Per risponderti Magus ti dico cosa penso di questi casi. In generale non credo sia utile a nessuno una giustizia che punisce un uomo per un crimine.
Non si cresce, non si migliora subendo una pena.
Per chi commette azioni delittuose, escluso atti di difesa personale, credo che tutto sommato ci sia uno squilibrio interiore che determini la perdita parziale o completa del concetto di valore della vita. Non sono affato una esperta quindi non mi addentro nella materia ma certamente dalle cronache possiamo vedere tutti che esistono persone che sono in grado di commettere addirittura molteplici omicidi, come poter dire che sono sani di mente? Uccidono uomini donne e bambini!
Riguardo il caso in questione, stupisce anche me l'atteggiamento degli organi di giustizia, come hai gia' rilevato tu Magus.
Quello che mi preoccupa e non mi fa sperare per il futuro e' che ho seri dubbi sulle capacita' di chi sarebbe preposto al sostegno piscologico e all'aiuto che persone che si sono trovate in questi stati (e non parliamo di chi dovrebbe vigilare affinche' gli squilibri latenti non si trasformino in atti di violenza non controllta)
Queste persone vanno aiutate e non punite ma di certo, messe in condizioni di non poter ripetere mai piu' un atto simile.
E se questo significasse la vigilanza a vita, che cosi' sia. Dignitosamente e per la sicurezza della societa' : basta con gli sconti di pena per buona condotta.
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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"
Ariel