La Qabbalah

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MAGUS ALTAIR
00martedì 5 agosto 2003 08:17
In un altro forum, come sapete, avevamo intessuto un'interessante
discussione su questa tradizione.
Vogliamo continuare?
.:avatar:.
00martedì 5 agosto 2003 10:22
Con piacere... Seppur la mia preparazione nel campo non sia completa , penso di poter iniziare a dire la mia.
E' incredibile la quantita' di correnti e di autori presenti nella qbl stessa e di come si siano potuti conservare piu' di mille anni di questi studi. Purtroppo sono ancora ad un livello di approfondimento generale (e ce n'e' ancora per molto!) ed il fatto di non conoscere la lingua ebraica mi permette solo uno studio parziale dei testi cabalistici. V'erano alcuni punti che volevo approfondire con voi ed altri in cui avrei bisogno di una mano per capirli, ma vorrei iniziare con una piccola provocazione: e se la qbl non fosse nient'altro che lo studio di vari correnti di pensiero presenti nelle varie epoche (il neoplatonismo, la dottrina dei sufi...) fatte passare attraverso "il setaccio della Torah" in modo da renderne i contenuti accettabili ad uno studioso di matrice ebraica?
(e' solo una provocazione, non e' mia intenzione offendere li studi o la dottrina altrui)

PS: mi hai ricordato che devo andare a comprare un libro di mistica ebraica... grazie [SM=g27835]
hiram-abif
00martedì 5 agosto 2003 13:46
Vogliamo speculare un pò sul Da'at?
Il Da'at e la Shekinah, sono due aspetti della conoscenza,esterni all'abero sephirotico (anche se Da'at vi si trova all'interno ma per "congiunzione") al di là del loro aspetto esoterico (che se voglimo ossiamo ri-affrontare) sapreste individuarne la collocazione intellettuale?
Gnomos
00martedì 5 agosto 2003 13:53
...

In uno scambio di messaggi con Magus, gli dissi che Daath, secondo la mia comprensione rappresenta la percezione/conoscenza del limite tra il finito è l'infinito, tra l'idividuo e la totalità, per farla breve quello che Crowley chiama l'Abisso.
Che ne dite?



MAGUS ALTAIR
00martedì 5 agosto 2003 14:07
Per Avatar
Io credo che la Qabbalah, come le altre tradizioni che hai citato,
sia la contestualizzazione culturale di simboli comuni alle varie
culture, che in queste hanno trovato un'espressione particolare.
Tu chiamali, se vuoi, archetipi. [SM=g27822]
.:avatar:.
00martedì 5 agosto 2003 16:20
Da'at
Ecco la mia speculazione personale su Da'at. Io non ritengo che da'at sia una sefirah (e non solo per il fatto che il sepher yetzirah dice che esistono10 sefiroth, ne + ne -) ma piuttosto la parte esterna di Keter, un suo riflesso. Per l'esattezza ritengo che la soluzione sia nel suo nome stesso (conoscenza): da'at è ciò che noi possiamo conoscere di keter nella nostra limitatezza. Scrivetemi la vostra definizione di keter e io vi risponderò dicendo che avete appena descritto da'at, poichè keter stesso è molto di più di quanto possiamo esprimere, o anche solo comporendere.
In poche parole l'oggettivazione della prima sefirah, ciò che ci permette di parlare e speculare di essa.
Poi ho letto che nasce dall'esigenza do creare un'altro gruppo di tre sephirot, della quale avrebbe dovuto essere l'elemeno di sintesi fra Chokmah e Binah, ma non so bene come collegare ciò al discorso... come nemmeno saprei dire come interagiamo con da'at nel percorso di risalita fra le Sephiroth.

X Altair

Beh, diciamo allora che v'e' una certa compenetrazione [SM=g27822]
MAGUS ALTAIR
00mercoledì 6 agosto 2003 07:50
L'esigenza di costituire un gruppo di Tre, nasce dalla
necessità di Equilibrio, altrimenti le Due rimarrebbero in
tensione, senza soluzione.
Credo che questo sia anche molto significativo per quanto
riguarda il percorso interiore, che mai deve allontanarsi
dall'equilibrio.
Werwolfe
00sabato 9 agosto 2003 04:01
il daath
Questa sephirah si trova secondo alcuni autori in una dimensione diversa dal resto dell'albero, perchè è qella che ha subito maggiori danni dalla caduta dell'eden. Le acqua del daath furono tutte inquinate dal drago e hivh, per non permettere che anche i tre superni venissero invase dalle teste del drago, creò l'abisso. Daath ha una doppia natura, è la conoscenza e la falsa conoscenza. Chi arriva al daath può arrivare alla conoscenze e proseguire oltre, oppure perdersi nell'illusione o meglio la falsa conoscenza, allora in questo caso daath si trova sotto malkuth ed è la porta per i sephiroth avversi. La sua collocazione tradizionale è a cavallo dell'abisso, ma per i motivi indicati potrebbe trovarsi sotto malkuth. Una cosa fondamentale da non dimenticare è che nel daath c'è il segreto sia della generazione che della rigenerazione. [SM=g27836]
Werwolfe
00sabato 9 agosto 2003 04:07
Ecco la mia speculazione personale su Da'at. Io non ritengo che da'at sia una sefirah (e non solo per il fatto che il sepher yetzirah dice che esistono10 sefiroth, ne + ne -) ma piuttosto la parte esterna di Keter, un suo riflesso. Per l'esattezza ritengo che la soluzione sia nel suo nome stesso (conoscenza): da'at è ciò che noi possiamo conoscere di keter nella nostra limitatezza. Scrivetemi la vostra definizione di keter e io vi risponderò dicendo che avete appena descritto da'at, poichè keter stesso è molto di più di quanto possiamo esprimere, o anche solo comporendere.
In poche parole l'oggettivazione della prima sefirah, ciò che ci permette di parlare e speculare di essa.
Poi ho letto che nasce dall'esigenza do creare un'altro gruppo di tre sephirot, della quale avrebbe dovuto essere l'elemeno di sintesi fra Chokmah e Binah, ma non so bene come collegare ciò al discorso... come nemmeno saprei dire come interagiamo con da'at nel percorso di risalita fra le Sephiroth.

