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Ingiustizia sociale

Ultimo Aggiornamento: 29/03/2004 20:57
25/03/2004 22:01
 
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Re: ...

Scritto da: Fenrir II 25/03/2004 21.03
Sicuramente interessante l'intervento di Elohangel, in parte anche condivisibile per alcuni aspetti, se non fosse sulla divagazione su di un ritorno al "paradiso terrestre" che trovo decisamente improponibile, amche se meritoria di approvazione a livello di idea! Non si può però ahimè crescere né adagiarsi su utopie per quanto allettanti possano essere, e questa è una di quelle. il mondo di tutti, nessuna nazione... bè non credo sia nella natura umana di animale sociale, se non per dati storici, anche solo per il fatto che viviamo da sempre in aggregazioni che non possono esulare dall'essere in parte in conflitto l'una con l'altra. Piuttosto l'unica via proponibile a questo riguardo sarebbe il ritorno ai "blocchi" e non alla deframmentazione cui il mondo, malgrado i falsi istinti di egualitarismo, sta andando incontro. Blocchi basati su reali autorità politiche la cui istituzionalità attui un riavvicinamento al popolo. Potere decisionale alimentato dalla volontà diretta delle genti, in contrasto con la moderna applicazione di democrazia che , forte di atteggiamenti appunto egualitari, è in prima linea nelle difesa di atteggiamenti falso buonisti e modaioli di dubbio impegno ma di grande riscontro sociale a scapito del popolo che dovrebbe rappresentare e a cui deve il potere.
Solo comunque ad un rinnovamento dell'uomo in primis, sia sul piano spirituale che sociale che si potranno affrontare atteggiamenti realmente nuovi basandosi su fattori tradizionali adeguandoli ai tempi, e non volendo nostalgicamente, chiderci nellla prigione dorata dell'illusione di poter adeguare i tempi alla tradizione.
Discorso etico quello sull'atteggiamento nei confronti della scienza, qualunque essa sia. Il processo di astrazione e disumanizzazione, in termini concettuali, ha fatto sì che si creasse un abisso fra ciò che è la nostra reale comprensione del valore del progresso e il progresso stesso, atto oramai, non a supplire a bisogni o carenze, ma ad esercitare sempre maggior potere su ogni cosa perdendo ogni fine logico e "umano"!
Non siamo ad un bivio...magari lo fossimo! Non ci sono vie alternative che il prepararsi al peggio per poterlo affrontare con cognizione di causa e per potr assimilare i concetti di quella che sarà una dovuta rifondazione basandoci stavolta su valori ed atteggiamenti che non ci portino a ripeterci.
In piedi fra le rovine! [SM=g27822]




Non mi sento molto lontana dalle tue affermazioni...
Magari stiamo pure dicendo le stesse cose ma in forme diverse [SM=x213436]
Sul piano politico potresti darmi maggiori delucidazioni ? Grazie.
Forse non stiamo ad un bivio, ma se scegliamo la strada dell'elevazione della Coscienza collettiva e dell'Amore sicuramente non ripeteremo gli stessi errori del passato.
Qualsiasi progresso scientifico o tecnologico o politico o sociale all'inizio della sua comparsa era un'utopia... [SM=x213434]



25/03/2004 22:09
 
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[SM=g27831] fenrir...ho rinunciato a capirti[SM=g27825]


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Sua maestà la Nazion Gallina si è compiaciuta di rubarmi tutti i mie' cavalli, e porvi su i suoi Brutti che formano la Masnada Parigina.
Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
25/03/2004 22:25
 
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Re: Re: ...

