Un ciao in vergogna

Paperinikkk
00domenica 7 novembre 2004 12:41
Ciao a tutti, vi leggo da piu' di un mese e proprio in questo leggervi mi sono scontrata con un "sentimento" che pensavo non appartenermi: la vergogna. Vergogna che mi è sorta per il mio avatar ehehehe....un po' diverso dai vostri.[SM=g27822]
Quindi...la domanda che mi son posta subito è stata:

vergogna è VALORE da difendere o PREZZO da pagare e quindi combattere?
arielbianca
00domenica 7 novembre 2004 17:00
In tutti e due i casi che proponi c'e' una battaglia. Perche'?

Il tuo avatar non ha nulla che non vada.

(sposto in profana ok?)
Paperinikkk
00domenica 7 novembre 2004 17:47
E' vero Ariel, non avevo pensato al "taglio" della formulazione...dunque per te è sentimento (? è un sentimento?)con cui convivere pacificamente? Senza implicazioni?
arielbianca
00domenica 7 novembre 2004 17:55
Non volevo dire che non ha implicazioni su cui riflettere, ci mancherebbe. [SM=g27823]
Credo che attraverso la vergogna possiamo tentare di comprendere un altro tassellino di noi stessi. Potrebbe aiutarci a capire la differenza che esiste tra cio' che crediamo di essere e cio' che in quell'istante (nel momento in cui la sentiamo)esprimiamo all'esterno? E' forse l'indicatore di quanto sia importante il giudizio che gli altri hanno di noi stessi?
MAGUS ALTAIR
00domenica 7 novembre 2004 17:56
Ripeto qui quanto ho scritto nel forum di presentazione:
se uno è sè stesso sforzandosi di migliorare senza nuocere a nessuno,
non si deve mai vergognare, anche perchè alla fin fine siamo tutti
sulla stessa barca! [SM=g27822]
Detto questo ti chiedo: perchè Paperinik? (che tra l'altro mi è sempre
stato molto simpatico!)
[SM=x213435]
arielbianca
00domenica 7 novembre 2004 17:59
Re:

Scritto da: MAGUS ALTAIR 07/11/2004 17.56

se uno è sè stesso sforzandosi di migliorare senza nuocere a nessuno,
non si deve mai vergognare, anche perchè alla fin fine siamo tutti
sulla stessa barca! [SM=g27822]


[SM=x213435]



Caro Magus, ma la vergogna mica la puoi gestire con la logica [SM=g27822] Nasce da dentro e non e' controllabile. La puoi mascherare ma se la senti...la senti!
MAGUS ALTAIR
00domenica 7 novembre 2004 18:03
Bè è ovvio!
Non ho detto che uno in quelle condizioni deve scegliere di non
vergognarsi (perchè ovviamente se succede succede!), ma che non vi
è ragione e si deve riflettere su ciò.
[SM=g27822]
arielbianca
00domenica 7 novembre 2004 18:06
Se da dentro noi stessi sentiamo qualcosa ( e la vergogna e' potente, si fa sentire!) significa che di certo una ragione deve esserci e riflettervi sopra (come suggerisci tu) e' anche l'unica via per risolvere un problema che per alcune persone puo' essere vincolante nelle relazioni.

[Modificato da arielbianca 07/11/2004 18.09]

MAGUS ALTAIR
00domenica 7 novembre 2004 18:14
D'accordissimo si!
Paperinikkk
00domenica 7 novembre 2004 18:16
Re:
Scritto da: MAGUS ALTAIR 07/11/2004 17.56
Ripeto qui quanto ho scritto nel forum di presentazione:
se uno è sè stesso sforzandosi di migliorare senza nuocere a nessuno,
non si deve mai vergognare, anche perchè alla fin fine siamo tutti
sulla stessa barca! [SM=g27822]
Detto questo ti chiedo: perchè Paperinik? (che tra l'altro mi è sempre
stato molto simpatico!)
[SM=x213435]