X Altair

Beh, diciamo allora che v'e' una certa compenetrazione



Scusami se posso, ma kether è il riflesso di tutte le sephiroth mica solo di daath
Kether è come una vasca d'acqua (mathers)che staripa in un altra vasca e così via, ogni vasca avrà cmq il riflesso e le caratteristiche di quella precedente. Kether è il non manifesto, qualcosa che la nostra ragione non può arrivare, daath è la conoscenza e falsa conoscenza. Kether è malkuth dei tre veli di esistenza, e insieme agli altri due superni si può solo filosofeggiare perchè essendo non manifesti, non possiamo comprenderli, stesso discorso vale per i tre veli di esistenza negativa
Dolce notte a tutti
MAGUS ALTAIR
00sabato 9 agosto 2003 07:13
Benvenuto nel nostro forum Werwolf! [SM=g27824]
arielbianca
00sabato 9 agosto 2003 07:19
Werwolfe sono contenta di vederti qui.[SM=g27838]

Ti abbraccio forte
MAGUS ALTAIR
00domenica 10 agosto 2003 07:28
Teoria e pratica
Viste qui le varie comprensioni di Da'ath, secondo voi tali
definizioni rimangono mera speculazione, oppure Da'ath rappresenta
anche una strada da percorrere nella pratica?
Werwolfe
00lunedì 11 agosto 2003 15:07
Grazie per il benvenuto ^^ un saluto a tutti.

Il daath come tutto il glifo è un percorso pratico.

Nella pratica il daath rappresenta un punto fondamentale quello che ti fa salire a tre superni, alla vera conoscenza o falsa conoscenza dipende dall'individuo. Il daath come tutte le sephiroth è un gradino dell'anima e un pezzo della manifestazione.
hiram-abif
00martedì 12 agosto 2003 02:41
un aspetto molto eloquente...
trovo nella frase di Werwolfer (che saluto per la prima volta):" Parlatemi di Keter, ed io vi dirò che avete cercato di manifestare Da'at" (salvo le esatte parole). Un concetto, molto chiaro e profondo, e cioè: "meditate sull'imponderabile e vi avvicinerete all'emanazione, il percorso e l'impegno per trovare le risposte può essere la via per avere Da'at", quindi la conoscenza unificatrice.
Consiglio di meditare molto sule parole di Werwolfer...
.:avatar:.
00giovedì 14 agosto 2003 08:53
Re: un aspetto molto eloquente...

Scritto da: hiram-abif 12/08/2003 2.41
trovo nella frase di Werwolfer (che saluto per la prima volta):" Parlatemi di Keter, ed io vi dirò che avete cercato di manifestare Da'at" (salvo le esatte parole). Un concetto, molto chiaro e profondo, e cioè: "meditate sull'imponderabile e vi avvicinerete all'emanazione, il percorso e l'impegno per trovare le risposte può essere la via per avere Da'at", quindi la conoscenza unificatrice.
Consiglio di meditare molto sule parole di Werwolfer...




Senza offesa Hiram, ma quelle parole sono mie! Rileggi con piu' attenzione e ti accorgerai che ha semplicemente quotato il mio post.
.:avatar:.
00giovedì 14 agosto 2003 10:43
X Werewolfe

Scritto da: Werwolfe 09/08/2003 4.07
Scusami se posso, ma kether è il riflesso di tutte le sephiroth mica solo di daath
Kether è come una vasca d'acqua (mathers)che staripa in un altra vasca e così via, ogni vasca avrà cmq il riflesso e le caratteristiche di quella precedente. Kether è il non manifesto, qualcosa che la nostra ragione non può arrivare, daath è la conoscenza e falsa conoscenza. Kether è malkuth dei tre veli di esistenza, e insieme agli altri due superni si può solo filosofeggiare perchè essendo non manifesti, non possiamo comprenderli, stesso discorso vale per i tre veli di esistenza negativa
Dolce notte a tutti



Forse non hai capito il senso della mia affermazione: ho detto che da'at e' un riflesso di Keter, non viceversa. Poi e' piuttosto evidente che le altre sephiroth siano emanate da Keter... problema piuttosto e' il collegamento fra Ein-Sof e Keter stesso. Hai citato la simbologia dei vasi... ma possiamo dire che ci sia differenza fra contenitore e contenuto per le prime tre sephiroth? Grossi, grossi interrogativi.
Che da'at sia conoscenza (e falsa conoscenza) lo dice il nome stesso... il problema e': conoscenza di cosa? [SM=g27822]

