 14:50
 
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mi riesce, ma dura qualche attimo[SM=g27829]


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Sua maestà la Nazion Gallina si è compiaciuta di rubarmi tutti i mie' cavalli, e porvi su i suoi Brutti che formano la Masnada Parigina.
Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
07/11/2003 16:56
 
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Momo, ti consiglio di prefezionarla questa dote!!! Se e' spontanea significa che hai delle probabilita' di riuscita piu' ampie, anche in termini temporali.
Ho pensato che questa tecnica sia utilizzabile anche con il dolore emotivo. Prendere le cose una alla volta,senza pensare a come sara' domani.
Credo di essere abituata a fare l'esatto contrario.Pensavo fosse un "prepararsi al peggio" per essere pronta ad ogni evenienza.
Certo che la conoscenza degli eventi cosi' come si stanno svolgendo e' di aiuto.
Pensavo anche all'esempio del trapano (di cui Hiram ti dico che hai avuto davvero una grande forza!), meglio sapere che l'incertezza no?


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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


09/11/2003 09:29
 
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Sei sulla strada giusta Momo.
Mantenere la concentrazione è molto difficile, ma prova a non concentrarti affatti, ma a rilassare ogni cosa di te compresa la mente ( hai presente come cambia il respiro appena ci addormentiamo?)sentirai "scivolare" l'evento in te o sentirai te scivolare lungo l'evento ( questo dipende dal soggetto).
L'impegno e la concentrazione non sempre liberano la mente
Comprendi cosa voglio dire? Essere acqua e non fuoco, per dirla alchemicamente.
Dimmi se hai capito Momo!
Fammi un esempio.


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Un T:.F:.A:. Hiram
09/11/2003 09:31
 
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E' solo un attimo....
Dopo un attimo.... dopo un attimo...un attimo...un attimo...


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Un T:.F:.A:. Hiram
09/11/2003 11:27
 
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ho capito
alla grande hiram :)
Se ti ricordi, avevo detto la stessa cosa in una discussione sui tarocchi, la "forza", avevo anche citato Levi.
Nel momento in cui ti impegni, ti sforzi, sfuma tutto.
Mi è molto difficile spiegarlo, queste cose mi capita di farle da un po', anche con le cose semplici, cerco di "Dventare Azione" o "Indifferenza" (anche se forse non è il termine più adatto).
Per dire, una cretinata, mi capita di non aver affatto paura di determinate cose, legate al dolore fisico, come un intervento o il dentista, non più come una volta almeno...
Lo so che è un esempio idiota, ma è difficile da spiegare...

Una volta Magus aveva detto qualcosa sulla visualizazione, e io gli ho risposto che mi viene facile, per pochi attimi, visualizzare determinate cose, beh, devo dire che è inerente a questa discussione. E' che, da un po', anche grazie alle nostre chiacchierate, e alle letture che ho fatto, ho capito quanto sia possiblile "Dominare" se stessi, ma veramente, e mi diverto a farlo.
ehm..non prendetemi per pazza[SM=g27819] spero di essere stata chiara[SM=g27829]

[Modificato da Momo- 09/11/2003 11.37]



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Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
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