Scritto da: Elohangel 25/03/2004 22.01



Forse non stiamo ad un bivio, ma se scegliamo la strada dell'elevazione della Coscienza collettiva e dell'Amore sicuramente non ripeteremo gli stessi errori del passato.
Qualsiasi progresso scientifico o tecnologico o politico o sociale all'inizio della sua comparsa era un'utopia... [SM=x213434]






Se come "coscienza collettiva" non parli di elucubrazioni sul "tutti un'unica cosa", ma di una comunione di ideali, sono perfettamente d'accordo, riguardo all' "amore", bè, come non esserlo se ad esso diamo un significato ben più profondo del "volemose bene". Il problema è che torna ad essere più uno snaturamento dell'umano lo scegliere una strada comune senza che questa possa dare atto a degenerazioni, non è mancanza di fiducia questa, o almeno non solo! Stsso dicasi per le "utopie" sciantifiche tecnologiche passate, progssi in buona part comunque dgenerati, o che nella migliore delle ipotesi hanno solo dato contributi pratici ad utilizzo elitario, ma che non hanno creto contribuito nè alla crescita umana, pervasa dalle stesse paure e dagli stessi dubbi di sempre, nè al fare si che le cose prendessero una piega diversa da quella che ci ritroviamo ad affrontare! Non è rassegnazione l'adeguarsi all'idea di una sorta di imminente e inevitabile catastrofe, è solo la presa di posizione di chi pensa che solo dalle rovine si può realmente cominciare a ricostruire! Il resto è solo temporeggiare ponendo pezze! [SM=x213435] [SM=g27822]
25/03/2004 22:27
 
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Momooo...
Cosa non capisci??? Sigh!!!
Pensi alla mia faccia sorniona intanto che scrivo e non ti raccapezzi? [SM=x213434]
25/03/2004 22:36
 
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[SM=x213436] faccia sorniona....è vero[SM=g27824]

no, senti, è che ho capito una cosa...se continuo a risponderti, non la finiamo più, cioè ho capito quello che vuoi dire, ma non voglio intasare il forum con le mie repliche, su molte cose che dici sono d'accordo sai, ma su altre...[SM=g27825]...le trovo semplicemente insensate[SM=g27820]
per questo non la faccio tanto lunga con te...perchè forse non ci capiamo, infatti sono convinta che in un discorso "dal vivo" si caverebbe qualcosa[SM=g27823]
Ma per scritto no...davvero è una spirale di perdizione[SM=g27825] [SM=g27828]

[SM=x213434]


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Vittorio Alfieri, Il Misogallo
25/03/2004 22:42
 
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ok!
Rimandiamo i chiarimnti a quattr'occhi Davanti a una bella birra (anche se 7 euro e mezzo mi sembra davvero esagerato!!![SM=g27825]) poi facciamo un bel riassunto nel forum per la felicità la gioia di tutti!!!
Ciao volpina! [SM=x213434]
26/03/2004 14:09
 
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Re: Re: Re: ...

Scritto da: Fenrir II 25/03/2004 22.25


Se come "coscienza collettiva" non parli di elucubrazioni sul "tutti un'unica cosa", ma di una comunione di ideali, sono perfettamente d'accordo, riguardo all' "amore", bè, come non esserlo se ad esso diamo un significato ben più profondo del "volemose bene". Il problema è che torna ad essere più uno snaturamento dell'umano lo scegliere una strada comune senza che questa possa dare atto a degenerazioni, non è mancanza di fiducia questa, o almeno non solo! Stsso dicasi per le "utopie" sciantifiche tecnologiche passate, progssi in buona part comunque dgenerati, o che nella migliore delle ipotesi hanno solo dato contributi pratici ad utilizzo elitario, ma che non hanno creto contribuito nè alla crescita umana, pervasa dalle stesse paure e dagli stessi dubbi di sempre, nè al fare si che le cose prendessero una piega diversa da quella che ci ritroviamo ad affrontare! Non è rassegnazione l'adeguarsi all'idea di una sorta di imminente e inevitabile catastrofe, è solo la presa di posizione di chi pensa che solo dalle rovine si può realmente cominciare a ricostruire! Il resto è solo temporeggiare ponendo pezze! [SM=x213435] [SM=g27822]