ps: Veli di esistenza negativa? Ti riferisci forse all'emanazione sinistra? Non ero a conoscenza del fatto che "possedesse" anch'essa 3 veli... se qualcuno potrebbe far chiarezza lo ringrazio in anticipo
hiram-abif
00giovedì 14 agosto 2003 16:35
Scusa Avatar.
Non ci avevo fatto caso...
Allora vale per te, quindi. E' una riflessione, molto interessante comunque.
Werwolfer, vuoi spiegarci i tre veli di esistenza negativa?
arielbianca
00giovedì 14 agosto 2003 18:21
Werewolfe e' assente
Dovrete pazientare un po'.
Attualmente e' in vacanza in una delle citta' italiane piu' belle!
Werwolfe
00martedì 19 agosto 2003 21:55
Forse non hai capito il senso della mia affermazione: ho detto che da'at e' un riflesso di Keter, non viceversa. Poi e' piuttosto evidente che le altre sephiroth siano emanate da Keter... problema piuttosto e' il collegamento fra Ein-Sof e Keter stesso. Hai citato la simbologia dei vasi... ma possiamo dire che ci sia differenza fra contenitore e contenuto per le prime tre sephiroth? Grossi, grossi interrogativi.
Che da'at sia conoscenza (e falsa conoscenza) lo dice il nome stesso... il problema e': conoscenza di cosa?

ps: Veli di esistenza negativa? Ti riferisci forse all'emanazione sinistra? Non ero a conoscenza del fatto che "possedesse" anch'essa 3 veli... se qualcuno potrebbe far chiarezza lo ringrazio in anticipo

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Ho capito la tua affermazione, ho solo aggiunto che tutte le sephiroth sono il riflesso di kether, non dimentichiamo ragazzi che prima tutto l'albero era unito anche daath, che rappresenta una fase della manifestazione, proprio come le altre sephiroth. Perchè è problematico il collegamento tra i tre veli di esistenza negative è kether?
Kether in questo caso è il malkuth dei tre veli di esistenza negativa. I tre veli di esistenza (scusa ma quando parlo dei veli non parlo mai di uno solo ma di tutte e tre), negative formano in se stesse le idee nascoste delle sephiroth non ancora chiamate all'essere, e sono concentrate in kether, che in questo senso come dicevo prima è il malkuth delle idee nascoste delle sephiroth. NOn dovete vedere le sephiroth e i tre veli come cose separate ma tutte collegate, infatti anche le sephiroth sono sentire, i cabalisti parlano di 32 sentieri più uno nascosto. Alla domanda che poni su i vasi ti rispondo con la frase più significativa della cabala,
Kether è in malkuth e malkuth è in kether. I primi tre superni rappresentano qualcosa che possiamo concepire ma non capire i non manifesti, sono dei principi, che danno vita alla manifestazione e tutte le altre sephiroth hanno caratteristiche e sfumature dei tre superni. La cabala non concepisce la creazione del mondo come una cosa fatta così un giorno creo il mare e l'altro giorno la spiaggia ma come fasi dell'evolozione, le sephiroth inferiori sono fasi di evoluzioni delle prime tre. Abbiamo kether che è il punto, poi abbiamo la linea chokmah, poi i triangolo binah e così via, ma tutti nascono da fasi evolutive del primo e cos' via come i numeri.
La conoscenza di cosa non posso risponderti non perchè non voglio ma perchè non ne sono in grado ^^
ragazzi se non vi dispiace posso postare alcuni articoli scritti da me sulla cabala?

Werwolfe
00martedì 19 agosto 2003 22:17
I tre veli di esistenza negativa
Il glifo non parte da kether così, ma questo viene enemanato diciamo tra veli di esistenza negative, negativi non nel senso della parola, ma solo perchè sono qualcosa di sconosciuto, qualcosa che non potremo mai concepire. Secondo alcuni autori i tre veli avvolgono l'albero come cerchi uno dentro l'altro e al centro kether, altri invece affermano che questi cerchi si trovano sopra kether. I tre veli sono
Ain l'uno negativamente esistente (qui dovrebbe risiedere dio)
Ain soph espansione senza limiti
Ain soph aur luce senza limiti
Se viogliamo dare un immagina-fiosofica ai veli di esistenza possiamo dire:
I tre veli di esistenza rappresentono ain dio, Ain soph l'interno universo, Ain soph aur rappresenta la galassia e poi abbiamo tutto il resto da i tre superni ai sephiroth manifesti.

[Modificato da Werwolfe 19/08/2003 22.18]

