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DIO E'

Ultimo Aggiornamento: 07/11/2003 14:56
30/09/2003 20:08
 
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La mia esperienza.....sucusa ma mi lasci un poco stupito.....
come posso descriverti a parole l'esperienza intima che ho del divino?

Personalmente non mi ritengo in grado di esprimere a parole la mia esperienza a riguardo, forse è un mio limite......mi consolo però della sua presenza.

Benedizioni
11/10/2003 13:19
 
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Non ci sono parole?
Dio é l'Uno irraggiungibile per noi. La nostra esistenza parte dal due, non siamo capaci di percepire Uno.
Occorrerebbe sapere quanta sincerità c'è nel sostenere di credere, come sarebbe utile comprendere quanta verità c'è nell'ateismo (che è una forma di fede).
L'esperienza di Dio è un fatto noètico o è esperienza mistica?
La mia opinione noetica è che esiste più Dio di me, in quanto Egli E'! Oggettivamente e assolutamente, io devo ancora divenire e esisto solo nello svolgersi del tempo relativo in modo soggettivo, almeno per questo periodo, vincolato al prodotto dell'esperienza.


---

Un T:.F:.A:. Hiram
20/10/2003 15:06
 
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Ateismo?

Scritto da: hiram-abif 11/10/2003 13.19
... l'ateismo (che è una forma di fede).



Secondo voi si può davvero essere ATEI ?


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
20/10/2003 17:05
 
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Perlomeno si puo' credere di esserlo... e si puo' anche tentare di obliare ogni domanda pensando ad altro [SM=g27822]


---

In Veritate Libertas
21/10/2003 08:54
 
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Ateismo, Religiosità e Superstizione
Avatar la penso esattamente come te!

Io ho sempre ritenuto la "religiosità", intesa come tendenza verso
il Divino (nel senso di come già sapete lo intendo io), una caratteristica
innata della specie umana.
Come tutti gli "istinti" può essere repressa e domata, e ci si può
illudere che sia scomparsa.
Invece c'è. Sempre.
Non a caso, molte persone che si considerano "atee" sono molto superstiziose...
e la superstizione è solo una forma distorta di religiosità.


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
21/10/2003 09:39
 
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L'affermare.
Dire qualcosa di concreto edappagante, dal punto di vistaintellettuale in proprosito, è estremamente complesso, se non impossibile a mio avviso.
Quando parliamo del Divino parliamo del nostro "sentire" che si pone " sopra" la realtà oggettiva, la Verità assoluta, una meta irraggiungibile per l'uomo.
L'intelletto va alla ricerca della connessione con la Dività, e per far questo si muove sul terreno dell'intuizione. Tale terreno è può avvicinare alla verità, in quanto per sua natura è trascendente e naturalmente ( ma questo non sempre) propenso alla ricerca di radici Divine.
Nella sfera intuitiva non ci sono certezze, ma solo bagliori di consapevolezza e tali flash non sono facilmente esprimibili ecco l'inevitabile riservatezza, dettata dal sano "dubbio", dell'equilibrata ricerca del Divino, e la sua difficile condivisione con L'altro.
Eppure questa etericità dello spirituale, anche nella sua pochezza, lega in modo profondo coloro che ne condividono l'esperienza ed in questo possono sorgere delle certezze di comunione e di affinità che potremmo definire Fratellanza.


---

Un T:.F:.A:. Hiram
21/10/2003 14:08
 
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per rispondere a Magus...
Si può essere atei eccome, io condivido la tua visione della "religiosità" ed il fatto che sia comune, per alcuni più conscia per altri meno, alla maggior parte delle persone, ma persone realmente atee, "materialiste", non nel significato comune e morale del termine, fino all'osso, ce ne sono!


---

______________________

Sua maestà la Nazion Gallina si è compiaciuta di rubarmi tutti i mie' cavalli, e porvi su i suoi Brutti che formano la Masnada Parigina.
Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
21/10/2003 23:10
 
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Può darsi...
...però io non ne ho mai conosciuto nessuno, o meglio, tutte le persone
che si definivano atee che ho conosciuto, poi si sono rilevate
assai religiose, seppur non avevano preso coscienza di questa loro
tensione verso l'Alto.
Perchè il punto è: tale tensione interiore esiste, ma in effetti
qualcuno può non ascoltarla, o addirittura non sentirla, ma io
dico che c'è.

Vorrei chiedere, a prescindere dal fatto che siate o meno d'accordo
con me, come mai secondo voi esistono persone di questo tipo, e che
cosa le ha condotte a questo atteggiamento così diverso da quello
della maggior parte.


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
22/10/2003 19:25
 
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---cosa le ha condotte a questo atteggiamento così diverso da quello
della maggior parte.---

non lo sentono, puo darsi, ma ti parlo per esperienza personale, è molto più facile di quanto crediate non sentirlo assolutamente, e non lo definirei proprio atteggiamento.

A te sembra strano perchè hai un forte senso della religiosità, senti questa "spinta", per alcuni può esere l'esatto opposto, ossia assolutamente naturale non sentirla.

[Modificato da Momo- 22/10/2003 19.32]



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______________________

Sua maestà la Nazion Gallina si è compiaciuta di rubarmi tutti i mie' cavalli, e porvi su i suoi Brutti che formano la Masnada Parigina.
Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
22/10/2003 19:54
 
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Piu' che "atei" conosco persone che corrono continuamente.
Non si fermano a pensare alle cose che vedono davanti ai loro occhi, passano e vanno.Non sono in grado nemmeno di ipotizzare di provare a "sentire" qualcosa che sussurra dentro,di solito oltre che correre,urlano.

