Caro papà,
da quanto tempo non ti scrivo e da quanto non ti chiamo così senza sentire questa parola vera.
Ho passato la mia infanzia convincendomi di poter crescere senza di te, ma quando ho capito di non saper tenere un rasoio in mano mi sono sempre chiesto perchè avrei dovuto imparare tutto da solo, mentre gli altri bambini venivano istruiti a perfezione dai loro capitani.
Per non parlare, poi della prima volta:
quando ascoltavo le legende narrate dai cugini che impaurivano e intimidivano i miei movimenti.
Ho innalzato la mia fortezza con i mattoni costruiti da me, da me solo e avido, geloso di quei blocchi di pietra che mi dividevano dal mondo.
Nessuno mi poteva attaccare, tutto implodeva dentro di me senza trovare uno sfogo esterno..
-Poi Boom-
Sono diventato pazzo ed un fiume di lacrime opprimeva i miei pensieri, li opprime.
Tra un' onda e un'altra andavo annegando verso la fine, ormai, imminente.
Quante volte mi sono ritrovato a combattere da solo:
un pugno dopo l' altro ho imparato a soccombere.
Come un cane mi sono trovato ad elemosinare nu sorriso, anche due.
Qualora il lungo braccio della legge non sapesse difendermi e la mano di Dio non sapesse raggiungermi, io mi affiderò a me stesso.
Con il coltello mi difenderò da Caino perchè sono stanco di perire;
non sono Abele e non ho fratelli ma in quanti mi hanno ucciso, o papà
la prima volta è stata tutte le volte e mai ho dovuto mostrare le mie paure affinchè le mura non crollassero.
Non te ne faccio una colpa, sarebbe solo un èscamotage per tentare di non vedere:
ma io vedo, sento, parlo e in più scrivo e approfitto, per una volta, di questo bianco campo neutrale per poter scoperchiare le pietanze: le portate, le conquiste, i piatti vuoti che ho immaginato pieni per poter saziare il mio apparato digerente che si è lamentato per anni facendomi incrociare, più volte, la via del non ritorno.
In fondo, mi pareva facile cancellare, ma non l'ho fatto: tutto è scolpito dentro di me come di una statua i lineamenti.
Mi sei mancato nel pratico, nella teoria e nei litigi, mentre acciecato dalla rabbia t' immaginavo accanto ad un' altra figlia che, però, non è frutto del tuo seme e per nulla potrà somigliarti.
Lasciami ancora sfogare, sono 8 anni (quasi 9) che tormento una penna..e lei, poverina, che ci può fare se qando la impugno mi sento un dio.
Non è un gioco di colpe e io non starò qui ad accusare te o chi per te non ha permesso che io crescessi senza una figura portante chiamata, con affetto, papà.
Ho disprezzato, odiato e infine tralasciato ciò che non mi era permesso fare..Quante cose avremmo dovuto fare insieme, ma questo mi ha reso più forte, in quanto ho dovuto scegliere tra vivere e annegare.
Ho scelto di vivere e sorpassare perchè è inutile continuare a covare odio e aspettare ce la schiusa sia migliore del creatore.
Non sono una bella persona, ma ci sto lavorando, sì, perchè io non voglio che i miei figli si ritrovino a combattere contro i miei demoni.
Sono precipitato in un abisso profondo di paranoie e solo ora è ricominciata la salita.
Tergiverso, aspetto, rinvio tutto ancora, sono la contraddizione di infiniti gesti.
Sperimento il mio potere giorno dopo giorno: lo disperdo su pezzi di carta mentre il mondo viene distrutto dall' uomo.
Sarebbe troppo facile addossarti una colpa:
non sono il primo e neanche l' ultimo, ma sono anche io un figlio e tal volta ho cercato, il calore che mi mancava, in altri uomini e altri padri.
Non ce la faccio da solo, papà, non ora.
Ecco, sono cresciuto: è questo che significa? Essere consapevoli dei propri limiti? Allora sì, sono grande e ho paura perchè senza una guida.
Il mondo, aimè, è molto più surreale dei miei pensieri,ed è difficilie quantificare i presagi di morte che ho vissuto alle porte di fuori e i mostri che mi circondano incrostati su tele.
Per questo io dipingo e mi ribello allo stile poichè non lo posseggo. Ammetto il diletto mio: essere blasfemo all'estremo per poter dominare su tutte le idee, per avere l'esclusiva, per dare un calcio a chi diceva che è, già, stato detto tutto.
Sono la persona peggiore che non conosco e questo mi fa divertire perchè benedetta è la mia maledizione e per sempre ringrazierò la follia che mi percuote e mi sfida a vivere.
Santo è il mio dolore perchè sarà mia fonte di guadagno per permettermi tutte le cose che non ho potuto comprare con il vile, amabile, denaro.
Questa è la mia voce, che è fatta d'inchiostro e si espande, a volte macchia la mano di chi si avvicina troppo presto.
Sembra che poche persone parlino il mio linguaggio e il resto mi considera un punkabbestia.
Si è fatto tardi: gli occhi si chiudono, ma la penna continua ad impossessare la mia mano sinistra...
Ti auguro una buona notte, papà.
Buonanotte alle convinzioni e buonanotte a te.
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Se la morte dovrà essere la casa ove riposeremo in pace...sia benvenuta la lama che ci accompagnerà..