Scritto da: .:avatar:. 25/03/2004 11.32
Tralasciando probabili questioni esoteriche (nel senso letterale del termine) trovo che la ragione di cio sia da attribuire al fatto che la vita dell'uomo e' la stessa in ogni luogo... Pensateci: stessi problemi, stesse domande e forse una stessa Fonte di ispirazione. Non e' poi cosi' stupefacente, se consideriamo anche come tutti gli uomini abbiano lo stesso corpo (e la maggior parte dei simboli hanno un qualcosa di antropomorfo) e vivano in ambienti non cosi' dissimili
Sai, ciò che scrivi è molto logico, tuttavia ci sono alcuni casi specifici dove non è proprio così.
Mi vengono in mente alcune mie reminescenze nell'ambito degli studi sulle religioni. Dal 1400 al 1700 inoltrato ci furono molti preti missionari che portarono la religione cattolica in giro per il mondo. erano per la maggior parte gesuiti, ed entrarono a contatto con popolazioni dette "selvagge" nelle americhe, in africa, in oceania. prima dell'indottrinamento cattolico, tentavano di comprendere appieno l'idea e il concetto che il "selvaggio" aveva di Dio o più propriamente della divinità. L'errore nel tipo di domande che ponevano al loro interlocutore era proprio quello di dare per sconto che egli potesse avere sviluppata l'idea di Dio come il prete aveva.Il selvaggio si mostrava molto desideroso di apprendere e di dialogare, ma forniva delle risposte terribilmente confuse, spesso seguiva per filo e per segno le risposte indotte involontariamente dal prete. Per spiegarmi meglio se il prete chiedeva "credi nella vita dopo la morte?" il selvaggio ripeteva a pappagallo di credere nella vita dopo la morte, mentre invece non aveva mai pensato fino a quel momento alla vita dopo la morte. se il prete chiedeva del paradiso, ecco il selvaggio messo alle corde, per la prima volta pensava al paradiso e rispondeva a vanvera. Con questo volevo dire che sicuramente l'uomo in ogni parte della terra ha avuto gli stessi problemi e le stesse domande, ma il pensiero e le soluzioni delle problematiche siano esse poveri o di altissima qualità, non sempre accomuna gli uomini, ma spesso hanno sviluppi e conclusioni differenti, anche nella simbologia.
Per tornare all'esempio mio, soltanto chi si è spogliato delle proprie convinzioni e certezze radicate dentro di sé è riuscito ad ascoltare il suo interlocutore e a ragionare con l'altrui testa, per comprendere appieno.
[Modificato da "Palantir" 26/03/2004 1.45]