Arti marziali

Qualcuno di voi pratica? Come vivete questa esperienza, che
è senz'altro più di lotta interiore che esteriore?

Ecco un altro post per Hiram...
Io inizio tai chi a settembre, non è una vera e propria arte marziale nella forma un cui la praticherò ma non vedo l'ora, ho sempre trascurato il corpo ed ora sento sempre più bisogno di movimento.

Io parecchi anni fa praticai il karate shotokan fino alla
cintura verde, poi mi stufai, anche perchè era concepito dal nostro
insegnante solo come puro esercizio fisico.
Questi infatti diceva che la parte filosofica era "a sè stante"
e che poteva essere tralasciata (!).
In seguito ho capito anche che molti modi di praticare moderni
sono solo una cristallizzazione, un'astrazione di una disciplina
che in origine era ben più ricca, e dove gli stessi kata non erano
affatto vuote forme di "combattimento" contro avversari immaginari.

Non a caso Hejan-sho-dan, Il primo degli Hejan, significa "mare della tranquillità".
Consiglio le Arti Marziali, per le loro forti "comunicazioni" del confine tra corpo e spirito, nonchè delle dinamiche della concentrazione.
Inoltre nei Kata vi sono "veri" messaggi simbolici ed i loro "movimenti" sono studiati per obbligare il sangue a circolare in un "determinato modo".
Meditate gente , meditate...

Ci puoi spiegare Hiram questo discorso sulla circolazione del
sangue?

Il corpo in alcune posizioni, favorisci l'affluenza del sangue
in determinati organi, e la limita in altri.
Faccio un esempio: stare tanto in piedi, aumenta la cicolazione nelle gambe fino al gonfione, nonchè l'accumulo di liquidi.
Tutto il sistema circolatorio subisce l'influenza delle "angolazioni" degli arti, e della posizione del tronco.
La contrazione e decontrazione dei vari muscoli, provoca bruschi rallentamenti e riflussi altrettanto rapidi, e così via
a mano a mano che le posture cambiano, e si alternano i muscoli interessati. Il sangue costantemente rallentato e spinto in zone "specifiche" anche del cervello oltre che negli organi vitali, compie un vero lavoro di stimolazione e rigenerazione.
Uomini come Jikin Funakochj (il codificatore dello stile Shotokan)lo sapevano benissimo ed introdussero variazioni ai movimenti dei Kata che obbligavno a determinate "posture" avendo appunto la facoltà di alterare i flussi sanguigni, in modo mirato ed efficace.
Chi ha praticato il Karate-Do sa bene che cosa si prova, durante il Kata, che nel tempo, e con l'esercizio è una vera forma di meditazione dinamica, fortemente attiva.

Quindi il kata è ben di più e ben altro rispetto alla simulazione
di un combattimento...

Pochi Maestri sono propensi ad ammetterlo, anche perchè come ogni Arte, anche il Karate ha i suoi segreti riservati a chi è in grado di coglierli, ma oggi fior di libri insegnano tali contenuti e molti maestri, meno concentrati sull'agonismo,si dilungano in spiegazioni filosofiche sui segreti dell'Arte Marziale.
Ma, comunque, non tutti gli insegnanti sono propensi a farlo ritenendo tali aspetti fuori del contesto occidentale in cui le arti marziali si collocano.
Io sono stato fortunato, il mio Maestro (attualmente 7° dan) è uno dei migliori che ci sono in Italia e sa trasmettere, a chi ne manifesta l'esigenza, chiavi di lettura di armonie ed equilibri sottili che la Marzialità ha saputo custodire.

Ora ho smesso... ma fino a qualche hanno fa praticavo Yoseikan Budo...sono arrivato alla cintura verde e poi ho stupidamente abbandoato...
era uno sport bellissimo che ti riempiva totalmente...
penso che sia una bella esperienza da fare...
Sfortunatamente l'ho fatto ad un'età intermedia...dalla 3 media alla 3 superiore...e allora c'era solo il corso adulti e quello bambini... un anno l'ho fatto con i bimbi di 10 anni e il resto con persone di 35 anni...alzare energumeni di 90 kg ormai era prassi...

Per quanto riguarda i Kata...meravigliosi ed energetici...
facevamo anche le gare...ma non mi posizionavo mai fra i primi...

Bè, anni fà ho praticato il Kali Filippino, è una tecnica di combattimento che implica sincronie di movimenti che si possono applicare in particolare a qualsiasi arma da taglio (corta nel mio caso) o comuni oggetti contundenti. La coordinazione psicomotoria è fondamentale per quest'arte basata quasi esclusivamente sulla velocità d'esecuzione, che unita all'apprendimento di nuove tecniche, è metro di crescita in livello! L'impegno mentale è notevole come lo è la concentrazione, se non altro per il grosso deterrente della possibilità di farsi parecchio male malgrado le protezioni al viso! Chiaramente l'utilizzo dell'arma bianca è successivo all'apprendimento di alcune nozioni basilari ed ad un iter di addestramento abbastanza duro, gli esordi con i bastoni sono stati traumatici...in tutti i sensi!!!

il kali è molto bello, ogni tanto il nostro sifu ci fa vedere qualcosa, anche se all'acqua di rose, perchè non è quello che dobbiamo fare noi, ci fa lavorare un po' con i bastoni, è molto divertente

[Modificato da Momo- 12/04/2004 23.57]

Momo ma sei una marzialista pure tu?!
Che fai?

