00 15/09/2004 22:44
Re:

Scritto da: Aelia Laelia 15/09/2004 22.16
Di Schopenhauer, sempre pescando ricordi scolastici, ricordo Il velo di Maja...anzi, saltando di palo in frasca vorrei farti una domanda...
"..Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo faccia a faccia.
Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente.."
San Paolo ha qui espresso lo stesso concetto di Schopenhauer?



Non è facile rispondere.
Paolo è un uomo che pensa al superamento della condizione umana
nel senso di un poter rapportarsi a Dio senza la mediazione delle
distorsioni della natura umana, mentre il pensiero indiano tende
a superare anche la concezione di un Dio personale, perchè anche
gli dei sono al di qua di Maya, sono nel Samsara, non sono l'Assoluto,
mentre il Dio di Paolo è l'Assoluto.
Questa risposta però non tiene conto delle molteplici differenze
insite nella tradizione indù: l'Induismo in effetti non esiste,
è un'astrazione occidentale! Innanzitutto la tradizione indù
riconosce i cosiddetti sei "darsana" (percorsi) ossia sei tradizioni
di base, assai diverse tra loro, anche e soprattutto nella loro
concezione del Divino. E in ognuno di questi percorsi esistono
molte scuole differenti.
Per esempio, Ramanuja credeva in un Dio personale, quasi come Paolo,
mentre Samkara elaborò l'Advaita Vedanta, una forma molto estrema
di monismo, decisamente distante dalle concezioni paoline.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 15/09/2004 22.45]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.