Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

La salita

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2005 20:17
04/03/2005 15:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 133
Sesso: Maschile
Domenica stavo percorrendo a piedi una salita sulle colline della mia zona. Ad un certo punto sono stato colpito da una riflessione :
"La salita può essere anche una discesa, dipende da come ci "relazioniamo" con lei".

Vi dirò che in quel momento mi sono detto : "Mah, il freddo mi sta' dando al cervello! [SM=g27825] "

Riflettendo però su quella frase e soprattutto sull'immagine della salita ho sbloccato tante altre immagini e ragionamenti. Forse sempre per quel discorso di consapevolezza e di atteggiamento "particolare" verso il mondo che ci circonda.

La salita come ascesa, come difficoltà, come gratifica arrivando in cima.

L'ascesa in Paradiso, la discesa agli inferi. Torna spesso in tutto ciò che ci circonda questa sorta di dualità (bene e male, bianco e nero, uomo e donna, yin e yang). Dualità spesso creata dall'uomo, mi verrebbe da dire. Il pavimento a scacchi del Tempio rappresenta molto bene questo discorso, con l'uomo come linea di spartizione tra la mattonella bianca e quella nera, in equilibrio.

Volevo rendervi partecipe delle mie riflessioni e ancor più vorrei "arrichirmi" con le vostre.
06/03/2005 12:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.752
Città: VENEZIA
Età: 55
Sesso: Maschile
AMMINISTRATORE DEL FORUM
Re:

Scritto da: silentman13 04/03/2005 15.16
"La salita può essere anche una discesa, dipende da come ci "relazioniamo" con lei".



Mi fai un esempio di salita che è anche discesa?
Così di primo acchito mi viene sicuramente il pensiero opposto:
una discesa può essere una salita, ma la tua affermazione è decisamente
meno ovvia della mia! [SM=g27822]

[Modificato da MAGUS ALTAIR 06/03/2005 12.48]



---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
07/03/2005 08:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 133
Sesso: Maschile
Il mio ero un discorso proprio terra-terra [SM=g27834]

Se io percorro a piedi una salita e di colpo mi giro in dietro, cosa vedo?
Una discesa, giusto?

E' cambiata la strada oppure è cambiato il mio punto di vista?
13/03/2005 17:38
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 658
Città: PIOMBINO
Età: 60
Sesso: Maschile
......
E' il punto di vista che "cambia" le cose, ma non ti viene da pensare che invece tu sia fermo in un piano che ti permette di vederle entrambe?[SM=g27822]


---

Un T:.F:.A:. Hiram
14/03/2005 08:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 133
Sesso: Maschile

Scritto da: hiram-abif 13/03/2005 17.38
E' il punto di vista che "cambia" le cose, ma non ti viene da pensare che invece tu sia fermo in un piano che ti permette di vederle entrambe?[SM=g27822]



Vederle entrambe è riferito alla discesa e alla salita?

Perchè io sono dell'idea che sia l'uomo ha creare una linea di separazione, a definire la dualità di ciò che ci circonda.

Scindere ciò che di per sè è unito.
14/03/2005 21:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 658
Città: PIOMBINO
Età: 60
Sesso: Maschile
E' proprio questo il punto.
Quando un uomo si "ferma", in quel punto " di mezzo", riesce a vedere la totalità delle cose in ogni suo aspetto.
A questo mi riferisco; fermarsi. Grazie a questa "stasi" avere l'idea dell'oggettività delle cose.
Se salivi era salita, se scendevi era discesa...
Fermandoti essa è divenuta un punto inerte che le racchiude entrambe e le trascende entrambe. Comprendi?


---

Un T:.F:.A:. Hiram
15/03/2005 09:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 133
Sesso: Maschile
Si, comprendo e aggiungo :

Inferno e paradiso

Un soldato che si chiamava Nobushige andò da Hakuin e gli domandò: " C'è davvero un paradiso e un inferno?".
" Chi sei? " volle sapere Hakuin.
"Sono un samurai" rispose il guerriero.
" Tu un soldato! " rispose Hakuin. " Quale governante ti vorrebbe come sua guardia? Hai una faccia da accattone!".
Nobushige montò così in collera che fece per snudare la spada, ma Hakuin continuò: "Sicché hai una spada! Come niente la tua arma è troppo smussata per tagliarmi la testa".
Mentre Nobushige snudava la spada, Hakuin osservò: "Qui si aprono le porte dell'inferno! ".
A queste parole il samurai, comprendendo l'insegnamento del maestro, rimise la spada nel fodero e fece un inchino.
"Ora si aprono le porte dei paradiso" disse Hakuin.