Magus, io concordo con quanto hai scritto a proposito dello sforzo per migliorarsi e quindi l'insensatezza di una sensazione di vergogna. Pero', proprio per questo motivo, mi chiedo allora perchè la provi magari in momenti che io razionalmente giudico "assurdi"...
Io ho sempre pensato che la vergogna fosse un qualcosa legata al giudizio degli altri, come dice Ariel. Oppure un qualcosa che proviamo per colpa degli altri (es.un famigliare) che ci getta in una situazione di profondo imbarazzo. Invece con questo stupito imput mi sono ritrovata a provarla in modo diretto: perchè, se so perfettamente che non è l'apparenza quella che conta, perchè, se credo fermamente nell'essere e non nell'avere? Da un punto di vista razionale non ha senso...E da un mio punto di vista, partendo appunto da una forma di "giudizio" altrui, io combatterei la vergogna, invece vedo accendersi discussioni sul valore che essa recherebbe in sè, valore da difendere. Un esempio: Zecchi in tv sostiene oggi non esista piu' "vergogna" e questo sia MALE. Una donna che sia mamma non potrebbe, secondo lui, esercitare per esempio il mestiere della subrette in quanto questo è mancare di "vergogna". Mancare...quindi un valore da restaurare.


Paperinik è un trasformista. E' per me il Paperino che c'è in tutti noi che riesce ad esprimere solo nella trasformazione in Paperinik tutte o tante caratteristiche che in altro modo lui per primo non sarebbe capace di far emergere.
Vuoi ridere? Non leggo Paperinik!!!!
MAGUS ALTAIR
00domenica 7 novembre 2004 18:34
Noi non siamo solo razionalità, per fortuna! Ecco perchè una cosa
giudicata irrazionale può comunque essere presente in noi. Fin qui
è tutto normale secondo me.
Quanto alla vergogna come valore: io la vedrei come il giusto sentimento
che dovrebbe provare una persona equilibrata dentro, quando esce da
questo equilibrio.
Visto così mi pare un segnale positivo, un avvertimento che aiuta a
guardarsi dentro ed a crescere.
Non si tratta di un discorso strettamente morale, non so se sono riuscito
a spiegarmi.
Momo-
00domenica 7 novembre 2004 18:52
beh un conto è la vergogna provocata da un sentimento di inadeguatezza o di inferiorità (nei casi peggiori) un conto è quella che si prova dopo aver fatto del male a qualcuno, o comunque aver agito in modo..."vergognoso"
La prima la si deve combattere con la razionalità e la pazienza, perchè non ha senso... la seconda è un valore, che porta a moderarsi o a cambiare in meglio, nei casi veramente gravi guai se non ci fosse.. ad esempio, in uno stupratore la vergogna è l'unico valore che possa rimanere.
Credo che la vergogna di zecchi sia da collocare più in questa sfera...(ovviamente il grado di "male" che si fa agli altri poi è soggettivo, per zecchi esere mamma soubrette è vergognoso)

[Modificato da Momo- 07/11/2004 18.53]

Paperinikkk
00domenica 7 novembre 2004 18:53
Re:
Scritto da: MAGUS ALTAIR 07/11/2004 18.34
Quanto alla vergogna come valore: io la vedrei come il giusto sentimento
che dovrebbe provare una persona equilibrata dentro, quando esce da
questo equilibrio.

Non si tratta di un discorso strettamente morale, non so se sono riuscito
a spiegarmi.



Si' mi piace l'idea del campanello d'allarme della persona equilibrata ehehehe...[SM=g27828] Ci pensero'!!
Invece trovo che discorsi come quelli di Zecchi rientrino nella pura sfera di un moralismo quanto meno discutibile..fare della vergogna un valore da difendere a colpi di cosce ricoperte..bah, a me francamente quadra poco.
Paperinikkk
00domenica 7 novembre 2004 18:54
Momo, quindi vergogna come senso di colpa?
Momo-
00domenica 7 novembre 2004 18:58
si, in quel genere di vergogna sono strettamente collegati...forse è un termine usato in modo molto generico..in un caso combacia con l'imbarazzo gratuito, nell'altro con il senso di colpa[SM=g27815]
Momo-
00domenica 7 novembre 2004 19:00
però, è anche vero che
questi due casi alla fine confluiscono nel non stare bene con se stessi...[SM=g27818]
Paperinikkk
00domenica 7 novembre 2004 19:04
...ma anche nel decretare che la vergogna non esiste ehehehe...imbarazzo o senso di colpa.[SM=g27822]
arielbianca
00venerdì 12 novembre 2004 23:02
Cosa mi dite della vergogna provata quando si viene messi in evidenza piu' o meno contro la propria volonta', e magari senza che vi sia un elemento negativo che ci renda "vergognosi?"

E quando ci si vergogna di qualcun altro che ci e' vicino? [SM=g27833]
Aelia Laelia
00venerdì 12 novembre 2004 23:58
[SM=g27833] ?
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