.:avatar:.
00martedì 19 agosto 2003 22:51
Ok ok, ho bene a mente quello di cui parli... solo che non avevo mai visto l'aggettivo "negativi" usato per definirli e la cosa mi ha tratto in inganno. Il resto del discorso e' piuttosto chiaro e l'ho gia' affrontato nei miei studi. Grazie lo stesso e se puoi spiegare il perche' del negativo ti ringrazierei ancor di piu' ^^'
Werwolfe
00mercoledì 20 agosto 2003 02:44
Certo ^^
Amo così tanto la cabala che quando ne parlo per me è un piacere.
Per negativo sta semplicemente nel fatto che è qualcosa che non possiamo capire, che va aldilà della ragione, per questo è negativo. I cabalisti non cercono di comprendere Ain, anzi nn ci pensono proprio, per loro è qualcosa che non possono arrivare, Dio deve rimanere qualcosa di astratto altrimenti diventa uno strumento materiale, preferiscon concentrarsi sul glifo, capire quello che ci circonda, le fasi di manifestazioni tangibili, mentre Ain rappresenta qualcosa che non va strumentalizzato ma solo filosofeggiato. Negativo in questo caso equivale a qualcosa che non arriveremo mai a conoscere
arielbianca
00mercoledì 20 agosto 2003 07:42
Articoli
Werwolfe,certo che puoi postarli. Cosi' poi si potra' discuterne in pubblico.Chissa' che non inizi a capire anche io...
Werwolfe
00mercoledì 20 agosto 2003 15:03
MIto:
Tutti i filoni spirituali si basano su allegorie concernenti il mito della creazione dell'uomo, sappiamo che la ragione spesso non riesce a descrivere o a dare senso a tantissimi fenomini sia materiali che immateriali, allora l'uomo crea delle risposte creando personaggi che possiamo definirli principi umanizzati per spiegare fenomeni che vanno oltre la comprensione umana o semplicemente per dare un senso alla nostra esistenza. Anche la Qabalah si basa sull'antico mito di Adamo ed Eva. Il glifo su cui è basata la filosofia-esoterica ebraica non è sempre stato strutturato come noi siamo abituati a studiarlo . L'albero prima della caduta dell'eden si differenza strutturalmente dal dopo la caduta. Oggi sappiamo che tra i tre superni e le sei sephiroth c'è l'abisso, originalmente invece l'abisso non esisteva, tutte le sephiroth erano collegate tra di loro ed erano undici. Sotto l'ultima sephirah , il mondo di Asshiah e tra le sette teste del Drago e le sue dieci corna c'era l'albero della conoscenza del bene e del male. Dai tre superni scorreva il fiume Naher arrivando fino al Daath.. Neher arrivato nel Daath si divide in 4 ramificazioni, ricordiamo che Daath è la sephirah nascosta, situata nel punto in cui l'abisso biseca il pilastro mediano, nata dalla congiunzione del padre-chokmam e della madre-biinah. Naher si divide in 4 fiumi nel Daath , il primo fiume chiamato Pison rappresenta il fuoco e scorre verso Geburah, mentre il fiume Gihon, acqua fluisce in chesed. Hiddikel scorre in Tiphareth , Phrath in Malkuth,. Sull'albero l'Adamo tende le sue braccia verso i tre superni e il suo centro è Tiphareth mentre Eva regge le due colonne laterali.. Il mito narra che Eva si lascia sedurre dal serpente , che rappresenta la conoscenza. Eva attratta dalla conoscenza discende l'albero del bene e del male, lasciando incustodite le due colonne che reggeva, questa azione fa crollare l'albero. Con la caduta del glifo il drago Leviathan si innalza penetrando in Malkuth e collegando la Sephirah ai 10 sephiroth avversi. Le sette teste del drago rosso che rappresentano i sette palazzi infernali invadono le sephiroth e inquinando le acque del Daath.. Si narra che il logos, HIVH staccò i tre superni per evitare la loro profanazione da parte del drago e secondo alcuni autori la sephirah Daath che ha subito più danni rispetto alle altre, finisce in una dimensione diversa. MOlti ritengono che sia la porta per accedere ai Qliphot. L'insegnamento cabalistico viene insegnato dopo la caduta dell'albero da Dio agli angeli e questo ultimo a Noè. Dopo l'alluvione gli angeli insegnano la cabala a Mosè durante il suo pellegrinaggio nel deserto dove ricevette l'iniziazione. Mosè la tramanda oralmente da Padre in figlio fino ad arrivare ai giorni nostri.



Storia:


La Qabalah rappresenta un sistema filosofico-magico, le origini storiche si fanno risalire a Mosè e tramandata oralmente a vari personaggi biblici. Solo intorno il terzo e il quarto secolo dell'età volgare alcuni insegnamenti cabalistici vengono redatti dal Rabbino Schimeon Ben Jochai e dopo la sua morte dal figlio Rabbi Eleazar in un testo scritto. Il primo libro cabalistico redatto da Schimeon Jochai fu lo Zohar, il libro dello splendore, ma non fu l'unica opera che riporta la tradizione cabalistica, susseguirono altre opere;
Sepher Yetzra, libro della formazione
Sepher sephiroth, libro delle emanazione
Asch Metzareph, fuoco purificatore.
Ovviamente queste fonti con il passar del tempo hanno subito inquinamenti e aggiunte perdendo parte della loro originalità antica. Alcuni storici come Graetz affermano che la cabala sarebbe una speculazione di un certo Isacco il Cieco vissuto nel secondo secolo in Spagna. L'ipotesi che la Qabalah sia nata nel medioevo è smentita da numerosi autori, ammettendo che lo Zohar non sia stato scritto effettivamente da Schimeon Ben Jochai, fu certamente il primo uomo a dare l'input ad altri soggetti per la trascrizione della Qabalah. Ad avvalorare l'originalità dello Zohar è la sacra scrittura che anche se non cita esplicitamente la cabala, la bibbia è piena di insegnamenti cabalistici che costituiscono la chiave di lettura e interpretazione dell'allegorica Bibbia.



