Pensando a Tanzi...

arielbianca
00domenica 25 gennaio 2004 09:21
Secondo voi, se i detenuti "minori" del carcere di S.Vittore marcassero visita affermando di stare poco bene, di sentire tremori, vertigini e brividi...verrebbero trasferiti in ospedale e poi "forse" agli arresti domiciliari per malattia?


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Lettera di un detenuto, dal sito www.ildue.it

Io, anoressico in carcere di Michele Poliseno

Tutto è cominciato nel 1996: vengo arrestato per scontare una pena definitiva divenuta esecutiva. Mi portano a San Vittore (5° raggio); le mie condizioni di salute erano discrete, almeno così sembravano. Espio otto mesi della mia condanna nell'inferno dell'emergenza San Vittore, il primo sfollamento di "routine" mi colpisce in pieno… e una mattina mi trovo ospite nella Casa di reclusione di Opera.
Ancora due mesi ed eccomi entrare in un lungo stato depressivo,con conseguente rifiuto mentale dei cibi solidi. Che cosa mi stava capitando?Premetto che non era la prima volta; in precedenza, negli anni della mia adolescenza, ho sempre sofferto di periodi depressivi, ma non certamente di questa gravità. Al mio arresto pesavo 82 kg; nel breve periodo di tre mesi ho perso circa trenta kg., il calo ponderale era all'incirca di dieci kg al mese, la mia preoccupazione cominciava a trasformarsi nel pensare a un brutto male.
Vengo trasferito nel raggio dove esiste un Centro clinico; mi fanno i primi esami, e dai primi accertamenti risulta che si sono abbassati sensibilmente i valori del sangue; decidono di trasferirmi nel più vicino Ospedale di turno, Busto Arsizio; vi rimango ricoverato un mese, vengo alimentato per tutto il periodo con delle flebo di acqua e zucchero, vengo tempestato di visite e accertamenti di tipo specialistico (nutrizionista-internista), la diagnosi è sempre quella, "stato depressivo con rifiuto mentale ad assumere cibi solidi".
Mi ero ridotto ad una larva, pesavo 47 kg, non ero più me stesso, facevo fatica a camminare, ormai il mio trasporto era solo possibile con l'ausilio di una carrozzina per disabili. Il mio legale di fiducia presenta un'istanza tendente ad ottenere la mia scarcerazione per incompatibilità al regime carcerario ART.147 C.P., oppure ART 684 C.P.P. (questi due articoli sono gli strumenti che il Magistrato può utilizzare per sospenderti la pena di sei mesi in attesa della fissazione di camera di consiglio, la quale in quella sede si stabilisce il termine della durata alla sospensione), attendo dieci giorni per la risposta, dopo questo periodo mi arriva un perito del Tribunale, mi fanno una prima perizia di tipo "psichiatrica", poi decide di prendersi quaranta giorni a decidere… intanto io andavo avanti nella mia agonia; la mia famiglia unitamente al mio legale, chiaramente molto preoccupati, decidono di mettere un perito di parte, uno specialista di disturbi alimentari il quale dopo una sua attenta perizia di parte attesta la diagnosi di "stato anoressico con gravi turbe depressive".
Arriva il quarantesimo giorno, mi arriva il rigetto dell'istanza. Motivi: "si accerta lo stato (anoressico evidente) del detenuto, ma tale patologia può curarsi benissimo in un Centro Clinico adeguato alla circostanza, se dovessero subentrare complicanze applicare l'ART.11 O.P., ovvero: ricovero ospedaliero con piantonamento coatto, ciò a significare che il diritto alla salute era risolto "altrove".
Intanto la situazione non migliorava, non riuscivo più a deglutire, ero ancora sceso di peso. Pesavo 40 kg.; decidono urgentemente il ricovero ospedaliero (uno dei tanti, perché sono stato ricoverato per ben undici volte nell'arco di 4 anni).
Al mio rientro dall'Ospedale, mi vengono a far visita due parlamentari del partito della Rifondazione Comunista, con i quali, dopo aver illustrato a lungo la mia complessa vicenda, instauro un rapporto di vera e sentita solidarietà. Dopo essersi accertati con cura del mio stato di salute, e della posizione giuridica, e dopo aver consultato il mio legale di fiducia, i due politici hanno depositato in Parlamento, tramite l'Onorevole Giuliano Pisapia, un'interpellanza Parlamentare alla Camera dei Deputati, chiedendo al Ministro della Giustizia in carica la revisione della normativa vigente, chiedendo se un detenuto anoressico fosse o meno curabile in carcere.
Purtroppo anche l'interpellanza non fu considerata meritevole alla discussione, ma una cosa era successa: il Ministero della Giustizia, per ordine del Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro aveva emesso l'ordinanza di trasferirmi nel carcere di Livorno, dove esiste ancora attualmente un centro O.P.G. (Osservazione Psichiatrica Mentale); la notizia era balzata sul "Corriere della Sera", come una prossima scarcerazione (titolo: "Si spalancano le porte al detenuto P.M. anoressico in fin di vita" ), ma così non era…fu semplicemente un pretesto di verifica a livello "psichiatrico", si cercò di farmi passare per uno squilibrato mentale!
Ebbene: trascorsi un mese d' inferno con continui esami di ogni genere, sia a livello mentale che fisico, e con diagnosi: "Si dimette il detenuto P. M. in condizioni accertate di stato anoressico con turbe depressive maggiori".
Vengo trasferito da Livorno, provenienza Opera, nella Casa Circondariale di San Vittore, dove esiste sulla carta un Centro Clinico dove collocare certe patologie catalogate come fastidiose e a lungo termine, come detto sopra. Anche in questo carcere ho presentato più volte la richiesta tendente ad ottenere la sospensione della pena; non avevo più strumenti nè denaro per far capire che stavo morendo, la risposta è stata sempre la solita, con la stessa linea comune dei Magistrati di turno alla decisione ("il detenuto P.M., anche se gravemente malato e sotto controllo del Centro Clinico, ogni qualvolta si aggravi venga trasportato nel più vicino ospedale di turno...").
Sono stato letteralmente "torturato" psicologicamente per ben 4 anni nel mio lungo stato anoressico."Inconsapevolmente" avrei potuto morire in qualsiasi momento, questo non è avvenuto per pura fortuna, mia e della mia famiglia, e grazie al mio grande attaccamento alla vita.
I Magistrati di Sorveglianza, tutori sulla carta del diritto alla salute dei detenuti (Art. 32 della Costituzione), non sempre rispettano e applicano la normativa, vedi il caso in questione, che, anzi, viene volutamente stravolta con facilità estrema. I Magistrati, spesso in conflitto con l'applicazione del principio da adottare, preferiscono rischiare sulla pelle dei detenuti, pensando esplicitamente che la malattia venga strumentalizzata per poter ottenere facili scarcerazioni.
Vi assicuro che così non è. E' un pregiudizio. A proposito: vogliamo provare a contare statisticamente i casi di morte accertata di persone affette da varie patologie in attesa di risposta tendente ad ottenere una improbabile "sospensione della pena"?

