Sulla sessualità

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MAGUS ALTAIR
00venerdì 16 luglio 2004 13:46
Apro questa nuova discussione partendo da un post di Sofia:


Riportiamo invece la sessualità sugli altari..facciamola tornare sacra..ridiamole il posto naturale che le compete..e solo quando sarà tornata lì dove è stata strappata..solo allora avremo il diritto di dissacrala...Sulla sua repressione è nata la nostra civiltà..tutto è stato costruito sulle sue ceneri..Adesso è venuto i tempo che ciò che è stato separato si ricongiunga..che la sessualità ritorni a far parte del tutto come era prima del peccato originale..La civiltà dell'anima è nulla se non ritrova quella della carne..è dalla loro fusione che il nuovo essere umano dovrà nascere..Ogni dolore del mondo nasce da questa armonia perduta...da questa santa e puttana..che non riescono ad essere ugualmente comprese..dal bene e dal male che annebbiano le menti...E' venuto il tempo della civiltà della volontà e della consapevolezza...vi abbraccio sofia


E dalla risposta di Ariel:


Il sugli altari metterei l'Amore.
Quello con la A maiuscola. Quello che comprende la sessualita' libera e totale, ma appunto la comprende, ed e' molto di piu'.



Sofia3000
00venerdì 16 luglio 2004 14:10
l'anima e il corpo nella loro armonia sono il presupposto per l'amore di cui parli Ariel..che per me è volontà di amare..fino ad allora avremo l'amore romantico appunto sacro e l'amore profano...avremo la santa e la puttana..avremo l'uomo e la donna..e non avremo l'essere umano...è in questa scissione il dolore del mondo..? Nasciamo con questo urlo, con questo strappo..con questo cordone ombelicale tagliato...e disperatamente tutta la vita cerchiamo di ricucire questa ferita..questo essere scacciati da paradisi..da isole che non ci sono..e allora si parte per una ricerca infinita..si diventa potenti..si compra e si vende..Come sacche vuote ci riempiamo di vento..Elemosiniamo per le strade del mondo..una sola parola che potrebbe curare ogni cosa..La cerchiamo ovunque affamati e assetati. Poi un giorno ci fermiamo ad ascoltarci..Quel fiume non scaturisce da terre lontane..ecco che l'acqua di cui avevamo bisogno scorre dal quel varco tanto cercato..è lì la ferita..lì la guarigione..E' una fonte perenne..da cui si può bere il dubbio e la certezza..e quando hai bevuto..ti fermi sulle rive di te stessa..e il viandante arriva stanco dai suoi viaggi..e tu non puoi che diventare il suo sangue e il suo corpo..tu non puoi che diventare i suoi sogni e i suoi incubi..Tu non puoi che essere quello di cui lui ha bisogno..un abbraccio sofia
Gnomos
00venerdì 16 luglio 2004 14:21
...
Sull'Amore sono daccordo, sulla sessualità no, in questo sono diciamo... manicheista.
Sono un sostenitore del tenere a bada gli istinti, non di frenarli ma di moderarli, non atraverso un autoimposizione violenta ma attraverso un lavoro "moralizzante" lento e spesso difficile che si attua su se stessi.
Che sia chiaro che con quel "moralizzante" non intendo un cieco giudizio di bene e male, una colpevolizzazione della carne in stile Chiesa Cattolica, ma semplicemente il creare una stuttura di regole di comportamento umano utili in rapporto ai miei obbiettivi spirituali ed etici.

Il sesso è una bella cosa, è liberatorio, travolgente e ti fa consumare un sacco di calorie [SM=x213431] [SM=g27822] e sul fatto che l'Amore lo comprenda non ho dubbi.
Gnomos
00venerdì 16 luglio 2004 14:25
...
Mi è venuta in mente una cosa...

Vi invito a riflettere su una specifica componente del sesso... ovvero il piacere di sentirci sporchi, un arma a doppio taglio retaggio della morale cattolica, è innegabile che questo elemento non è da sottovalutare nella sessualità e soprattutto nella sua comunicazione...

