F E D E I N T E
Madre,
perchè mai elemosini, ogni giorno, affinchè i tuoi figli possano guardare a un domani.
Perchè mai hai smesso di sognare e perchè hai spento la luce dei tuoi occhi.
- Mi domando quando troveremo un po' di pace -
Ti guardo e tu rimani fissa in una morsa di ghiaccio,
hai troppo freddo per parlare.
Donna,
di carne sei fatta e le cicatrici sono indelebili.
Mamma,
tutto ciò che voglio è osservarti con calma e domandarti quale forza arcana riesce a muoverti.
Sola e affranta vai incontro alla morte
con la tua unica amica fede.
Una biscia silente si avvicina alla tua fragile identità,
cercando di strisciare più forte,
cercando di scivolare tra i tuoi rimorsi.
Non ti fermare,
non riesco ancora a vederti:
sfuggi apparente nelle lande deserte della disperazione e
soffochi nella triste realtà di tutti i giorni.
Conversione obbligata in un mondo che non sa ascoltarci o forse
non ci vuole più.
O madre,
dell' antica stirpe fosti l' erede,
di una prole eletta dagli dei
e di oscene visioni tramandate geneticamente:
I demoni che condividiamo e con i quali combattiamo ogni giorno.
Torpide le nostre nottate passate a non dormire,
a girarsi nel letto e tenere tutto dentro.
Non so parlare anch' io,
la mia anima al disio s' affolla e
spumeggianti onde hanno portato al largo i miei malori.
Vorrei tanto che non ci fossero barricate tra di noi:
colonne che separano dal tempo tutto ciò che è morto e tutto ciò che è presto.
Troppo tardi, oramai, già sono perduto dalla tua lunga ombra,
già staccato dal tuo materno grembo carico d' affetto.
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Se la morte dovrà essere la casa ove riposeremo in pace...sia benvenuta la lama che ci accompagnerà..