MAGUS ALTAIR
00domenica 25 gennaio 2004 12:22
[SM=g27812]
hiram-abif
00domenica 25 gennaio 2004 15:54
[SM=g27826]
Manca la data: Anno "0000 dell'era civile!
Non è mai iniziata.
Fenrir II
00sabato 13 marzo 2004 21:47
Uff...
...la memoria mi fa difetto! Qualcuno, e mi spiace ma non ricordo chi, diceva che la situazione carceraria di un paese è lo specchio del livello di civiltà dello stesso. Direi che siamo messi bene! Ad attenuante vorrei invece far notare che se sei abituato a mangiar merda, il continuare a farlo non ti cambia la vita, ma se hai abitudini alimentari diverse può diventare un problema! Questo non giustifica certo determinati atteggiamenti, e non vorrebbe spezzare una lancia in favore di nessuno, ma a mio modesto avviso forse bisognerebbe tenerne in parte conto! Probabilmente ciò mi renderà un filino impopolare ma il tornaconto a livello psicologico di un ambiente carcerario come il nostro su di una persona abituata a ben altro stile di vita può essere veramente devastante! Colpevoli o innocenti che siano, a mio modesto avviso un caso come quello del compianto Enzo Tortora nè è stato un palese esempio!
saman
00domenica 14 marzo 2004 01:55
Ho idee un poco estremistiche sulla funzione delle carceri ed esporre il mio pensiero nella sua totalita comporterebbe probabilmente l'essere bannato a vita dal forum... [SM=g27818]
Ci provo, delicatamente... innanzitutto dovrebbero esistere due tipi di reclusione, una per reclusi normali o in attesa di giudizio e l'altra per reclusi particolari... La prima, molto piu' umana e permissiva dovrebbe ovviamente dare la certezza di non poter "inquinare" i dati esterni ma dare comunque la possibilità di condurre una vita serena ed assistita ai reclusi.
La seconda al contrario dovrebbere essere in stile "siberia"...
E, permettetemi, alla terza, quarta, quinta o decima condanna per stupro, pedofilia, omicidio, mafia o qualunque altro crimine non si dovrebbero avere obiettivi dubbi sulla pericolosità del soggetto...
Purtroppo, spesso, in Italia, le cose girano all'opposto... nei carceri di massima sicurezza finiscono i reclusi "importanti" in celle (monolocali...) con ogni comodità, sperando sempre che diventino "collaboratori di Giustizia"...[SM=g27825]
Gli altri, la plebe criminale, rinchiusi in gironi danteschi...
Posso capire (comprendendo senza accettare) chi compie un crimine sotto l'impulso dell'emotività. In questo caso anche un omicidio sarebbe non lecito ma comprensibile.
Chi calcola interessi, probabilità, possibilità o chi perpetua in modo conscio il suo crimine non ha nessuna comprensione o scusante o sconto di pena, da parte mia. In determinati casi la pena di morte stessa dovrebbe essere intesa come uno sconto di pena! (e non mi riferisco a Tanzi, sempre SE colpevole di qualcosa... c'è chi sa fare di molto peggio...)
Ok... mi fermo , prima di essere bannato...
Un abbraccio.
arielbianca
00domenica 14 marzo 2004 06:28
Saman!!! Qui nessuno viene bannato per aver espresso il proprio pensiero![SM=g27838]

