Quando frequentavo assiduamente la Chiesa, mi trovavo circondato
da persone per le quali esistevano una Salita e una Discesa definitive,
ossia il Paradiso e l'Inferno, nient'affatto intesi come uno stato
psicologico.
Naturalmente il mio allontanamento portò anche ad oltrepassare questo
significato diremmo "materialistico" di questi due simboli, però
osservai (ed osservo) sempre con autentico stupore chi ci crede davvero.
Il punto è che assolutizzando la Discesa come Male appunto Assoluto,
si perde di vista il carattere profondamente catartico del calarsi
nella propria parte oscura, fattore secondo me fondamentale per una
sana e non preconcetta conoscenza di sè.
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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.