----------------------------------------------------------------

Commento: Inferno e paradiso sono condizioni psicologiche, e, in ogni momento, noi possiamo passare dall'uno all'altro. È la nostra coscienza che fa la differenza: ecco perché è così importante la "cura" o la "coltivazione" della mente. Scrive Milton: "La mente può trasformare l'inferno in un paradiso, e il paradiso in un inferno". E la mistica irachena Rabi'a [sec. VIII] dice: "Sufi è colui che non desidera il paradiso e non teme l'inferno". Quando ci troviamo in una di queste due condizioni estreme, (rendiamoci conto) di quale ruolo vi svolga la mente, e realizziamo ciò che esiste al di là di essa. Lì è la verità .

17/03/2005 22:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.752
Città: VENEZIA
Età: 55
Sesso: Maschile
AMMINISTRATORE DEL FORUM
Quando frequentavo assiduamente la Chiesa, mi trovavo circondato
da persone per le quali esistevano una Salita e una Discesa definitive,
ossia il Paradiso e l'Inferno, nient'affatto intesi come uno stato
psicologico.
Naturalmente il mio allontanamento portò anche ad oltrepassare questo
significato diremmo "materialistico" di questi due simboli, però
osservai (ed osservo) sempre con autentico stupore chi ci crede davvero.
Il punto è che assolutizzando la Discesa come Male appunto Assoluto,
si perde di vista il carattere profondamente catartico del calarsi
nella propria parte oscura, fattore secondo me fondamentale per una
sana e non preconcetta conoscenza di sè.


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
18/03/2005 08:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 133
Sesso: Maschile
Re:

Scritto da: MAGUS ALTAIR 17/03/2005 22.59
Il punto è che assolutizzando la Discesa come Male appunto Assoluto, si perde di vista il carattere profondamente catartico del calarsi nella propria parte oscura, fattore secondo me fondamentale per una sana e non preconcetta conoscenza di sè.



E' questo il punto che mi sfugge e non riesco ad acchiappare... forse perchè non esiste.
Siamo sempre NOI (uomini e donne) a dare l'etichetta o il colore ai sentimenti.
La parte oscura, di cui Magus parla, non è forse una materializzazione come l'Inferno dei Cristiani Credenti?
18/03/2005 19:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.752
Città: VENEZIA
Età: 55
Sesso: Maschile
AMMINISTRATORE DEL FORUM
Re: Re:

Scritto da: silentman13 18/03/2005 8.41
E' questo il punto che mi sfugge e non riesco ad acchiappare... forse perchè non esiste.
Siamo sempre NOI (uomini e donne) a dare l'etichetta o il colore ai sentimenti.
La parte oscura, di cui Magus parla, non è forse una materializzazione come l'Inferno dei Cristiani Credenti?



Certo che siamo noi a dare etichette e colori!
Ma si tratta comunque di parti di noi: io chiamo oscura la parte
che rimane in ombra per condizionamenti vari, non certo dandole
un giudizio etico. Per questo è tutt'altra cosa dall'Inferno cristiano.


