00 05/10/2004 09:56
E' vero, la questione è fondamentale e non solo dal punto di vista
meramente teoretico.
Nella vita pratica di tutti i giorni ci scontriamo con la ricerca
della verità sulle cose che ci circondano e il senso comune ci dà
due informazioni di base che di solito riteniamo ovvie:
1) quello che ci appare come esistente al di fuori di noi è davvero
tale, a prescindere da noi che lo conosciamo;
2) i nostri strumenti cognitivi sono in grado di accedere direttamente
alle cose, salvo i fenomeni che per loro natura non sono rilevabili
direttamente dai sensi.
La filosofia occidentale da Kant in poi (anzi già da Cartesio direi)
ci insegna a non dare per scontati questi due assunti.
Da quando il pensiero occidentale ha "mangiato la foglia", non è più
molto facile delimitare doxa ed episteme.
Anzi, sappiamo bene che alcune correnti moderne negano decisamente
la stessa possibilità di esistenza dell'episteme...


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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.