Per coscienza collettiva infatti non intendo che siamo tutti un'unica cosa, ma singoli che creano un organismo.
In questo senso mi piace vedere l'Umanità da un'altra angolatura: essa è come un corpo e questo è composto da diverse parti, e le parti più piccole sono le cellule; ecco, ognuno di noi è una determinata cellula che compone un determinato organo che compone questo essere gigantesco.
Nel momento in cui ogni cellula compie il suo lavoro alla perfezione, l'intero corpo funziona bene in perfetta armonia; nel momento in cui vi sono delle cellule cancerogene, l'organismo agisce ma qualcosa non funziona più bene come prima... ecco che inizio a contorcermi la mente [SM=g27831]
Cmq, succo del discorso é che vi è una Coscienza collettiva in quanto composta da singole Coscienze. Finisco qui questa mia parte ! [SM=g27814]
Per le utopie che poi hanno degenerato, non sono daccordo: ogni sorta di ''scoperta'' ci ha portati verso una realtà globale, ci ha uniti e ha fatto sì che ogni essere umano prendesse coscienza di realtà diverse dalla sua piccola borgata. Se poi tra le 'utopie'tragiche' m'inserisci le armi di distruzione allora sono con te, così come per qualsiasi tecnologia che distrugge invece di migliorare. Ma l'uomo, fortunatamente, può migliorare il proprio stato di cose come ha sempre fatto: a ogni tragedia o dramma o problema vi è sempre una soluzione.
E non sono nemmeno daccordo che soltanto dalle rovine può nascere qualcosa di nuovo e di migliore: scoppiata una bomba, se per giunta è atomica, non vi sono speranze che tengano né buoni progetti di ricostruzione poiché l'uomo sparisce.
Scusami se ho usato un esempio un po' forte, mi rendo conto che magari è veramente eccessivo in risposta a ciò che tu vuoi esperimere ma penso che non ci sia bisogno d'aspettare di esser caduti nel baratro: facciamo qualcosa per non caderci adesso ! [SM=g27823]

Grazie.



26/03/2004 20:15
 
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...
Più che forte direi realistico. Quello che volevo dire è che, è vero che non tutto è degenerato, nè tutto ci porta inevitabilmente e per forza di cose alla rovina, ma nulla può chiamarsi fuori dal fatto che, nostro malgrado (...e non sò quanto!), la situazione è comunque quella che è, e per quello che ci è consentito di sapere, nel bene e nel male ogni cosa può aver dato il suo piccolo contributo allo stato attuale delle cose, sia che la reputiamo positiva che negativa.
Il "tabula rasa" a cui mi riferisco non è per forza di cose agente esclusivamente su di un piano fisico e catastrofista riguardo al toccare il fondo, lo si può fare anche in altri modi. Non vedo comunque grosse vie di scampo se non una totale ricostruzione, stavolta sì agente su più piani, partendo da quello spirituale, a quello etico-umano, per arrivare di conseguenza a quello fisico. [SM=g27822]
26/03/2004 22:29
 
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Re:

Scritto da: Momo- 25/03/2004 20.02
in genere parlando di uguaglianza ci si riferisce ad uguali diritti ed uguali possibilità,



...allora:
questo,intanto, sarebbe un ottimo punto di partenza per arrivare ad una "giustizia sociale";

personalmente, non credo che esistano davvero "eguali diritti ed opportunità"... non credete?

Inoltre è ovvio che tutti siamo "diversi" ma non mi sembra "buonistico" affermare che proprio questa diversità possa essere un elemento di crescita per tutti noi...
accettare e comprendere ciò che a prima vista appare diverso dona (a mio parere) apertura mentale. Ci rende "Eguali"...