Certo,se provassero a fermarsi...

Avrete conosciuto anche voi persone che improvvisamente si fermano (di solito ne sono costretta da eventi improvvisi della vita)e devono confrontarsi con quel "qualcosa" che prima non si davano il tempo di ascoltare.


---

"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


27/10/2003 00:32
 
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Molto coinvolgente questa discussione.
Il punto di vista di Ariel e Altair lo condivido appieno. Questa tensione verso l'alto, verso il divino, verso l'ultra umano trovo sia scritta nel nostro io più profondo.

Per quanto riguarda l'ateismo, sono certo che molte persone siano convinte di non credere a nessun Dio, nelle sue più svariate forme, tuttavia mi chiedo una cosa: nel negare la propria credenza nel Dio, non gli si dà forse una definizione e un valore?
Forse è solo un gioco verbale questa mia affermazione, ma forse non più di tanto...


---

Sir Palantir


27/10/2003 08:28
 
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Caro Palantir
il tuo non è affatto un gioco verbale!
Infatti i cosiddetti atei si sentono ad un certo punto della loro
vita "costretti" a confrontarsi con il Divino, per arrivare a negarlo.
Ma che cosa mai li costringerà a farlo?
Da dove verrà mai questa spinta irresistibile?


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
27/10/2003 14:46
 
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ragionate in termini troppo complicati per discutere sul non sentire Dio o il Divino e via dicendo.
Non credo affatto che queste persone si siano sntite costrette, intriormente a riflettere su questa cosa, è il confronto con gli altri che può spingerle a pensarci, determinati discorsi, il fatto che, come si capisce anche dal nostro discorso, il pensiero comune sia ben diverso!
Per il resto...ribadisco quello che ho detto nel mio precedente post.[SM=g27829]


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Sua maestà la Nazion Gallina si è compiaciuta di rubarmi tutti i mie' cavalli, e porvi su i suoi Brutti che formano la Masnada Parigina.
Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
05/11/2003 10:20
 
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Un vero Ateo è indifferente a qualunque Divinità.
Ma più che altro è una persona che ritiene concreta la sua sincera non fede.
Per loro è come credere o noncredere agli Ufo.
La complessità del pensiero spirituale è collocata in spazi
astratti e di solito l'ateo veramente tale non riesce a focalizzare l'astrazione. Non gliene importa niente, tutto qui!
Poi esiste il finto Ateo, quello che fa come i bimbi che non ottengono qualcosa e dicono. " Non ti guardo Più!".


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Un T:.F:.A:. Hiram
05/11/2003 14:18
 
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esatto..
E' proprio come non credere negli ufo o nei fantasmi, questo tipo di ateo non va al di la' della concretezza, come hai detto tu non riesce e non vuole astrarre il suo pensiero, o ragionare su determinte cose


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Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
07/11/2003 09:28
 
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Re: esatto..

Scritto da: Momo- 05/11/2003 14.18
E' proprio come non credere negli ufo o nei fantasmi, questo tipo di ateo non va al di la' della concretezza, come hai detto tu non riesce e non vuole astrarre il suo pensiero, o ragionare su determinte cose



Vedi che dici quasi quello che intendo io:

"...non riesce e non vuole..."

perchè la tensione verso l'Alto però ce l'ha,
solo che non accetta questo fatto per paura... [SM=g27822]

[Modificato da MAGUS ALTAIR 07/11/2003 9.28]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
07/11/2003 12:12
 
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L'insondabile..
La mente umana percepisce l'astrazione come un abisso
e occorre il coraggio e la fiducia di staccare i piedi da terra e lanciarsi.
E' una precisa condizione spesso determinatà dalla necessità di capire oltre i cinque sensi. Tale percorso è legato sempre alla necessità do conoscenza che si sviluppa solo quando "serve" o quando è giunto il momento sulla scala della cresita interiore.
A nulla servirebbe, anzi sarebbe dannoso, forzare la trascendenza senza aver compreso la sensualità.


---

Un T:.F:.A:. Hiram
07/11/2003 14:39
 
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lo sapevo che mi fregavi con quella frase! :)
sarà, facciamo così, c'è un mio amico che è quel genere di persona, quando lo vedo parlo con lui e vi dico le sue risposte
perchè io continuo a nutrire dei seri dubbi su questa inconfessata spinta verso l'alto di queste persone!
ma bisogna parlare con uno di loro per capire bene
Tu non credi Magus che esistano persone che credono solo alla scienza e a ciò che è chiaramente dimostrato da essa? Al mondo nato da un fenomeno dell'universo, come tanti, all'uomo come sviluppo della scimmia e basta, e a Dio o al Divino come "semplice" creazione mentale dell'uomo??

Alla visione di Dio che esprime Surf nella sua poesia per intenderci, la prima di questa discussione....

[Modificato da Momo- 07/11/2003 14.41]



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Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
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E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
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Vittorio Alfieri, Il Misogallo
07/11/2003 14:56
 
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Certamente che esistono persone che non ci credono, ma questo
attiene alla loro razionalità, che ha confezionato una risposta
bella pulita per molti problemi, ma ciò è ben diverso da quello che
invece "sentono", da questa tensione verso l'Alto che non è affatto
razionale.
Il solo fatto che ci abbiano ragionato sopra per negare il problema,
indica che la tensione li ha stimolati a prendere posizione.
Come dire... non ne potevano fare a meno, sono stati come trascinati!


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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
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