Isomma vi siete mai chiesti: "sono un/a porco/puttana perchè lo sono o perchè mi piace esserlo?" e che rapporto avete con queste sensazioni?


p.s.: mi scuso per la licenza poetica.
p.p.s.s.: il primo che risponde che non si è mai sentito porco/puttana perchè libero da schemi morali riceve uno sputo in faccia.
Sofia3000
00venerdì 16 luglio 2004 18:26
Il discorso di cui parli è stato necesario per l'evoluzione e la civiltà..come lo è stato il non andare in giro nudi..Se fossimo stati lasciati liberi di scegliere..sicuramente avremmo scelto di fare l'amore e non certo lavorare..Se si parte dall'idea che ogni arte è la sublimazione dell'istinto sessuale puoi immaginare che potenza sia stata repressa..ma c'è un tempo per tutto...Una società evoluta non dovrebbe avere più bisogno di reprimere..come non dovrebbe più aver bisogno di vestirsi quando fa caldo...Ti sei mai chiesto perchè tutti i regimi da destra a sinistra hanno sempre temuto la sessualità liberata? Per il semplice fatto che è l'unico vero spettro destabilizzatore di ogni potere..e la chiesa lo sapeva bene se voleva secolarizzarsi..Quando parlo di sessualità liberata..parlo di sessualità consapevole...ma libera dalla concezione del male o dal commercio che ne hanno fatto..Ciò premesso...sentirsi puttana o porco non è altro che quello che è rimasto dopo la repressione della nostra sessualità istintiva che non è quella liberata di cui parlo..anzi ne è l'opposto...Non abbiamo avuto scampo se volevamo salvarci dall'inferno e dal male dovevamo ricacciare nella parte più profonda di noi l'istinto..e questa operazione è stata operata in particolare modo sulle donne, non dimentichiamolo, e sulla parte più debole e povera..gli uomini e ipotenti hanno continuato a coltivare la parte più animale..e a godere di privilegi sessuali..nel mondo le donne muoiono ancora se osano ribellarsi a questo status..non dimentichiamolo!! Sentirsi puttana o porco è l'unica possibilità che è stata concessa dalla repressione..è un tentativo dell'istinto di salvarsi dalla privazione di se stesso...una fuga dalla gabbia in cui l'animale antico è stato ingabbiato e in cui si è poi autoingabbiato..anche quando non ce ne sarebbe più stato bisogno..Viviamo in un mondo ipocrita e parallelo, schizzofrenico direi..Credete che il fenomeno della violenza sessuale infantile sia circoscritto? Non è così posso assicurarvi..che è diffusissimo..e tutti tacciono facendo vedere come un caso raro ed eclatante..Invece l'istinto represso...quello che ha permesso al potere di sopravvivere..si è nascosto e colpisce i più deboli..ma non nella maniera dolce e liberatoria..non nella consapevolezza che niente è male...ma come sfogo di una forza devastante che viene coltivata in seno alle famiglie, la gabbia primaria e necessaria..ad una società involuta...Non ci resta che essere puttane o porci in questa società putrefatta.Non ci resta che avere vizi..il piacere non ci è stato mai concesso...Il piacere di sentirsi totalmente aperti ad un universo che ti entra dentro e danza con te ogni volta..In attesa di questo così devastante amplesso di cui pochi conoscono le vette..non ci resta che essere puttane e porci..immaginare di essere sfondate e violentate..vendute ai margini delle strade.. L'erotismo, figlio della sessualità sacra e antica ha tentato di uscire dall'angusto luogo di una stanza da letto per rotolare nella vita..ma come la poesia resta inascoltato..tra le muse..Siamo il risultato dei nostri silenzi e dei nostri compromessi con la vita..L'uomo ha represso la donna..e ne ha fatto una nemica che non comprende quell'antico istinto da cui lui è ancora dominato..e di cui lui ha tanto bisogno..da qui la prostituzione, da qui tutte le altre perversioni..Bisogna avere il coraggio di diventare uomini..per completarsi..e con questo intendo entrare nel loro mondo e nella loro psicologia..comprendere quest'istinto che noi abbiamo perduto..essere una puttana utile..è quello che possiamo fare per loro..una puttana consapevole...ce ne saranno grati..e noi saremo grati a loro se si sentiranno abbastanza porci da farlo con noi..con la persona che amano senza perderne il rispetto...e non a pagamento..o con la parte più debole della società..come hanno sempre fatto..e come è stato sempre permesso..Questo sarà solo il primo passo...poi verrà la sessualità liberata di cui parlo..quella al di la del bene e del male..verrà l'estasi..l'armonia...verranno l'uomo e la donna nuovi..l'essere umano..un abbraccio sofia
P.S. Se mi sono mai sentita una puttana? Io sono una puttana Gnomos..e sono anche una santa...e molte altre cose...Ho studiato gli uomini per diventarlo..ma sono una puttana sacra..e come tale non a tutti è concesso l'accesso..[SM=g27838]
saman
00venerdì 16 luglio 2004 21:29
Re: ...