La Qabalah rappresenta un sistema magico-filosofico basato sull'immagine sogno del glifo. Prima di Spiegare cos'è il glifo dobbiamo analizzare il termine Qabalah. Qblh, Qabalah deriva dalla radice ebraica QBL, QIBEL che significa ricevere. La Qabalah fino ai nostri tempi è stata tramandata oralmente e attraverso alcuni testi consentendoci ancora tutt'oggi di poterla studiare e usarla come metodo di meditazione per filosofeggiare su noi stessi e sulla manifestazione. Il mito narra che fu Dio ad insegnarla agli angeli e quest'ultimi a Mosè che la tramandò di generazione in generazione. La nascita del creato per i cabalisti non è quella del Dio creatore che giorno dopo giorno crea qualcosa ma è una serie di fattori che evolvendosi danno vita alla manifezione. Dio per i cabalisti rappresenta la negatività, qualcosa che la mente umana non riesce a concepire, basando il loro studio sulla natura dell'uomo e della realtà che ci circonda. La Qabalah va studiata sotto un triplice aspetto:
Filosofia
Psichismo
Magia
La qabalah è un sistema filosofico dove lo studioso anche se circoscritto a simboli attribuiti a determinati sentieri¹ e libero di poter filosofeggiare su questi simboli, fare corrispondenze e trarre le proprie opinioni soggettive. Psichismo, il glifo rappresenta i vari aspetti caratteriali dell'individuo oltre che le fasi della manifestazione, consentendo allo studioso attraverso la meditazione e la salita simbolica dell'albero di conoscere o fare emergere il "SE". Possiamo dire che è un viaggio soggettivo dentro se stesse alla scoperta delle proprie sfumature e aspetti caratteriali, cercando non solo di abbattere le paure ma anche di equilibrare alcuni aspetti del carattere. Esempio una persona che eccede nella diplomazia riesce a non avere l'istinto bellicoso per fronteggiare determinate situazioni in cui la diplomazia non riesce ad ottenere nulla. In questo caso l'individuo lavorando nella sfera di Geburah, sephiroth dall'immagine mistica del dio guerriero riuscirà ad equilibrare la propria diplomazia con l'aspetto bellicoso di marte. La cabala è la base della magia, riuscire a fare emergere il "SE" e a filosofeggiare su quello che ci circonda ci rende consapevoli di poter manipolare le energie per creare qualcosa. Per energia intendo la volontà-magica di usare le proprie capacità, come ad'esempio , in un momento di ispirazione, dove la kundalini sale lungo la schiena, usando questa esaltazione per dare forma ad un idea, dalla musa creerò un racconto o un altra opere d'arte. Per magia non intendo filtri d'amore o altro, ma l'uso delle emozioni, dei sentimenti per creare qualsiasi cosa anche una forma-pensiero. Molti autori hanno cercato di dare una definizione di Magia, io rimarrò sul vago, ritengo che la magia, la sua definizione sia di libera interpretazione soggettiva. Qabalah non è sempre stata tutta tramandata oralmente ma abbiamo alcuni testi scritti dove attingere il sapere di questo sistema mistico-filosofico. I libri in questione sono:
Sepher Yetzirah, il libro della formazione il testo viene attribuito ad Abramo, tratta di cosmologia simbolizzata dalle 22 lettere dell'alfabeto ebraico, 12 segni zodiacali, i pianeti, gli elmenti ecc..
Lo Zohar, libro dello splendore che a sua volta è costituito da altri libri: Sephira dtzenioutha, libro del mistero nascosto, L'idra rabba qadisha, maggiore santa assemblea, idra zuta qadisha, minore santa assemblea. Casa degli Elohim e infine il libro delle rivoluzioni dell'anima
Sepher Sephiroth, libro delle emanazioni, descrive la graduale evoluzione della Deità da un esistenza negativa ad una positiva
Ash Metzareph, fuoco purificatore, scritto in modo ermetico e alchemico

La Qabalah come abbiamo detto all'inizio basa il suo sistema sul glifo che è un immagine sogno che tenta di di ridurre in forma diagrammatici ogni forza e fattore nell'universo manifesto e nell'anima umana. La Qabalah cerca di risolvere alcuni dei problemi che ancora tutt'oggi cerchiamo di risolvere:

L'essere supremo, la sua natura, e i suoi attributi
La cosmogonia
La creazione degli angeli e dell'uomo
Il destino dell'uomo e degli angeli
La natura dell'anima
La natura degli angeli, dei demoni e degli elementali
Il valore della legge rivelata
Il simbolismo trascendentale dei numeri
I peculiari misteri contenuti nelle lettere ebraiche
L'equilibrio dei contrari²
La qabalah si divide in quattro parti:

Qabala pratica
Qabalah dogmatica
Qabalah non scritta
Qabalah letteraria
In dettagli la qabalah pratica si occupa della magia dei talismani e cerimoniale, utile per chi percorre il sentiero dell'occultismo, come sappiamo il compito del magus è riuscire a comunicare con il proprio angelo custodie, che rappresenta il "Se", le pratiche cerimoniali anche se da molti ritenuti molto appariscenti, fanno emergere aspetti che l'individuo spesso nasconde, nel rito cerimoniale l'operatore è così preso dalla complessità del rituale da poter agire e fare cose che normalmente non fa, ma che sono latenti in lui, avvolte represse, come avviene nel sex magick, spesso durante un rito di magia sessuale facciamo cose che normalmente in un rapporto normale non osiamo nemmeno pensare. La ritualità pone l'individuo in uno stato tale da agire senza reprimere le proprie azioni. La Qabalah letteraria che a sua volta si suddivide in
Gematria
Notaricon
Temurah
La Qabala letteraria è importante per le corrispondenze, attraverso questi tre metodi otteniamo parole e valori simili ad altri che hanno lo stesso significato.
La Qabalah non scritta e letteraria è tutta basata sulla meditazione del glifo. Nel complesso ritengo che lo studio della cabala anche se non fondamentale per molti possa aiutare nel cammino spirituale.