26/03/2004 23:23
 
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dunque...
un semplice esempio di mancanza della tanto dscussa etica sociale ed ingiustizia sociale, così capite bene a cosa mi riferisco:

oggi hanno licenziato in tronco una mia amica, ha lavorato due anni sottopagata, ed un anno in nero, il suo capoccia,
il classico riccone cocainomane, le fa:

"per legge dovresti lavorare ancora per 15 giorni, ma io non ho niente da farti fare... quindi...."

questa dovrebbe essere la sua versione riveduta e corretta dell'obbligo di preavviso di 15 giorni

Ovviamente essendo stata messa in regola solo per un anno la liquidazione che le spetta è quella...anche se lei ha lavorato due anni aspettando di essere messa a posto.

ora, io quell'individuo lo taglierei fitto fitto su tutto il corpo e lo farei stare sdraiato sul sale, così ha finito di mettere i piedi in testa agli altri.


Per uguali diritti intendo questo, i discorsi interminabili sulle differenze fra gli individui sul merito del singolo, sull' appiattimento della libertà e della personalità, sono pura retorica.

Dire che siamo tutti diversi è una rispettabilissima ovvietà, che nessun pazzo oserebbe negare, ovvietà che è spesso e volentieri strumentalizzata per giustificare il più cieco egoismo. Sono d'accordo con tutti questi discorsi, ma cerchiamo solo di renderci conto di questo per favore!


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Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
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Vittorio Alfieri, Il Misogallo
26/03/2004 23:37
 
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Re: dunque...

Scritto da: Momo- 26/03/2004 23.23
il suo capoccia,
il classico riccone cocainomane,



evidentemente, questa persona ha avuto un immeritata "opportunità" di crescita che ha sfruttato in questo modo: chi gli ha dato questa opportunità?
Era veramente meritorio rispetto ad altri?
Chi gli permette di abusare del suo potere in questo modo?
Chi sta ponendo le basi perchè tutto peggiori ulteriormente?
Chi (di nuovo ) lo permette?


26/03/2004 23:48
 
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..e ancora:
la tua amica ha subito abusi per i quali si era combattuto 30 anni fa.
riallacciandomi al discorso "grande bolletta" ti parlo per esperienza semi-diretta.
Chi ha combattuto, e dico veramente combattuto, scioperando per questi diritti sacrosanti che ora tutti noi lasciamo vengano calpestati, lo ha fatto sulla sua pelle.
Chi scioperava nel 60-70 faceva fare la fame alla famiglia.

Erano stati conquistati veramente dei diritti.
Che tutti noialtri lasciamo vengano tolti nel giro di poche ore.
27/03/2004 00:35
 
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...ben più di una persona che nel '68 scioperava per questi "diritti" è ora la prima a calpestarli in nome del dio denaro! Buffonate d'epoca che ormai si sà che trovano il tempo che trovano! In un reale regime meritocratico di stampo Rexista non potrebbero avvenire simili sopraffazioni di quello che è il reale patrimonio "produttivo" personale! Vero è che purtroppo l'ideale individualista viene abbassato a mera retorica di fronte alla realtà dei fatti, il chè non giustifica comunque posizioni di rassegnazione di fronte ad individualità meschine ma dominanti, non per meritocrazia ma per nepotismo o per valori economici purtroppo reali in quest'epoca di dissoluzione! Belle parole al vento? Purtroppo per tanti non per molto solo al vento!
Non è in noi la pretesa che tutto cambi immantinentemente secondo il nostro piacere o la nostra volontà. E' insito comunque nei nostri cuori che malgrado l'alto prezzo da pagare, un imminente mutamento è in atto! [SM=g27822]
27/03/2004 01:20
 