Scritto da: Gnomos 16/07/2004 14.25
Mi è venuta in mente una cosa...

Vi invito a riflettere su una specifica componente del sesso... ovvero il piacere di sentirci sporchi, un arma a doppio taglio retaggio della morale cattolica, è innegabile che questo elemento non è da sottovalutare nella sessualità e soprattutto nella sua comunicazione...

Isomma vi siete mai chiesti: "sono un/a porco/puttana perchè lo sono o perchè mi piace esserlo?" e che rapporto avete con queste sensazioni?


p.s.: mi scuso per la licenza poetica.
p.p.s.s.: il primo che risponde che non si è mai sentito porco/puttana perchè libero da schemi morali riceve uno sputo in faccia.



Ok... sputa pure! [SM=g27835]
[SM=g27830]
arielbianca
00venerdì 16 luglio 2004 21:46
Re: ...

Scritto da: Gnomos 16/07/2004 14.25
Mi è venuta in mente una cosa...

Vi invito a riflettere su una specifica componente del sesso... ovvero il piacere di sentirci sporchi, un arma a doppio taglio retaggio della morale cattolica, è innegabile che questo elemento non è da sottovalutare nella sessualità e soprattutto nella sua comunicazione...

Isomma vi siete mai chiesti: "sono un/a porco/puttana perchè lo sono o perchè mi piace esserlo?" e che rapporto avete con queste sensazioni?


p.s.: mi scuso per la licenza poetica.
p.p.s.s.: il primo che risponde che non si è mai sentito porco/puttana perchè libero da schemi morali riceve uno sputo in faccia.



Tento una risposta diplomatica eh [SM=g27828]

Io credo di poter dire di essere arrivata ad un certo punto della mia conoscenza riguardo al sesso (ma la ricerca continuera'...[SM=g27829] [SM=g27828] ).
Ritengo che l'erotismo e la trasgressione siano componenti importanti, strumenti non solo di piacere (nel senso del dare e avere) ma di conoscenza di se stessi.In questo senso rispondo alla domanda con un "sono cosi' come sono e mi piace esserlo" anche se non mi riconosco nelle definizioni che hai dato, Gnomos.
Eppure per qualcuno posso esserlo stata.
Non ho avuto una educazione cattolica, ma in passato ho avuto dei condizionamenti rispetto al mio vivere liberamente la sessualita' da uomini che fintanto che se ne sentivano responsabili la accettavano, ma che appena si sentirono defraudati del loro ruolo di guida (perche' la relazione era terminata) trasformarono cio' che tanto veniva apprezzato, in qualcosa di sbagliato, e me lo proiettavano addosso come una colpa.

Non ho pensato di essere io quella "sbagliata" ma ho imparato che solo rare persone riescono ad essere davvero libere e che sanno accettare l'altrui liberta'.

Avro' evitato lo sputo? [SM=g27828]

MAGUS ALTAIR
00sabato 17 luglio 2004 12:42
Io invece ho avuto un'educazione cattolica molto stretta per molto
tempo, e questo ha creato in me una forte distorsione del modo di
vedere e sentire il sesso, che è stata dura da combattere.
Quando ho abbandonato la Chiesa ed ho iniziato un nuovo percorso di
autoconoscenza, è progressivamente arrivata anche una nuova consapevolezza
della sessualità.
Secondo l'educazione che ho ricevuto la parola "trasgressione" non
si riferiva a qualcosa "nel" sesso, ma al sesso in quanto tale, e
l'unica modalità ritenuta accettabile era quella (come dice la Chiesa)
"ordinata alla procreazione". Questa si che è una perversione!
La risposta a Gnomos è dunque che... sicuramente non merito lo sputo...[SM=g27824]
Clio Apsara
00sabato 17 luglio 2004 18:30
Ciao a tutti,

interessante questa discussione sulla sessualità.
Anch'io per l'educazione ricevuta nei primi anni di vita stavo per diventare una vittima delle proibizioni e delle etichette della Chiesa. Per fortuna però un bel momento - e anche piuttosto presto devo dire - ho visto la trappola ed ho reagito.
Oggi sono libera.