Sui carcere modello Siberia per i reati gravi sono daccordo ma senza fare differenza tra chi ha conoscenze e possibilita' economiche e chi non ne abbia.
Il trattamento deve essere proporzionale al reato e quando viene stabilita una pena non ha senso poi dare degli sconti.
(Ma che dico, ci vorrebbero processi giusti ed equi [SM=g27813] )
-Lubna
00domenica 14 marzo 2004 16:39
appunto!
Il "ladro di galline" non può essere equiparato ad un "ladro miliardario!"
..eppure il trattamento che subiscono è diverso:
molto spesso e con sorpresa ho notato che il "ladro miliardario" riesce ad evitarla la galera!
Invece il "Ladro di galline" sconta tutto e magari di più: un gesto che magari è stato commesso per Fame-ignoranza-impulso momentaneo è ben diverso dal rubare con la consapevolezza di appropriarsi di un sur-plus...

Ovviamente non entro nello specifico e non faccio nomi.
Fenrir II
00domenica 14 marzo 2004 22:14
...
Quello che però è reale pena per il ladro di galline può essere veramente un'inferno per altri reati (sempre in ambito economico!). Vale per assoluto la punizione, ed il carcere deve essere solo quello, o la possibilità di recupero dell'individuo? Capisco che l'attuale situazione carceraria non è idilliaca per nessuno che la debba realmente subire, ma forse in alcuni casi la privazione delle libertà, anche solo in ambito domestico, potrebbe essere equiparabile, a livello di patimento all'istituzionalizzazione! Mammamia come sto diventando buono!!!!
-Lubna
00domenica 14 marzo 2004 22:17
Re: ...

Scritto da: Fenrir II 14/03/2004 22.14
altri reati (sempre in ambito economico!).



..ho la testa durettina...fammi un esempio...
Fenrir II
00domenica 14 marzo 2004 23:36
...
intendevo reati contro il patrimonio, non altro tipo di crimini!
saman
00martedì 16 marzo 2004 00:37
Re:

Scritto da: arielbianca 14/03/2004 6.28
Saman!!! Qui nessuno viene bannato per aver espresso il proprio pensiero!



Lo so, lo so... Su questo stavo scherzando...[SM=g27838]


Scritto da: arielbianca 14/03/2004 6.28
Sui carcere modello Siberia per i reati gravi sono daccordo ma senza fare differenza tra chi ha conoscenze e possibilita' economiche e chi non ne abbia.


