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..più precisamente lo svastica o svastika o svastikas.
Escludendo i preamboli riguardo al senso di rotazione delle braccia, che poco o nulla hanno a che vedere con interprtetazioni politiche (il nazionalsocialismo le ha comunque utilizzate entrambe, prediligendo alla fine quella "classica" solo in favore della sua matrice tibetana, considerando quest'ultimo luogo, principe di origine della razza ariana, vita o morte non c'entrano assolutamente nulla!), lo ritroviamo, dalle ande, all'india, al nord est europeo (e quasi solo qui) come simbologia solare ma nella sua accezione di "sonnenrad" (una svastica con le braccia ricurve, quasi a formare un cerchio) e riferita all'affermazione dell'individualità, come rappresentazione della realizzazione dell'interiorità e del sé.
Per quanto riguarda la parola svastika,lungi dall'essere un "germanismo" (in tedesco è l'haken Kreutz) in teoria, potrebbe derivare dal sanscrito "suastikaà" dove "su" è un prefisso di positità, "asti" significa essere, "ika" sta per presenza costante, e "à" indica il principio femmineo della parola.
Per radici indiane potrebbe invece essere interpretata come la combinazione delle parole "swa", cioè appartenenza e "astika" cioè (e le attinenze qui si fanno palesi!)essere.
Un'interpretazione di tutto ciò potrebbe essere "esistenza positiva", che potremmo interpretare come immagine di un'esistenza atta alla crescita spirituale.
Poche attinenze dunque con il materialismo politico a cui viene comunemente rapportata, se non per alcuni atteggiamenti spirituali (decisamente ambigui, anche se non privi di una sorta di concretezza), fra cui quelli che ne hanno dato, in parte, origine.
Divagazioni comunque che, come altre, hanno un grosso beneficio di inventario! Non è comunque, dato il recente retroterra, particolarmente piacevole a vedersi, indipendentemente dal reale significato, ormai destituito, nell'immaginario (ahimè fin troppo concreto!) collettivo in favore di ben altro!!!