Io non vedo la sessualità come una cosa sporca, né mi sento sporca se ne faccio uso. Non vorrei nemmeno accostare il termine "puttana" alla parola "donna" a tale riguardo, perché la puttana è una persona che pratica la sessualità per soldi, dunque lo fa per mestiere, e io no. E la donna libera nemmeno.
Dunque rifiuto questo termine a priori, perché esso può avere un suono interessante in un contesto poetico, ma in questa discussione implica un'accezione distorta dei fatti.
La donna non repressa, la donna che vive la sessualità in modo libero e solo in base alle proprie scelte personali, non è una prostituta, né si comporta come tale e mai lo sarà. E non vuole nemmeno esserlo poeticamente. [SM=g27822]

Inoltre ella desidera che il sesso femminile non venga più esplicato né sondato in base a quello maschile, perché già tale prospettiva implica una superiorità del sesso maschile, che la donna libera assolutamente nega.
Per secoli la donna ha subito una repressione patriarcale di caste sacerdotali maschili che hanno rimpiazzato l'antico culto della Madre Terra, cancellandone il più possibile le tracce.
Oggi, dopo anni di femminismo, dopo il risveglio della coscienza femminile di sé e della propria forza, la donna può dirsi finalmente libera e non accetta limiti o etichette di nessun tipo.

Dunque non è che per fruire della propria libertà sessuale debba comportarsi come un uomo, e tantomeno ella ha bisogno di studiare l'uomo per ritrovare la propria sessualità. Questo processo è già finito da molto tempo.
Ora è l'uomo, che, per capire a fondo l'essenza della nuova coscienza femminile e la forza della donna nuova di quest'epoca, si trova a dover studiare la parte femminile di sé.

BB[SM=x213434]
Clio

Aelia Laelia
00sabato 17 luglio 2004 19:00
pronta per lo sputo
Il sesso è sullo stesso piano di:
-mangiare
-bere
-andare al bagno
-ripararsi dalle intemperie
-coprirsi (dal momento che non possediamo la pelliccetta come il gatto)

questo perchè il "piacere" di fare sesso, è il "trucco", la "maschera" che la natura utilizza per fare in modo che la specie si riproduca, in modo che non sia ridotto a mero bisogno.

Che poi esistano dei tabù è innegabile, anche se, correggetemi se sbaglio, non sono del tutto imputabili alla religione cattolica...."non desiderare la donna d'altri" è sulla Bibbia. E tabù di vario tipo, sempre riguardanti la sessualità sono rintracciabili anche in altre religioni.

[Modificato da Aelia Laelia 17/07/2004 19.09]

Clio Apsara
00sabato 17 luglio 2004 20:11
Ciao Aelia Lelia,

volevo solo dire che si,è vero che "non desiderare la donna d'altri" è un precetto del Vecchio Testamento, ma questo non fa a mio avviso molta differenza, perché la Chiesa Cattolica l'ha adottato con entusiasmo, così come ha adottato senza problema tutti e dieci i Comandamenti.

BB & baci[SM=g27838]
Clio
.:avatar:.
00sabato 17 luglio 2004 22:44
Mi sembra quasi incredibile che io sia l'unico a non prendersi lo sputo... Non posso che complimentarmi con il gruppo dei "bagnati, ma terribilmente fortunati [SM=g27822] "

Non avrei problemi con la sessualita' di per se' e tantomeno proverei sensi di colpa... tutto questo perlomeno in teoria. Perche' ritengo che la sessualita' necessiti e debba essere alimentata piu' che dagli istinti fisici da un desiderio affettivo nei confronti della persona, con cui passare un momento di unita' e a cui donare di se stesso. Qualcosa insomma che va oltre non solo alla mera passione, ma anche la complicita' (se capite cosa intendo...).
Eppure... eh si' cari ascoltatori, ancora una volta il problema e' rimasto ed e' ancora lo stesso [SM=g27828] (ma si', ridiamoci un po' su)
Manca nella mia vita un rapporto con una ragazza tale per cui possano esistere le basi per un rapporto sentimentale. Non diro' "nessuna lei abbastanza profonda e intelligente per il mio livello", perche' sarei allo stesso tempo offensivo e superbo.
Cosi', istinti da una parte e...

finisco dopo, ora stanno salendo i miei ospiti.
.:avatar:.
00domenica 18 luglio 2004 04:38
Bene, ho finito di fare gli onori di casa.

