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Odio e Amore

Ultimo Aggiornamento: 07/11/2004 12:59
28/12/2003 20:34
 
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dipende...
dipende..
magari mi ripeto, ma un conto è se qualcuno, ad esempio ti lascia, e allora si rende odioso.
odio che passa, che deve passare...

altro conto è se qualcuno ammazza il tuo amato, scusate l'esempio forte...
lo odi, vuoi il suo male, è normale.
odio che non passa, che non deve passare.

lo stesso dicasi per la guerra, io odio coloro che portano le guerre.
voglio il loro male.
è un odio che non deve passare.

E' PROPRIO DAL MIO SAPERE AMARE CHE NASCE L'ODIO!!!

Gli dei mi scampino dal dovere mai provare tale sentimento, a tali livelli intendo.

e proprio perchè so cos'è l'amore che posso odiare...[SM=g27818]


---

Chiudi il tuo tempo dentro un fiore,
ferma i secondi, i minuti, le ore,
chiudi il tuo tempo dentro un fiore,
vivi la tua vita, dimentica il potere.


29/12/2003 00:33
 
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Mmm... discorso molto complesso...
Premetto che non odio nessuno, il discorso è puramente teorico...
Dipende innanzitutto da che tipo di odio vogliamo valutare...
Se consideriamo l'odio generato da un fatto relativamente banale (un offesa, una discordanza politica, un litigio...) ovviamente, nelle persone normali, questo sentimento tenderà a svanire in tempi più o meno brevi. Odiare per un fatto banale significa innanzitutto dare un enorme importanza a sè stessi, credere di essere perennemente nel giusto, fino al punto di disprezzare chi la vede in modo differente o chi non si confà al nostro Ego...
In questo caso ritengo che per offendersi (e per odiare) bisogna avere il tempo di farlo... bisogna cioè aver ben poco altro da fare nella vita, per dar peso a questo...
Diverso è se si tocca il profondo dell'animo... e, su questo, l'unico esempio che mi viene è pensare a qualcuno che deliberatamente e volutamente faccia del male ai miei "piccoli elfi"...
Si, dal saper amare può nascere il saper odiare.
In questo caso concordo con Jez. L'odio può diventare un'immensa fonte di energia, potente, irrefrenabile, autoalimentante, fino a toccare i più profondi abissi della distruzione.
D'altra parte l'odio, come l'amore, fa parte di noi, dei nostri istinti primordiali...
Se mai dovessi provare questo tipo di odio verso qualcuno lo farei fluire libero, senza minimamente cercare di combatterlo... con le dovute conseguenze...
L'indifferenza... Se l'Amore tende a creare, l'Odio tende a distruggere... L'indifferenza non credo la si possa classificare come forma di odio, a meno che dall'altra parte non ci sia qualcuno con un Ego abbastanza marcato dall'autodistruggersi di fronte alla nostra indifferenza...

Un abbraccio.


---

"Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Questo solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo."

(E. Montale)
29/12/2003 01:38
 
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tzè...
saman in un post ha detto esattamente quello che io ho provato a spiegare in tre almeno...

[SM=x213434]


---

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29/12/2003 13:41
 
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Per Saman
In generale, penso sia saggio osservare ed accettare le proprie reazioni emotive cercando di analizzare e comprendere la loro origine.
Questo vale anche per l'odio: prima si ricercano le ragioni del suo nascere, poi però non si può rimanere inerti,"senza minimamente combatterlo". Non so cosa ci sia di positivo nell'accettare che esso rimanga dentro di noi. Comunque, una volta compreso il motivo per cui é sorto la sua forza diminuisce.. [SM=g27829]
29/12/2003 16:09
 
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Re:

Scritto da: settedinove 29/12/2003 13.41
Per Saman
In generale, penso sia saggio osservare ed accettare le proprie reazioni emotive cercando di analizzare e comprendere la loro origine.
Questo vale anche per l'odio: prima si ricercano le ragioni del suo nascere, poi però non si può rimanere inerti,"senza minimamente combatterlo". Non so cosa ci sia di positivo nell'accettare che esso rimanga dentro di noi. Comunque, una volta compreso il motivo per cui é sorto la sua forza diminuisce.. [SM=g27829]