Note:

1. Sentieri, significa un idea geroglifica o piuttosto la sfera delle idee che può essere applicata a ogni glifo o simbolo. Mathers, la magia della cabala

2. Mathers, la magia della cabala edizione mediteranee, primo tomo.


Il glifo o comunemente detto albero della vita è un immagine sogno che rappresenta simbolicamente sia l'intera manifestazione che l'uomo. L'uomo non è altro che il riflesso del creato in miniatura come confermano le famose frasi Malkuth in kether, kether e in malkuth, oppurre così in basso così in alto.. ecc. La differenza tra il sogno e il glifo che mentre nel sogno i simboli onirici sono messi a caso, nel glifo invece i simboli vengono inseriti nella loro sfera e compresi meglio. Prima di parlare del glifo dobbiamo sapere che quando parliamo di manifestazione non si inizia subito da Kether, Kether in realtà rappresenta il malkuth dei tre veli di esistenza negativa.I tre veli di esistenza negativa rappresentano quello che la nostra ragione non può comprendere, il nulla che percepiamo ma che non possiamo conoscere. I tre veli di esistenza negativa vengono rappresentati come tre cerchi che avvolgono kether o l'intero glifo, a secondo di come si vuole immaginare o filosofeggiare sulla struttura dell'albero.
Il termine negativo non viene usato in modo dispregiativo, ma solo come qualcosa su cui non possiamo speculare. La struttura del glifo è molto semplice, costituito da tre colonne dove vengono collocate le 10 sephiroth o sante emanazioni numeriche. Queste dieci sephiroth sono collegate da sentieri. Le sephiroth e i sentieri rappresentano idee, fasi della manifestazione, anche i gradini che l'uomo deve salire per la propria evoluzione. Le sephiroth inoltre formano dei triangoli, perché ogni sephiroth appartenente ad un pilastro deve trovare in quella centrale il proprio equilibrio. Per comprendere meglio questo concetto farò un esempio: Chesed rappresenta il dio diplomato, ma come si governa un regno usufruendo solo di diplomazia? ci sarebbe il caos e lo stesso vale per Geburah, che rappresenta la sfera del dio Bellicoso, come si governa un regno solo con la violenza? non si potrebbe in nessun dei due modi allora ecco che le due sephiroth vengono equilibrati da una terza in questo caso Tiphareth. La colonna centrale simboleggia la grazia, mentre la colonna dove sono situate chokmah e chesed, netzack è chiamata la colonna della misericordia. L'altra colonna dove sono situate binah, gedulah, hod è chiamata giustizia. I trentadue sentieri comprese le sephiroth costituiscono un "archivio" di simboli, dove l'utente può liberamente filosofeggiare.
.:avatar:.
00mercoledì 20 agosto 2003 16:11
il mio commento
Un testo interessante, scritto sicuramente per un ambito esoterista(intuibile dai riferimenti non qblistici), che cerca di tracciare per linee generali la materia. Ci sarebbero alcuni punti che vorrei precisare con te:

Da come hai scritto sembra che lo Zohar sia il primo libro di qbl, quando da quanto ne so io esso viene secoli dopo lo Sefer Yetzirah! Sicuramente lo Zohar e' piu' importante, ma non il primo che e' lo Yetzirah (e se puoi vogliamo parlare di "esoterismo" legato all'ambito giudaico possiamo andare ben prima di esso)

Chi e' quel folle che ha affermato che la QBL sia nata da Isaac il cieco? O_O Comunque secondo la mia opinione la cabala e' nata nel medioevo (VI secolo per l'esattezza), seppur i temi in essa trattati abbiano origini ben piu' profonde. Capisco che QBL stia per "dalla bocca all'orecchio" ed indichi quindi una tradizione ricevuta per via orale, ma nell'affermazione che fa partire tutto da Adamo o dalla parte esoterica degli insegnamenti del monte Sion ci leggo o simbolismo o esaltazione (entrambe cose che appaiono tipicamente quando si cerca di scoprire le origini di una determinata setta o disciplina occultista).

""la bibbia e' piena di insegnamenti cabalistici che costituiscono la chiave di lettura e interpretazione dell'allegorica Bibbia""
Anche se devo ammettere che dopo aver studiato cabala ho compreso meglio l'Antico Testamento, credo che la tua sia un'affermazione un po' esagerata... la Bibbia non e' certo da interpretare tutta in chiave allegorica e sono anche presenti fatti strettamente storici e politici(ed inoltre: intendevi la TORAH o tutta la Bibbia?)

Come mai non hai menzionato che e' anche un sistema teosofico? (anche se poi hai toccato gli argomenti teosofici di questa dottrina) E come mai non menzioni l'importante discorso sui nomi di Dio? E l'altrettanto degno di considerazione discorso sulla natura del male?

Un ultima cosa, questa per desiderio personale: mi puoi dire quali autori qblisti facciano riferimento alla "caduta di da'at" dall'albero?

Un Articolo comunque interessante... complimenti. Ti invito a postarne altri se ne hai






[Modificato da .:avatar:. 20/08/2003 16.18]

Werwolfe
00giovedì 21 agosto 2003 19:09
Olà ^_^ una domanda alla volta ^^

adesso parlo pò senza approfondire ^^ magari domani con calma ok?