Dove ero rimasto nel mio discorso? Ah si', che mi sentivo sporco per il fatto che il mio comportamento in atto specie si riduce non poche volte ad un mero utilitarismo. E questo sentimento non si limita al quella sensazione di sensi di colpa mista a piacere, ma anche per la falsita' delle relazioni sociali che vengono a crearsi. E chi puo' negare che il vero piacere, forse, sta proprio in questa sensazione? Di trovare per qualche attimo il proprio posto... perche' il male e' sempre possibile. Quant'e' piu' facile distruggere di creare, riconoscere una persona scorretta invece che un giusto? Ed eccoci invece qui a combattere per la nostra ascensione, ancora una volta con poco di certo [SM=g27822]

ps: Non preouccupatevi, non sono cosi' tragico e pessimista come potrei apparire invece dalle mie parole... ma guai al primo che tenta di allietarmi con parole gentili o promesse. Non solo le cose hanno un motivo di essere cosi' come sono, ma la possibilita' di cambiarle in meglio esiste -basta trovare la chiave (che comporta una via ed un cambiamento di se' stessi)

pss: No, non sono nemmeno particolarmente cattivo, e' che quando lo faccio e' con l'aiuto della materia grigia. L'enfasi dei miei messaggi suppongo sia solo dovuta ai sensi di colpa.

psss: secondo voi le parole assumono un significato maggiore se scritte con la prima lettera in maiuscolo? Non so', dalle mostre discussioni sembrerebbe cosi'. Proviamo! Oh Sacro Potere, entra in Me! Io ti Invoco, non invoco e quindi donami la tua Fiamma!
Mhh, sembra non funzionare.. a quanto pare quindi non serve un granche'... ho un'idea: e se la smettessimo?
Quello che cambia e' il contesto e il valore - e anche la versione con la A maiuscola di amore viene abusata allo stesso modo. A rendere sacro un concetto sono le intezioni, non le iniziali.

[Modificato da .:avatar:. 18/07/2004 4.52]

Aelia Laelia
00domenica 18 luglio 2004 15:53
effettivamente
Il discorso di Avatar (ehm..che spero di aver capito bene..dopo la terza lettura[SM=g27834] ) non fa una grinza, se pensato in un contesto di "sesso senza amore":io avevo posto il tutto istintivamente in un quadro di "sesso e amore" e in tale ottica avevo scritto il mio precedente post...

Per quanto riguarda i tabù sulla sessualità ed il piacere sessuale, ritengo ben peggiore, ad esempio, l'infibulazione piuttosto che un "non lo faccio per piacer mio, ma lo faccio per piacer a Dio" ricamato sulla camicia da notte...[SM=g27822]

[Modificato da Aelia Laelia 18/07/2004 16.03]

Gnomos
00domenica 18 luglio 2004 17:54
...
Ho paura che ci sia stato un fraintendimento tra il sentirsi porco/puttana, il senso di colpa e l'oppressione delle sessualità femminile.
Quel mio porco/puttana lo si deve estraniare dal contesto morale, almeno quel tanto da anestetizzare il senso di colpa ed esaltare invece il piacere della libido, il carburante stesso del desiderio sessuale.

p.s.: Avatar mi riconosco al 100% con il tuo ultimo post.
Aelia Laelia
00domenica 18 luglio 2004 18:01
Ma se si esula dal contesto morale, il fatto di sentirsi porco/puttana non viene automaticamente a cadere?
Gnomos
00domenica 18 luglio 2004 18:06
...
Certamente, io infatto ho scritto che ci si deve allontanare quel tanto da...
arielbianca
00domenica 18 luglio 2004 18:40
Sei contortino Gnomos. Ma che vuoi sapere infine?
Ti intriga la domanda? [SM=g27830]

[SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

[Modificato da arielbianca 18/07/2004 18.43]

MAGUS ALTAIR
00lunedì 26 luglio 2004 21:58
Re: ...