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
20/03/2005 12:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 658
Città: PIOMBINO
Età: 60
Sesso: Maschile
facciamo una riflessione.
Se l'uomo è spinto dal desiderio di migliorare e dalla ricerca della consapevolezza di se e del mondo che lo circonda, è perchè ha intuito l'"errore" che lo ottenebra, sia nella ragione che nell'azione.
Tale errore è determinato dall'impossibilità di vedere oltre il velo che lo ricopre e che non gli permette di osservare le cose se non in modo "soggettivo".
L'uomo comprende di aver bisogno dell'oggettività, cioè di comprendere le cose esattamente come sono, tutto questo si chiama "ricerca del vero" in ogni aspetto dell'esistenza.
Il fermarsi, nel senso totale del temine, impone un "alt" a questa mediazione tra l'ego e l'oggettiva essenza delle cose.
Quindi, tu, fermo a metà della salita/discesa imponi all'intelletto di osservarla nella sua interezza e di trovarti in un punto dove non esistono entrambe, ma dove puoi farle esistere entrambe, conscio che sono relative alla nostra tipologia di esistenza, quindi alla deambulazione, alla fatica, alla misura, al tempo ecc..
Così avviene per ogni cosa.
L'insegnamento Zen è la trascendenza, prima del soggettivo, poi diviene consapevolezza dell'oggettivo, ma non prima di essere passati da un punto di "stasi". In quel punto noi ci troviamo in realtà, in un non tempo, in un assoluto presente, ma possiamo esserne consci solo per un attimo, in quanto siamo esseri che "si muovono nel tempo" per ragioni legate ai processi evolutivi, sia interiori che esteriori, ma con il dono di "intuire" la nostra reale natura ed essenza che è invece, eterno presente.
Spero di non essere stato troppo prolisso e non "asserisco" nulla, in quanto ben lungi da me, l'aver chiara l'esistenza e le dimnamiche della mente.


---

Un T:.F:.A:. Hiram
21/03/2005 09:00
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 133
Sesso: Maschile
Grazie della riflessione Hiram.
Comprendo molto bene l'errore di cui parli. Il velo del pregiudizio è come una seconda pelle, una corazza, molto difficile da togliere. Ho usato il termine "corazza", perchè ritengo che la verità pura e semplice, non filtrata, sia un bel pugno nello stomaco, anche per una persona ben allenata.
Ritengo che il primo passo fondamentale di questo arduo e quotidiano percorso sia l'introspezione, chiudere gli occhi e guardarsi dentro. Ciò che Hiram chiama "alt", il fermarsi e lo sforzarsi di osservare senza giudizio, partendo da noi stessi.
L'accettazione dell'oggettività del tutto è una grossa montagna da scalare [SM=x213432] ed alcune volte mi sembra non del tutto corretta. Si può veramente accettare tutto? secondo me no.
Come sempre si impone l'equi-distanza tra i due opposti : il completo pregiudizio e la totale accettazione.
16/06/2005 22:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 658
Città: PIOMBINO
Età: 60
Sesso: Maschile
L'accettazione è il "prendere atto" non significa non agire e non difendersi.
L'ingiusto va combattutom na non lò'ingiusto soggettivo, ma quello oggetivo. Il fermarsi permette di "centrare" l'oggettività e non permettere alla soggettività di porre l'errore sull'errore.


---

Un T:.F:.A:. Hiram
17/06/2005 22:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 27
Città: NAPOLI
Sesso: Maschile
Occupazione: Essere vivente
soggettività come amico
come in un disegno, ben elaborato, vedo il punto d'origine..una linea assceconda ed accorcia le distanze ed io vedo solo dove il mio occhio riesce a guardare. Tale è lamia visione del mondo, ristretta,limitata dai mortali sensi e dai pregiudizi di secoli e secoli..chiamare discesa una salita, o viceversa è come dare un nome ad una linea immaginaria, che in realtà esiste e potrebbe esistere anche senza l'appellativo di discesa o salita.
le parole non hanno nulla a che vedere con il senso e, quindi, tutto ciò che è contro senso, potrebbe essere la cosa più palese di questo mondo..
un'ascesa...una discesa..ogni percorso ha delle sue linee ben definite, non le disegnamo noi: ci sono e le seguiamo, ma a volte ci perdiamo in rette parallele, discorsi, discorsi, discorsi..dimenticando che la parola è nata dopo il senso e, che col senso, non ha nulla a che fare...


---

Tu ne vestisti, queste miseri carni e tu le spoglia...Ahi dura terra perchè non t'apristi.
18/06/2005 21:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 658
Città: PIOMBINO
Età: 60
Sesso: Maschile
ma l'uomo...
Riconosce il senso di ciò che non ha esperito attraverso la parola. Questa è la condivisione del concetto.
E' per questo che è nata, per esprimere, e se si evoluta con l'uomo e con l'intelletto stesso c'è ua ragione che la lega saldamente al senso che la genera.