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... i diritti, come le libertà vanno meritati, non conquistati! E sono comunque subalterni ai doveri, non loro fautori! Gli anni '60 e '70 hanno innalzato, con la contestazione, i diritti a fulcro principe dello stato di egualitarità e dominanza, tralasciando il "surclassabile" fatto che una società dovrebbe essere in primis basata sui doveri! Bell'atteggiamento di comodo! Il Risultato è che la classe" dominante" che su quei diritti ha basato le proprie fortune, ora si sente in credito di quei doveri in passato rinnegati! Da qui atteggiamenti come quello sovrascritto ove le tanto rimarcate esigenze di "libertà" vengono surclassate e accantonate dalle esigenz economiche in passato demonizzate! Mala tempora currum! [SM=g27811]

[Modificato da Fenrir II 27/03/2004 1.26]

27/03/2004 01:50
 
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Mala tempora Ocurrunt!
[SM=x213431] Non è per dire....ma...
Merito?
Diritti "meritati"?
Difficilmente, se ci sono di mezzo interessi pecuniari si riconoscono meriti! E tantomeno si concedono diritti. Sopratutto a chi si trova in posizione di svantaggio [SM=x213434] Fen!!!
27/03/2004 02:10
 
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"andrebbero", ti gira meglio che "vanno"? eh eh eh! Sigh! Purtroppo!!! Per il resto è il Verbo! [SM=g27822]
Pciù! [SM=x213434]
27/03/2004 10:07
 
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Re: ...

Scritto da: Fenrir II 27/03/2004 0.35
...ben più di una persona che nel '68 scioperava per questi "diritti" è ora la prima a calpestarli in nome del dio denaro! Buffonate d'epoca che ormai si sà che trovano il tempo che trovano! In un reale regime meritocratico di stampo Rexista non potrebbero avvenire simili sopraffazioni di quello che è il reale patrimonio "produttivo" personale! Vero è che purtroppo l'ideale individualista viene abbassato a mera retorica di fronte alla realtà dei fatti, il chè non giustifica comunque posizioni di rassegnazione di fronte ad individualità meschine ma dominanti, non per meritocrazia ma per nepotismo o per valori economici purtroppo reali in quest'epoca di dissoluzione! Belle parole al vento? Purtroppo per tanti non per molto solo al vento!
Non è in noi la pretesa che tutto cambi immantinentemente secondo il nostro piacere o la nostra volontà. E' insito comunque nei nostri cuori che malgrado l'alto prezzo da pagare, un imminente mutamento è in atto! [SM=g27822]



[SM=g27824] lo sapevo! ti do perfettamente ragione e hai capito ciò che volevo dire![SM=g27838]

P.S. : lubna, ad un primo sguardo potrebbe sembrare così, il non lottare, lasciare che i propri diritti vengano calpestati ecc...il problema è che in una situazione di totale ed assoluta incertezza, con l'aria che tira, con una politica che è rivolta solo ed esclusivamente al denaro...è veramente difficile, che fai? denunci che ti tengono in nero? si poi hai davvero finito di lavorare, perchè la voce gira e non vieni più preso, non è così semplice, è un cane che si morde la coda, tieni conto anche del contesto italiano, in cui l'ignoranza e la stupidità dilaga, ed il menefreghismo è imperante, cosa vuoi combinare in un ambiente del genere?
Aimè l'esempio che ho fatto non è un caso isolato, ormai, almeno in Italia, le cose girano così! e ho sentito degli stupidi squattrinati che si atteggiano a ricconazzi per darsi un tono, che storcono la bocca quando parlano di "sindacati", perchè vogliono fare i ragazzotti impenditori proprio mentre stanno andando a reclamare qualcosa da loro![SM=g27825]
dicono : "ghh..devo andare dai sindacati che schifo..." perchè fa molto destra economica e allora si sentono belli!!