Scritto da: Gnomos 18/07/2004 18.06
Certamente, io infatto ho scritto che ci si deve allontanare quel tanto da...



Tu dici "ci si deve"... nel senso che ritieni il limite morale un
vincolo senza senso.
Per quel che mi riguarda, il limite morale nella coppia non ha senso
di esistere, perchè altrimenti l'intesa dov'è? Se ci si vergogna di
qualcosa a livello sessuale col proprio partner... be' c'è
qualcosa che non va, no?
Ovviamente il problema può nascere dal limite morale come anche da
altre forme di insicurezza: in questo caso è da chiedersi da dove
deriva l'insicurezza... Cultura? Educazione? E quindi... c'è
sempre di mezzo una qualche forma di morale?

[Modificato da MAGUS ALTAIR 26/07/2004 22.01]

Gnomos
00martedì 27 luglio 2004 00:34
...
Bhe Magus quella mia frase era in un contesto di pura speculazione...

Io dal canto mio credo che la morale sia uno strumento necessario per la crescita. Ho paura che spesso molti cadano nel tranello di chi promuove la morale come una castrazione della libertà imposta dalla religione cattolica.
Non è di vergogna e sensi di colpa indotti che sto parlando ma di regole etiche con una specifica funzione sia per l'individuo che per la società, privarsi di queste ci renderebbe animali.
arielbianca
00martedì 27 luglio 2004 17:44
Io credo che per crescere bisogna conoscersi.
La conoscenza passa anche attraverso l'esperienza e per questo penso che porre un limite (morale?) senza sentire dentro di se l'esperienza non aiuti la conoscenza, anzi possa bloccarla.
In riferimento alla liberta' individuale e all'interno di una coppia per me esiste comunque un limite (morale?): quello di non fare del male agli altri, in nessun modo. E' questa la mia regola etica. Ma come sapere cosa fara' male?[SM=g27822]
Ogni nuova coppia implica nuove conoscenza di se, sfide, esperienze e morale. Cio' che non va bene quindi per una coppia, potrebbe andare bene per un'altra? Quali sono le regole etiche applicabili a tutti?

Ritengo giusto sentirmi libera da morale o regole preordinate amando. Ogni cosa che scopro essere negativa per l'altro, diventa immediatamente dannosa per me!! Cosi' come e' esattamente il contrario rispetto al far star bene il mio compagno e me stessa con lui.
Credo sia questa la complicita' necessaria all'amore di coppia e il giusto mezzo per stabilire insieme i limiti comuni.[SM=g27836]







MAGUS ALTAIR
00martedì 27 luglio 2004 22:18
Certo! Ogni coppia dovrebbe saper trovare i suoi propri limiti,
senza porsi limiti!
silentman13
00mercoledì 15 dicembre 2004 09:45
Ho letto tutta la discussione su consiglio di Magus e l'ho trovata molto interessante.

Ho trovato pareri contrastanti tra le varie risposte ed è normale per questo argomento ormai così abusato dai mass media.
Pongo come base del mio discorso e della mia esperienza due principi, che ovviamente valgono per me e sicuramente "cozzano" con molti di quelli che hanno postato precedentemente.

1) "La sessualità va condivisa con gente a cui tieni : me stesso, o la mia partner o entrambi [SM=g27822] "
2) "Se ho un bisogno (o istinto) è giusto non reprimerlo, ma analizzarlo e discuterne con la partner"

La psicologia insegna che gli istinti sessuali sono naturali nell'uomo e reprimerli crea tensioni interne. L'accumularsi di queste tensioni provoca dolore ed in casi estremi disturbi mentali.
Le filosofie orientali sono un ottimo esempio di equilibrio mentale e non per niente queste culture danno grande importanza alla sessualità.
L'educazione ricevuta da bambino influisce molto sui comportamenti sessuali che si avranno in seguito. C'è anche da dire che non sempre una educazione "ferrea" Cattolica creà persone con mentalità da "prete", anzi spesso è proprio il contrario.

Vincerà l'istinto o il senso di colpa?
arielbianca
00mercoledì 15 dicembre 2004 18:00
Speriamo l'istinto! [SM=g27822]
MAGUS ALTAIR
00lunedì 27 dicembre 2004 14:20
Re:

Scritto da: silentman13 15/12/2004 9.45
C'è anche da dire che non sempre una educazione "ferrea" Cattolica creà persone con mentalità da "prete", anzi spesso è proprio il contrario.



