Non si può guidare un aereo senza un corso che permetta di non schiantarsi al suolo.
Non si mette un'arma carica in mano ad un bambino.
Non si confonde l'avidità del ghiotto con il bisogno di comprendere un disegno universale che ha più dolore che piacere.
Non si può pretendere di giocare con qualcosa per cui, Giordano Bruno, Jack de Molay e così tanti spiriti elevati, hanno scelto la morte prima cedere alla stupidità ed all'ignoranta degli invidiosi e degli avidi di potere.
Se non si ha rispetto della storia della M:. e del prezzo pagato per proteggerla dagli insulti degli stolti, come si può pretendere di venir a contatto con essa attraverso la provocazione superficiale e ludica.
Io, in piena libertà, scelgo il silenzio di fronte alla vacuità.
Chi conosce il senso del proprio cammino lo protegge, non lo sbandiera ai quattro venti disperdendone l'energia.
E' questione di rispetto.
Per la M:. è stata data la vita da uomini come oggi non ce ne sono ed è meglio tacere che offenderne la memoria.
Le provocazioni le fanno già i partiti ed i poteri temporali.
Lo scrigno è chiuso e la chiave è spezzata.
Occorre qualcosa di profondo ed importante per riaprirlo...
La simbologia è una chiave che può riunirsi nella mente e nello spirito di uomini animati da vera intenzione e disposti a pagare il prezzo della consapevolezza. Ognuno può farlo, ma se parte col piede sbagliato, devierà inevitabilmente il cammino per andare a perdersi nel desertoda lui stesso creato.