Oswald Wirth, commentando questo arcano, parla anche dell'Ebreo Errante,
lo scopro adesso perchè finora mi era sfuggito.
Grazie per la "segnalazione", rileggendo l'ho trovato!
Sicuramente il Matto può inserirsi nella serie degli Arcani in molti
modi diversi, come inizio, come fine, come congiunzione e dunque come
simbolo di un movimento rotatorio, indicando che il percorso non è
davvero mai finito.
Una chiave per aiutare l'interpretazione è posta nello sfondo:
una costruzione squadrata rovesciata (che Wirth chiama "obelisco")
e una bestia sopra (che Wirth identifica con un coccodrillo) probabilmente
responsabile della sua caduta.
Se l'iniziazione è "ordo ab chao" (ordine che nasce dal disordine),
allora dimenticare l'ordine significa sprofondare ancora nel caos
originario: infatti il disordine non è posto all'inizio dei tempi,
ma soprattutto dentro di noi, e vi rimane, pronto a riprendere il
sopravvento.
C'è sempre dentro di noi la spinta verso il disordine (la lince
che morde e sospinge) in qualunque stadio del percorso evolutivo,
anche alla fine (o all'inizio... ecco l'ambiguità della posizione
della carta nella serie, ambiguità che denota quasi l'intercambiabilità
della posizione stessa, senza che questo cambi il significato).
Il tulipano è negli Arcani il simbolo dell'attività spirituale:
qui è reclinato ma non è appassito, perchè in qualunque "chaos"
c'è comunque l'"ordo" in potenza, e sicuramente le cadute sono
fisiologiche in qualunque cammino.
Come dicemmo anche altrove, probabilmente chi cade di più, conosce
meglio il percorso, quindi sè stesso...
[Modificato da MAGUS ALTAIR 12/04/2004 10.21]
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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.