Io per esempio sono stato educato in modo molto cattolico... [SM=g27822]

Forse lo avrò anche già scritto qui da qualche, ma comunque lo ribadisco
qui: l'educazione cattolica spinge a considerare la sessualità come
un mero strumento di riproduzione, legato dunque alla materialità
e per nulla avente a che fare con il percorso spirituale della persona.
Infatti il cattolicesimo considera "buono" solo il sesso vissuto
nell'amore coniugale sacramentale, come dire: il sesso in sè è
negativo, salvo venga sublimato dal sacramento del matrimonio.
Il risultato di questo atteggiamento è in sostanza che molte persone
si perdono senza motivo non solo un bel po' di divertimento (anche
perchè ovviamente se il sesso è visto come mero meccanismo riproduttivo
allora molte "pratiche" non sono ammesse...) ma soprattutto rischiano
grosso, perchè se non si conosce sessualmente il proprio partner
fino al matrimonio, e dopo di esso si scopre che non c'è affinità,
che si fa? Si sopporta, dice la Chiesa. Vabbè...[SM=g27812]
silentman13
00lunedì 27 dicembre 2004 15:20
Re: Re:

Scritto da: MAGUS ALTAIR 27/12/2004 14.20

Io per esempio sono stato educato in modo molto cattolico... [SM=g27822]




Mi verrebbe da chiederti Magus cosa ti ha fatto cambiare?

Visto che è molto difficile liberarsi di alcuni insegnamenti che riceviamo da piccoli.
hiram-abif
00martedì 28 dicembre 2004 00:08
La sessualità...
E' sacra perchè fa di due Uno.
E' vita perchè fa di uno due.
In Amore ci perdiamo trovandoci, attraverso di essa scompariamo.
Essa ci riconduce alla nostra identità attraverso l'orgasmo, altrimenti scompariremmo l'uno nell'altra..
Se siamo consapevoli, amandoci, perdiamo il nostro confine nel e l'altro/a si perde in noi. Occorre l'orgasmo per ritornare a noi stessi e dopo è molto doloroso sentire questo distacco.
Non è forse meravigklioso quando il tempo e lo spazio scompaiono?
Ed il momento del culmine del piacere non ci riporta nei nostri confini?
Quando si ama il massimo del piacere ci allontana dall'amato/a
mentre prima eravamo una cosa sola..non avete mai notato questo?
Ecco perchè il sesso è divino, perchè è il veicolo che unisce ad un livello superiore due persone che si amano, facendole diventare una cosa sola, mentre l'orgasmo aiuta a ritornare in noi ed a riprendersi l'ego con la nostra identità.
La vita è atraverso il sesso che prosegue. Attravero il sesso Si diviene simili a Dio in quanto si crea vita e vitalità e si è "Amore".
E' sacro dunque e va celebrato se è amore. Qui ed ora c'è l'estasi, l'unificazione, il completamento.
Il piacere è dato dal perdersi in esso, dal morire in esso, ma essere vivi come non lo siamo in egual misura in nessun'altro caso.
arielbianca
00martedì 28 dicembre 2004 23:22
Hiram scrive:

Quando si ama il massimo del piacere ci allontana dall'amato/a
mentre prima eravamo una cosa sola..non avete mai notato questo?
____________________________________________________________________

L'avevo notato si. Penso che questi istanti di totale unione sono solo la fugace visione di quel che potrebbe attenderci... Un modo per ricordarci da dove veniamo e verso dove andiamo.[SM=g27822]
MAGUS ALTAIR
00giovedì 30 dicembre 2004 18:55
Re: Re: Re:

Scritto da: silentman13 27/12/2004 15.20


Mi verrebbe da chiederti Magus cosa ti ha fatto cambiare?

Visto che è molto difficile liberarsi di alcuni insegnamenti che riceviamo da piccoli.



Dall'età di 14 anni ho iniziato a leggere testi di esoterismo.
C'entrerà qualcosa?? [SM=g27827]
hiram-abif
00sabato 1 gennaio 2005 16:45
che forse...
La Parola possa cambiare il mondo?
Interiore ed esteriore?[SM=g27822]
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