---

Un T:.F:.A:. Hiram
18/06/2005 21:40
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 658
Città: PIOMBINO
Età: 60
Sesso: Maschile
X Virgilio
Tu vedi solo dove il tuo occhio pu vedere, e questo nichilismo ( solo un utilizzo improprio della seconda persona, a fini d'esempio ). Lo sforzarsi di comprendere quello che e non quello che "vediamo" il senso della ricerca dell'oggettivit, dell'assoluto.
Il vedere solo quello che il nostro occhio pu vedere non permette l'evoluzione. Ad ogni modo una " sete " e come tale bisogna averla,
Tutto questo, in quanto concetto, legato inevitabilmente all'esigenza del "soggetto".
Se se ne sente l'esigenza si cerca oltre, altrimenti cercheremo in noi stessi, ma la ricerca per sua natura porta sempre oltre i confini del conosciuto.


---

Un T:.F:.A:. Hiram
18/06/2005 21:42
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 658
Città: PIOMBINO
Età: 60
Sesso: Maschile
ho dei problemi nella tastiera credo.
Scusate gli errori qua e la.[SM=g27819]


---

Un T:.F:.A:. Hiram
18/06/2005 22:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 27
Città: NAPOLI
Sesso: Maschile
Occupazione: Essere vivente
pour Hiram
ammetto d'essere diventato un po' nichilista in questo periodo... Ma, comunque, il punto di partenza (o origine) è il nostro pensiero. Egocentrismo? No,solo che il principio di comunicazione tra noi e il mondo esterno sono i sensi, quindi tutto parte da lì.La nostra sensibilità, ciò che percepiamo, che sentiamo, ciò che vediamo, ciò che crediamo innato in noi. vedere dove il nostro occhio (o mente) arriva è la nostra sola possibilità. L'evoluzione sta nel riconoscere le linee del disegno di cui ti parlavo..ma non voglio dire che, poichè non potremmo mai giungere a certezze, non dobbiamo pensare e cercare di estendere i nostri sensi...ehehehehehe
Vai Hiram che ricominciamo...quanto mi sei mancato!
Hasta la salita siempre ahahahahahahahaa[SM=x213436] [SM=x213436]


---

Tu ne vestisti, queste miseri carni e tu le spoglia...Ahi dura terra perchè non t'apristi.
19/06/2005 09:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 658
Città: PIOMBINO
Età: 60
Sesso: Maschile
E' un punto di vista.
Si continua a collocare il punto di partenza nei nostri sensi.
Ma chi può affermare, con certezza, che sia davvero così?
E se lo stimolo venisse dall'essenza? In seguito noi, attraverso i sensi, possiamo condurre al livello intelleggibile questa energia e non essendo in grado, almeno per ora, di comprenderne la fonte, ne collochiamo l'origine nell'ego, del resto è quello che sappiamo fare meglio, ed è fin troppo scontato che lo facciamo sempre. Ecco perchè i grandi illuminati consigliano di trascenderlo ( non sarebbe male se provassi anche tu Virgy![SM=g27822] ) al fine di incontrare Verità
che racchiudono il vero significato della vita e dell'intelligenza stessa.
Altrimenti a che servirebbe la meditazione e la trascendenza?


---

Un T:.F:.A:. Hiram
19/06/2005 17:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 27
Città: NAPOLI
Sesso: Maschile
Occupazione: Essere vivente
certo che lo è (un punto di vista)
ad estendere il proprio occhio...
la trascendenza è un percorso di purificazione, durante il quale ci distacchiamo dalle croste di parole che, in vita, si attaccano addosso...
Come possiamo non far partire il pensiero da un altro punto che non sia la nostra testa, esso è una fonte che attinge da una molto più grande; ma quella più grande la possiamo solo guardare da lontano.con la trascendenza proviamo a farne parte...
Io credo che gli stimoli vengano dall'esterno...


---

Tu ne vestisti, queste miseri carni e tu le spoglia...Ahi dura terra perchè non t'apristi.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:53. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com