Come si fa ad ottenere qualcosa in un clima del genere!
mammamia quanto odio gli stupidi[SM=g27826]


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Quai cavalli fien atti a seguitalli?
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Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
27/03/2004 21:45
 
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"...tieni conto anche del contesto italiano, in cui l'ignoranza e la stupidità dilaga, ed il menefreghismo è imperante, cosa vuoi combinare in un ambiente del genere? " (scritto da Momo)

Estendi pure il contesto, non limitarti all'ambito italiano, sò che è quello che conosci e con cui sei più a diretto contatto, ma ti assicuro che, ahimè (ahinoi!!), al di fuori dei nostri confini la situazione non è migliore, anzi! [SM=g27822]
28/03/2004 15:05
 
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Scritto da: Fenrir II 27/03/2004 0.35
...ben più di una persona che nel '68 scioperava per questi "diritti" è ora la prima a calpestarli in nome del dio denaro! Buffonate d'epoca che ormai si sà che trovano il tempo che trovano! [SM=g27822]



mi pare sia il caso di operare una distinzione:

se parli dei borghesucci o intellettuali di sinistra che "combattevano" per dissentire con il paparino (che comunque al ritorno a casa faceva trovare il piatto di minestra e la "paghetta" mesile pronta) ti posso anche dare ragione.

ma io non parlo di quella gente; parlo di chi ci ha creduto e ci crede veramente, e ha sempre rischiato del suo, altrochè borghesucci sinistroidi.

E..chi accetta lavori in nero, è in primis il male di se stesso e putroppo di mille altri in crescita esponenziale. Danneggia non solo se stesso. ma pone le basi per danneggiare tutti!
Come in tutte le cose, è valida la regola della domanda e dell'offerta..

Non denunciando chi commette un abuso, lo si mette nelle condizioni non solo di riprovarci (e di riuscirci) ma si creano dei pericolosi precedenti che possono peggiorare non solo il settore lavorativo.

Non vale la pena?

Io per ora non sono interessata personalmente da questi problemi: sarebbe facile dire "me ne frego" ma non lo faccio, nel mio piccolo, cerco di non farlo.
Non credo proprio che non ne valga la pena. [SM=g27834]

Pss. Fino all'ultimo ho tentato di non intervenire in questa discussione, [SM=g27816] ben sapendo che mi prende visceralmente. Sono consapevole che con le mie risposte mi attirererò non poche antipatie: questo perchè, il concetto di diversità, tacciato come "ovvietà" , è invece il più difficile da mettere in pratica! Quanti di noi sono disposti a cambiare opinione su qualcuno solo perchè la pensa in modo diverso?

[Modificato da -Lubna 28/03/2004 15.06]

[Modificato da -Lubna 28/03/2004 15.13]

28/03/2004 15:34
 
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---E..chi accetta lavori in nero, è in primis il male di se stesso e putroppo di mille altri in crescita esponenziale. Danneggia non solo se stesso. ma pone le basi per danneggiare tutti!
Come in tutte le cose, è valida la regola della domanda e dell'offerta.. ---


Io su questo ti do ragione, se si parla di un lavoro "generico",
la questione è diversa se il sogno di una persona è quello di inserirsi in un certo ambiente, ci si trova davanti ad una scelta, se dici di no a quella possibilità, soprattutto se vivi nella realtà di una cittadina piccola, rischi davvero di non avere possibilità future
Ed allora, visto che non tutti sono eroi senza macchia e senza paura, molti accettano per poi rompere un giorno si e l'altro pure le scatole per essere messi in regola, alcuni riescono, dopo anni, altri vengono sbattuti fuori.

Oppure il discorso si complica ancora di più se una persona ha effettiva urgenza di lavorare. Anche io tiro spesso in ballo la domanda e l'offerta (ad es. sulla questione droga), ma credo che quando si tratta di lavoro, il discorso sia un po' meno semplice[SM=g27818]

E poi, Lubna, nessuno ti sta dando torto o attaccando dai! anzi, se rileggi la maggior parte delle persone sono d'accordo con te, ma compresa, a parte questo particolare![SM=x213434]

[Modificato da Momo- 28/03/2004 15.52]



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Vittorio Alfieri, Il Misogallo
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