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Le Stanze dell'Anima I Percorsi dell'Uomo alla Ricerca di Se'

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    Momo-
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    00 21/09/2003 22:01
    Si intitola così l'ottavo capitolo del "Rituale dell'alta magia" di Eliphas Levi, ed inizia:

    -Come altre volte si è detto, le operazioni della scienza non sono senza pericoli; possono portare alla follia coloro che non sono assai forti sulla base di una ragione suprema, assoluta e infallibile; possono sovraeccitare il sistema nervoso e procurare tremende e incurabili malattie; possono, quando l'immaginazione rimanga colpita o spaventata, produrre uno svenimento e magari la morte per congestione cerebrale. Non sapremmo dunque a sufficienza allontanare le persone nervose, naturalmente esaltate, le donne, i giovani, e tutti coloro che non si dominano perfettamente e che non sanno essere padroni dei propri terrori.-

    Anche nel "Dogma" Levi, parla di eventi terribili, se si compiono errori durante questo cammino, parla di morte di pazzia, afferma anche, che una volta imboccata questa strada, non la si deve più abbandonare, pena qualche altra tragedia.

    Come interpretate voi queste cose? dei rischi reali, e allora portati da cosa precisamente, solo dal rischio di "spaventarsi", come si legge nell'ultima riga, oppure sono solo teatralità proprie della sua epoca, che servono magari ad allontanare chi non si interesserebbe sul serio alla cosa, una sorta di selezione?
    Ad esempio in "introduzione alla magia" a cura del gruppo di UR, questi avvertimenti non ci sono ma è stato scritto attorno agli anni venti o trenta, quindi forse dipende molto dall'"epoca" in cui sono stati scritti questi libri..


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    ______________________

    Sua maestà la Nazion Gallina si è compiaciuta di rubarmi tutti i mie' cavalli, e porvi su i suoi Brutti che formano la Masnada Parigina.
    Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
    Feroce indietro, a destra ed a mancina.
    Quai cavalli fien atti a seguitalli?
    E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
    Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

    Vittorio Alfieri, Il Misogallo
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    00 22/09/2003 09:15
    L'enfasi della prosa ottocentesca è senz'altro un fatto assodato:
    non solo Levi, ma pensiamo anche al Kremmerz!
    Tuttavia la mia piccola esperienza mi conforta nel dire che quando
    cerchiamo di entrare in noi stessi sotto un certo livello, accadono
    sempre delle cose che poi bisogna saper gestire.
    E' una cosa che si può dire di qualunque disciplina psicofisica di
    un certo rilievo.
    Pensiamo ad esempio al cosiddetto viaggio astrale indotto: qualunque sia
    l'interpretazione che diamo al fenomeno, senz'altro la disciplina
    per sperimentarlo può portare a dei problemi di salute.
    Stessa cosa riguardo certe tecniche "marziali".

    Gli autori come Levi hanno un grande pregio e un grande difetto:
    il pregio di fare "piazza pulita" di troppa volgarizzazione su certi
    argomenti, ma il difetto di indurre a credere che le loro strade
    siano percorribili senza una guida, anche se inseriscono vari
    ammonimenti a riguardo.


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    Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
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    00 22/09/2003 13:17
    A proposito, cosa ne pensate di "introduzione alla magia" e della "scienza dei magi" di Giuliano Kremmerz? Quale delle due serie di libri vi sentireste piu' di consigliare e perche'?


    ---

    In Veritate Libertas
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    MAGUS ALTAIR
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    00 22/09/2003 14:46
    Io li considero complementari, perchè a me hanno dato molto entrambi,
    e certe cose scritte da Kremmerz non le avrei comprese allo stesso
    modo senza aver letto i testi di Ur, e viceversa.


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    Momo-
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    00 24/09/2003 23:18
    Quello di Kremmerz non l'ho letto, però è un autore che mi interesserebbe, ho letto una volta un post di Magus, nel quale diceva che è molto pesante per via del suo linguaggio, un po'.. arcaico...[SM=g27820] che rende tutto più complicato, avatar tu lo hai letto?? mi piacerebbe avere altri pareri..

    "introduzione alla magia" lo sto leggendo, anche se un po' a rilento, effettivamente, e lo trovo abbastanza semplice, ma soddisfacente! io lo consiglierei a chi volesse interessarsi dell'argomento...

    Per quanto riguarda il discorso iniziale, beh si, credo che dei rischi ci siano, per usare di nuovo come esempio il viaggio astrale indotto, alcuni ritengono che facendo certe cose, si abitua il proprio cervello ad avere le allucinazioni, il che non è bello..ma a questo punto..di quale "guida" fidarsi?
    Per essere sicuri ci vorrebbe uno psichiatra, un neurologo, bisognerebbe appoggiarsi per forza ad una qualche figura medico-scientifica, per avere un po' di sicurezze, su determinate discipline.[SM=g27814]

    [Modificato da Momo- 24/09/2003 23.25]



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    00 25/09/2003 08:51
    Kremmerz
    Circa il suo modo di esprimersi, direi che il giudizio è soggettivo:
    ad alcuni può risultare pesante una prosa così fiorita, mentre per
    esempio a me piace moltissimo!
    Tuttavia questo non gli impedisce di farsi capire, se si ha la
    pazienza di leggere e il giusto atteggiamento!