Altair: Un testo interessante, scritto sicuramente per un ambito esoterista(intuibile dai riferimenti non qblistici), che cerca di tracciare per linee generali la materia. Ci sarebbero alcuni punti che vorrei precisare con te:

Da come hai scritto sembra che lo Zohar sia il primo libro di qbl, quando da quanto ne so io esso viene secoli dopo lo Sefer Yetzirah! Sicuramente lo Zohar e' piu' importante, ma non il primo che e' lo Yetzirah (e se puoi vogliamo parlare di "esoterismo" legato all'ambito giudaico possiamo andare ben prima di esso)


Werwolfe:
Lo Zohar sembrerebbe il testo più antico, ma non è certo, infatti le fonte parlano di un ordine cronologico così:
sepher yetzirah
zohar
il sepher sephiroth
l'asch metzareph

Sepher Yetzirah si attribuisce a Rabbi Akiba
zohar ad Rabbi Simeon Ben Yochai
(magari domani parliamo di tutti e 4 libri ok?)




Altair:
Chi e' quel folle che ha affermato che la QBL sia nata da Isaac il cieco? O_O Comunque secondo la mia opinione la cabala e' nata nel medioevo (VI secolo per l'esattezza), seppur i temi in essa trattati abbiano origini ben piu' profonde. Capisco che QBL stia per "dalla bocca all'orecchio" ed indichi quindi una tradizione ricevuta per via orale, ma nell'affermazione che fa partire tutto da Adamo o dalla parte esoterica degli insegnamenti del monte Sion ci leggo o simbolismo o esaltazione (entrambe cose che appaiono tipicamente quando si cerca di scoprire le origini di una determinata setta o disciplina occultista).

Werwolfe:
Ti posto un altro articolo, dopo un dialogo con un amica rabbina.





Altair:
Come mai non hai menzionato che e' anche un sistema teosofico? (anche se poi hai toccato gli argomenti teosofici di questa dottrina) E come mai non menzioni l'importante discorso sui nomi di Dio? E l'altrettanto degno di considerazione discorso sulla natura del male?

werwolfe:
Qunado dico filosofia io indico come termine generale che comprendo ogni speculazione di poensiero.
Non ho toccato i nomi di Dio e ne il tetragrammaton perchè è un articolo generale, da questo articolo deve scriverne altri che vanno più nello specifico. Infatti non menziono manco ai tre veli di esistenza negativa, non parlo dei 4 mondi, dei palazzi dell'anima, dell'arcobaleno, della spada e il serpete ;) con calma ^^ . Il male è il bene non sono importanti o meglio la cabala parla di equilibrio, non presta ne attenzione al bene e ne al male, (non vorrei essere frainteso), ma lo scopo dello studio della cabala è l'equilibrio, tutto deve essere in equilibrio. Quando parliamo di qliphot noi indichiamo le sephiroth non ancora equilibrate, infatti ogni sephiroth da sola può essere bene-negativo e male-positivo. I concetti bene e male sono cristiani, mentre nella cabala troveremo sempre sfere esaltate eccessivamente in negativo che può essere bene o male. Esiste l'equilibrio non il bene e il male ^^



Altair:
Un ultima cosa, questa per desiderio personale: mi puoi dire quali autori qblisti facciano riferimento alla "caduta di da'at" dall'albero?


Werwolfe
Non alla caduta del daath ma dell'eden, con la caduta dell'eden il daath per nn inquinare i tre superni viene "spedito" in un altra dimensione, staccandosi dall'albero.
Gli autori sono
Regardie, Mathers, Levi.