Infatti... è proprio così che dovrebbe essere... purtroppo spesso, almeno in Italia, le cose girano all'opposto... Forse mi sono spiegato male nel precedente messaggio...[SM=g27814]


Scritto da: arielbianca 14/03/2004 6.28
Il trattamento deve essere proporzionale al reato e quando viene stabilita una pena non ha senso poi dare degli sconti.
(Ma che dico, ci vorrebbero processi giusti ed equi )


Già... gli sconti di pena...[SM=g27825] Per buona condotta... Ma si rendono conto che a certi livelli la buona condotta in carcere è senza alternative? Un pedofilo, uno stupratore o anche solo un ladro informatico quante possibilità materiali hanno di condurre una "cattiva" condotta in carcere? [SM=g27820]
E appena fuori ci ricascano... Il che significa due cose...
1) I permessi per buona condotta sono calcolati su presupposti non validi
2) Il carcere come istituto di rieducazione ha, almeno in Italia, fallito il suo tentativo...
Ripropongo la Siberia, a zappare la terra gelata, senza sconti di pena... [SM=g27829]
jezabel
00martedì 16 marzo 2004 03:15
io so
io so personalemnte di dueragazzi che, arrestati in treno perchè avevano una dose ridicola di ero, sinceramente cavoli loro, sono stati sbatttuti quattro giorni a s.vittore...

non prima di essre stati mentai in treno, insultati, dopo avre ricevuto sputi in faccia e via dicendo.

e non tiro fuori i racconti che mi hanno fatto dopo Genova.

io sono di sinistra, molto di sinistra, non lo nego.
e credo che tutto il sitema carcerario sia sbagliato, ingiusto, e di parte.

sulle forze dell'ordine, secondini compresi, non mi esprimo nemmeno!!![SM=g27816]
Momo-
00martedì 16 marzo 2004 14:04
conosco qualche poliziotto..sarà un caso ma sono persone deliziose..andiamo non bisogna fare per forza discorsi campati in aria per essere di sinistra o no? anche io ne ho sentite di tutti i colori sulle forze dell'ordine...sarà tutto vero?
dico solo che se potessi entrerei volentieri in polizia e non mi sembra di essere una persona così orribile...

per quanto riguarda la dose di eroina..ridicola o no dovevano farli stare dentro dei mesi, altro che 4 giorni...non limitiamoci alla superficie, hai idea di quanti giri criminali stiano dietro a quella dose ridicola? alla mafia, allo sfruttamento della prostituzione, ai giri di soldi che basterebbero a sfamare tutta l'africa...non possiamo smettere di ragionare per le nostre idee politiche...

E' questo il grave problema della sinistra italiana, anzi grvissimo direi, avere come unica preoccupazione quella di difendere i criminali, legalizzare la droga, ed insultare le forze dell'ordine...

Io ho in casa un vero comunista (mio padre..porta anche la medaglietta con falce e martello) e vi assicuro che non è questo il comunismo...([SM=g27829] ehm..sarebbe bello ora non sentire frasi del tipo "il comunismo è anche peggio" perchè sarebbe un tantino fuori tema...e non è questo il senso del discorso...)

Quando si parla di giustizia bisogna superare le idee politiche, la giustizia non è di destra ne di sinistra, o meglio non dovrebbe esserlo. La disparità di trattamento è palese, è questione di soldi...purtoppo l'Italia è un po' carente sul fronte della giustizia sociale...e anche su quello dell'etica sociale, da parte di ogni cittadino.
megasite3000
00venerdì 19 marzo 2004 18:40
dico la mia...
concordo pienamente con arielbianca... a volte si sentono di quelle cose che fanno pensare che la legge non è uguale per tutti! preciso però che se le condizioni di tanzi fossero state davvero critiche, non avrei avuto nulla in contrario con un suo trasferimento! tanzi non è certo un serial killer, ma c'era il rischio potenziale che poi svanisse all'estero come ha fatto con i soldi.[SM=g27818] fortuanatamente per i "poveri risparmiatori" (scusate il gioco di parole) ora sta scontando la sua pena come tutti.
e poi....ricordando che Tanzi era anche il presidente del Parma Calcio...e ricordando l'arresto di Cragnotti della Cirio... quante volte sentiamo i presidenti di calcio insultare il mondo arbitrale con accuse di corruzione!? [SM=g27832] non mi sembra il massimo della coerenza
Fenrir II
00venerdì 19 marzo 2004 21:41
...
Mi ripeto riguardo a ciòà che ho scritto in altra sede! Basterebbe smettere di pensare che la prevenzione sia l'unica strada percorribile e passare alle maniere di fatto. Punizioni, non dico esemplari, ma punizioni! Commisurate in toto al reato e tenendo conto della situazione della persona in causa!
arielbianca
00sabato 20 marzo 2004 04:39
Una buona punizione e' anche un mezzo di prevenzione!

E' vero che occorra senso civico e responsabilita' interiore ma se una persona non li possiede, non ha il senso del valore della vita altrui e contemporaneamente ha la possibilita' di eludere le pene...
Per quale motivo dovrebbe rispettarle?
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