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    00 25/09/2003 13:52
    No non l'ho letto e stavo cercando l'ennesimo tomo da aggiungere alla mia libreria... e necessitavo di un testo il piu' possibile serio serio ed intellettualmente elevato (anche nelle fonti), dove possibilmente siano un po' sciolti quei problemi che spesso compaiono nella mia mente fra alta magia e la descrizione fisica del mondo attuale... naturalmente non parlo solo dei 4 elementi ed e' un problema non da poco

    [Modificato da .:avatar:. 25/09/2003 13.55]



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    MAGUS ALTAIR
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    00 25/09/2003 13:59
    Io ripeto che consiglio la lettura di entrambe le serie, e aggiungo
    che potremmo anche cercare di parlare di questi problemi in una
    discussione apposita.
    Se vuoi Avatar, aprila e parlacene pure!


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    00 25/09/2003 14:06
    Preferisco iniziare a risolveri in me stesso, ti ringrazio Altair... e solo poi ne parleremo insieme. Ma se ne senti il bisogno, fai pure [SM=g27822]

    Ad ogni modo, sentendo dire come quello del gruppo Ur sia piu' semplice, iniziero' con la scienza dei magi... devo pur soddisfare le mie esigenze intellettuali

    [Modificato da .:avatar:. 25/09/2003 14.08]



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    00 26/09/2003 00:04
    se posso consigliare..
    Vi propongo "La porta ermetica" di Krammerz, è un ottimo lavoro
    con caratteristiche diverse dalle solite. Un libro con messaggi criptati, scritto tra le righe, per chi deve intendere intenda!
    Per te Magus dovrebbe essere particolarmente adatto.[SM=g27822]


    ---

    Un T:.F:.A:. Hiram
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    MAGUS ALTAIR
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    00 26/09/2003 08:53
    La porta ermetica
    Si è vero, è molto "ispirante", l'ho letto!

    Per chi ci legge dico che tale scritto è contenuto anch'esso in uno dei
    quattro volumi di "La Scienza dei Magi" di Kremmerz (Ed.Mediterranee).


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  • LucaS.
    00 04/02/2004 00:42

    Gli autori come Levi hanno un grande pregio e un grande difetto:
    il pregio di fare "piazza pulita" di troppa volgarizzazione su certi
    argomenti, ma il difetto di indurre a credere che le loro strade
    siano percorribili senza una guida
    , anche se inseriscono vari
    ammonimenti a riguardo.



    Beh, il gruppo Ur è un tantino più possibilista...comunque...
    Senza una guida...ehm...
    Il problema è che non le vendono in libreria e, a quanto mi risulta, non fanno la fila per bussare alla mia porta.

    Si badi che non vuole esser una provocazione: semplice constatazione. Che mi si consiglia? Mollo tutto e torno ad ubriacarmi d'illusione? (o, a questo punto, già mi sto illudendo e non fa poi molta differenza?).
    Non ho posto domande retoriche, con umiltà (e un po' di amarezza) chiedo consiglio....


    P.S.-anche se non nego che a costo di perder tempo per tutta la vita continuerò a sbatterci la testa-

    [Modificato da LucaS. 04/02/2004 0.44]

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    MAGUS ALTAIR
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    00 06/02/2004 12:03
    Gli autori dei libri di cui stiamo parlando non erano solitari eremiti,
    ma agivano nell'ambito di gruppi organizzati, seguendo una o più
    tradizioni preesistenti.
    Questa può essere una strada percorribile anche da noi oggigiorno,
    anche se certamente non si trovano Guide valide a tutti gli angoli
    della strada.
    Io penso che occorra interrogarsi sull'opportunità di tentare un percorso
    di questo tipo, senza tuttavia fidarsi ciecamente di nessuno, ma mantenendo
    un atteggiamento aperto e positivo.
    Ne abbiamo già parlato in altre discussioni: io qui ribadisco che
    penso sia molto difficile "guarire" senza un "dottore"...


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    Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
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    00 10/02/2004 13:12
    Bisognerebbe vedere anche su quali basi uno viene definito dottore e se e' il dottore adatto alla nostra malattia...

    Ma come hai ben detto, tentar non nuoce... e nessuno ha mai detto che la strada abbiamo scelto sarebbe stata priva di problemi ed interrogativi [SM=g27822]


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    In Veritate Libertas