Cmq la mia esperienza con il Taijiquan (nel frattempo ho imparato a sciverlo con la giusta trasliterazione ) prosegue bene, per me l'attività sportiva era una cosa aliena e adesso mi mangio le mani per aver escluso un simile piacere per tanti anni.

ne abbiamo parlato anche in chat! ecco non mi ascoltate..

faccio Jeet Kune Do...ho iniziato da due o tre mesi solo

scusami sono smemorato...
come ti trovi?

mi trovo stupendamente! non ho mai fatto sport in vita mia, come te, anche se io ho sempre desiderato farlo, e devo dire che sono contenta di avere iniziato..

Certo non è un' arte marziale classica, con tutte le sue radici filosofiche, è parecchio libera e studiata sopratutto per la difesa personale, infatti ci sono parecchie ragazze che la praticano, non nella mia palestra però, siamo solo in due.

Come ho già detto combina varie tecniche, adattate ad ogni persona, ad esempio è inutile che io cerchi di massacrare una persona di pugni, di conseguenza mi concentrerò su altre cose....tipo a schivare e dare dei calci in "quel posto", oppure a ficcarti due dita negli occhi, o semplicemente a scappare.. sembrerà un insieme di cose "a caso", ma il fine non è propriamente l'agonismo, quanto combattere efficacemente per la strada, per i più "bravi" per altri, e per ora mi ci metto in mezzo (anche per la mia stazza), per arrangiarsi.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 13/05/2004 22.27]

...da vecchio praticante di quest'arte vorrei precisare che Momo ha omesso (forse un po' volutamente! ) uno dei fattori basilari della cosa, che più che una filosofia, cosa che in parte può anche essere (c'è chi vede filosofia ovunque!), è innanzitutto praticità. Combattimento reale con tutte le incognite di imprevedibilità che può avere uno scontro da strada e con tutte le implicazioni "anti etiche" che la situazione può creare! In pratica, il creare il maggiore e peggiore danno possibile con il minor sforzo e con la maggior velocità possibile, indipendentemente da una sorta di "estetica" di combattimento! Il tutto basato chiaramente con la non cooperazione totale dell'avversario (palesemente implicita nella maggior parte delle arti marziali), e con la praticità e l'efficacia di un attacco o una difesa, senza badare alla controproducente (e in pratica idiota e fine a se stessa!) "spettacolarita" di tecniche obsolete al riscontro pratico.
Non quindi una filosofia di vita, ma "vita" all'atto pratico!
Niente di poetico quindi, solo pura efficacia!
Spaziando dalla Thai box al pugilato puro al Kali filippino (), lotta greco romana fino agli estemismi fisico-mentali DEVASTANTI (Momina prova a chiedere in merito delucidazioni in materia ai tuoi istruttori!) del Pencak Silat!

hai ragione, il nostro istruttore ce lo ricorda sempre, per difendersi bisogna fare male, dice che molti pretendono di insegnare come difendersi senza creare troppo danno ma che dobbiamo "accettare il fatto che ciò non sia possibile"
come se a me fregasse qualcosa di non far male ad un aggressore, anzi...

Il kali è stupendo, c'è stato uno stage l'altra domenica, io non sono andata però, anche perchè non era il caso, sono ancora troppo alle prime armi!

...te le dò io le "ripetizioni"!
Niente di trascendentale, applica tutto ciò che ti viene insegnato con una lama in mano e moltiplica la velocità di esecuzione per 1000, devi essere mooolto più veloce dell'occhio che osserva i tuoi movimenti, eludendolo ed "imbrogliandolo"!
Chiaramente i tendini sono il bersaglio ottimale!
L'obbiettivo non è essenzialmente l'essere letali, ma, per logica, porre l'avversario in condizione di non poter più agire.
Un'esempio, ledere i tendini del braccio armato pone l'avversario in condizioni di non poter più agire al 100% delle sue potenzialità, e quindi poter agire di conseguenza (a propria discrezione!), ricordando comunque che un aggressore ferito è sempre e comunque un pericolo, e come tale và considerato!
Le nuove leggi sull'intervento difensivo aiutano comunque in tal senso ad aver meno remore nell'intervenire, anche in maniera drastica, o nel "pericolo" di causare danni permanenti.

Poco tempo fa ho visto un filmato di Bruce lee, incredibile, di una velocità pazzesca! il corpo umano se allenato può fare delle cose assurde

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Scritto da: Momo- 15/05/2004 10.10
hai ragione, il nostro istruttore ce lo ricorda sempre, per difendersi bisogna fare male, dice che molti pretendono di insegnare come difendersi senza creare troppo danno ma che dobbiamo "accettare il fatto che ciò non sia possibile"

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Secondo la vostra esperienza, ciò non è possibile a prescindere
dall'atteggiamento dell'aggressore?
Quindi l'attenzione a non fare troppo danno è quindi sempre un
rischio per chi si difende?
Comunque anche io, che non conosco alcuna tecnica evoluta di auto
difesa, sono sicuro che, se messo alle strette, reagirei con tutte
le armi a disposizione per difendere me o le persone che amo, senza
"badare a spese"...

[Modificato da MAGUS ALTAIR 20/05/2004 22.23]