Werwolfe
00giovedì 21 agosto 2003 19:17
riflessioni sulla cabala


Ieri dialogavo con un amica della cabala, due concezioni diverse ma simili di viverla e di filosofeggiare su di essa. Età differente e cultura diversa e quindi due modus operanti contrapposti o simili si uniscono e quello che emerge potrebbe essere davvero interessante. Lei vive in Spagna e da anni studia la kabala con l'aiuto di alcuni rabbini, io sono all'inizio di questo percorso mistico-filosofico. Il primo punto di scontro è stato l'origine dello Zohar, alcuni autori attribuiscono il testo a Isacco il cieco vissuto nel medioevo, altri ancora al terzo secolo volgare per opera di Simeon Ben Jochai, lei concorda con me che sia quest'ultimo quello che probabilmente abbia scritto lo Zohar, anche se non esistono prove che lo confermano esplicitamente, e storicamente la paternità viene attribuita da Gershom Scholem a Moshe de Leon. Moshe de Leon avrebbe pubblicato lo Zohar proprio in Spagna, ad avvalorare questa ipotisi della nascita dello Zohar in Spagna a Gerona che sefarad segna il periodo di splendore del giudaismo spagnolo. Ritengo che stabilire la paternità dello Zohar non sia fondamentale, quello che è importante sono i contenuti di questo affascinante sistema mistico-magico.
La cabala fu insegnata o tramandata in origine dal più grande cabalista di tutti i tempi Mosè, sappiamo che Mosè visse in Egitto ed ebbe una cultura esclusivamente egiziana e questo punto storico ci permette di ipotizzare che la cabala abbia subito delle influenze egiziane. Trascrivo alcune frasi di vitale importanza per ogni esoterico:
Cio che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso; per mezzo di queste cose si fanno i miracoli di una sola cosa. Tavola di Smeraldo di Ermete.
Trascrivo un altro principio fondamentale della cabala:
Kether è in Malkuth, Malkuth è in Kether.
Questi due principi sono uguali, facciamo un passo indietro, mitologicamente Mosè dovrebbe essere Tuthmosis, figlio di Toth, Toth coincide con Hermes. Questo ci fa ipotizzare che il concetto Ermetico e cabalistico coincidono direttamente o indirettamente. Vi trascrivo un altra frase:
Come in cielo così è in terra, Gesù
Possiamo comprendere che questo principio è importantissimo ma cosa significa? La mia interlocutrice afferma:
L'enunciazione della tavola ha un significato profondissimo che supera il principio di corrispondenza che è solo l'apparenza della frase in realtà vi si cela un concetto fondamentale della divinità e costituisce una delle poche verità afferrabili. Qui sono parzialmente d'accordo con lei, dal principio esposto nella tavola, in un contesto soggettivo da origine nella mia mente ad concetto filosofico. Noi siamo microcosmicamente il riflesso del creato, lasciando stare il concetto di Dio, perché Dio rappresenta la negatività, qualcosa che non posso concepire, se l'universo rappresenta il macrocosmo, l'uomo rappresenta un macrocosmo in miniatura, o meglio noi siamo dei piccoli universi, piccole scintille divine, mentre il creato rappresenta la grande,(compreso anche della nostra essenza) manifestazione divina. Noi siamo delle deità in miniature, siamo esseri materiali ma con un potenziale energetico infinita. Lei è in disaccordo con questa ultima frase, afferma che la teoria che siamo degli Dei sia totalmente errata, nata nel periodo rinascimentale con l'uomo moderno, forse ha ragione ma vivo in questo secolo, rappresento il futuro, non possiamo sempre vivere con concezioni passate, non dimenticarle ma trarre da loro il sapere e modellarle per la nostra epoca le nostre idee rappresentano già la storia per le generazioni future. Questo processo è l'evoluzione, è giusto guardare al passato, ma non possiamo sempre vivere con concetti non adattabili alla nostra società anche se veritieri, dobbiamo costruire la nostra strada, le nostre idee, con riferimento al passato ma non imitandolo o addirittura cercando di far riviverlo.
Ain è il centro dell'universo, lo zero, il punto pitagorico dalla quale hanno inizio tutti i punti, da Ain, nulla, inconoscibile, primo velo di esistenza negativa, ed ad avvolgerlo come due cerchi sovrapposti abbiamo altri due veli di esistenza negativa. Ain soph può essere infinitamente grande come infinitamente piccolo, questo velo esplode emanando energia che ha dato vita al creato che rappresenta il nostro universo sconosciuto e infinito.Ain soph è l'universo nella sua vastità, questa energia, ain soph mantiene in equilibrio i corpi celesti.
Si parla spesso delle dieci sante emanazioni, tralasciando la sephirah nascosta che rappresenta l'emanazione più "ambigua" e difficile da comprendere. Nel Daath troviamo il segreto della rigenerazione e della generazione, rappresenta la conoscenza ma anche la falsa conoscenza, è facile smarrire la ragione in Daath e scivolare nella falsa illusione penetrando i Qliphot. Il principio della rigenerazione contenuto nel Daath è importante per il giudaismo, evidenzia il concetto della bilancia cosmica. Daath è situato nel punto in cui l'abisso biseca il pilastro mediano, nell'immagine sotto, il glifo disegnato su una cattedrale gotica il daath corrisponde al rasone principale, anche se com'è ben noto il punto centrale è Tipharet ma Daath è sovrapposto. Studiando i Qliphot notavo che sono dieci contrapposti alle dieci sante emanazioni, correttamente i dieci gusci rappresentano le sephiroth prima di essere equilibrati o totalmente formate. per chiarire il concetto riscrivo un l'esempio di Mathers, immaginiamo le sephiroth come dieci vasche, kether si riempie e straripa in chokmah e così via, le sephiroth avverse dovrebbero rappresentare le vasche non ancora riempite o l'eccesso della sua essenza senza la sephiroth equilibratrice. Daath non ha un sephiroth avverso perché in essa è contenuta la dualità dei poli contrapposti, conoscenza e falsa conoscenza, e la sua posizione a mio parere cambia in funzione se ci troviamo nella conoscenza, allora Daath è situato sopra l'abisso, se invece siamo caduti in errore, quindi nella falsa conoscenza Daath è situato sotto malkuth.
Ovviamente queste sono riflessioni personali.
.:avatar:.
00giovedì 21 agosto 2003 19:19
A parte che sono Avatar e non Altair... ma per una volta chiudero' un occhio :P

Mi accontento delle risposte da te formulate ed aspetto di leggere i tuoi prossimi articoli, in modo da sondare meglio il tuo punto di vista sul campo
Werwolfe
00venerdì 22 agosto 2003 02:54
Scusami, con i nick faccio sempre confusione, scusami ^^
[SM=g27825]
Sono il solito imbranato mi spiace ^^
MAGUS ALTAIR
00venerdì 22 agosto 2003 11:25
Caro Werwolf
La mia comprensione di Da'ath mi porta ad essere d'accordo con te,
soprattutto là dove dici che essa non possiede un aspetto negativo
in quanto già è la sintesi di opposti, e può manifestarsi già essa
stessa come porta dell'abisso (Crowley la definiva infatti anche come il
demone Choronzon, la Dispersione).

Ti chiedo: la tua concezione direi quasi "frattale" dell'universo,
per la quale anche noi uomini saremmo universi in miniatura, perchè
ti ha portato a dire che possederemmo un'energia infinita?
Se ti ho capito bene la tua risposta dovrebbe essere: partendo dal
concetto "come in alto così in basso", poichè l'"Alto" non può
essere Dio, in quanto esso è in essenza inconoscibile, dunque neppure
paragonabile o comunque utilizzabile in alcun discorso, l'Alto deve
essere l'universo, che appare come infinito, almeno fino a prova
contraria. Se dunque le cose stanno così, applicando il concetto
di partenza, anche noi siamo infiniti come l'universo.
E' più o meno questo ciò che intendevi dire?
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