Trovo il tuo ragionamento appropriato per l'odio immotivato o motivato da rancori futili o egoistici. In questo caso, si, il rendersi conto del motivo porta inevitabilmente ad un affievolirsi se non alla totale scomparsa dell'odio.
Il mio discorso era strettamente riferito all'odio profondo, quello che potrebbe essere generato da un grave oltraggio non tanto alla mia persona (questo potrei anche comprenderlo e, nei limiti, passarci sopra senza sentimenti di vendetta), ma a chi mi sta accanto e che sento parte di me. Ho due figli, li adoro, se mai qualcuno dovesse fare volutamente del male a loro non riuscirei a non odiare, tantomeno a perdonare. Sicuramente non coverei odio inutilmente dentro di me... cercherei di sfogarlo, a vari livelli, compreso quello fisico, verso la fonte di questo odio. Consapevole delle conseguenze karmiche nonchè legali che potrebbero seguire.
A cosa serve questo tipo di odio? A non dimenticare, a proteggere chi ci sta accanto, a far sì che chi pensa di poter osare tutto si renda conto che non tutto è concesso.
Esasperando il discorso potrei tranqillamente dirti che questo tipo di odio fa parte degli istinti di sopravvivenza e che in quanto tale lo accetto.
Fortunatamente non mi trovo in questa situazione e, ripeto, il mio ragionare è puramente teorico... ma se mai si dovesse verificare temo che la mia reazione sarebbe direttamente proporzionale all'azione eseguita.

Un abbraccio.


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(E. Montale)
29/12/2003 18:18
 
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Premetto che apprezzo molto il tuo atteggiamento Saman, quello cioe' di decidere di lasciare fluire dentro di Se ogni emozione.

In effetti una cosa che debbo capire bene di me e' se io mi comporto come mi sento di fare oppure come sento di dover fare. Voglio capire quanto mi controlli, nel senso di poterlo, eventualemnte fare con una maggiore consapevolezza.

L'odio...in effetti non lo conosco. Ma come per ogni emozione che sto imparando ad osservare in modo nuovo, spero di essere pronta a farlo nel momento in cui mi dovesse capitare di arrivare a sentirlo, senza la paura di affrontare una parte di me che non ho mai visto.

Sinceramente spero di avere raggiunto prima degli altri obiettivi... non e' detto che si arrivi ad odiare neanche se ci tocchino i "cuccioli". Dipende dal livello di conoscenza raggiunto, dal livello di Amore percepito...
E poi, sarebbero solo i "miei" i cuccioli, quelli da proteggere?[SM=g27822]

Ma a riguardo del tuo dire: l'odio come difesa...bhe non sarebbe affatto una difesa agire dopo aver subito un attacco...non trovi?

Gli istinti, non sono da reprimere, ma da conoscere, e' vero...non e' detto che le azioni che ne nascono come reazione sia davvero utile.


---

"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


30/12/2003 01:45
 
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Re:

Scritto da: arielbianca 29/12/2003 18.18
Premetto che apprezzo molto il tuo atteggiamento Saman, quello cioe' di decidere di lasciare fluire dentro di Se ogni emozione.

In effetti una cosa che debbo capire bene di me e' se io mi comporto come mi sento di fare oppure come sento di dover fare. Voglio capire quanto mi controlli, nel senso di poterlo, eventualemnte fare con una maggiore consapevolezza.

L'odio...in effetti non lo conosco. Ma come per ogni emozione che sto imparando ad osservare in modo nuovo, spero di essere pronta a farlo nel momento in cui mi dovesse capitare di arrivare a sentirlo, senza la paura di affrontare una parte di me che non ho mai visto.

Sinceramente spero di avere raggiunto prima degli altri obiettivi... non e' detto che si arrivi ad odiare neanche se ci tocchino i "cuccioli". Dipende dal livello di conoscenza raggiunto, dal livello di Amore percepito...
E poi, sarebbero solo i "miei" i cuccioli, quelli da proteggere?[SM=g27822]

Ma a riguardo del tuo dire: l'odio come difesa...bhe non sarebbe affatto una difesa agire dopo aver subito un attacco...non trovi?

Gli istinti, non sono da reprimere, ma da conoscere, e' vero...non e' detto che le azioni che ne nascono come reazione sia davvero utile.



Ariel, penso di essere uno degli esseri più pacifici di questo mondo...
In 33 anni non ho mai, veramente mai, fatto a pugni con qualcuno e, di certo, non per paura di prenderle...
Una decina di anni fa, una sera, uscendo dalla sala giochi che all'epoca frequentavo, mi arriva un pugno diretto sul naso. Così, senza motivo. Il portatore di tale gesto era, come minimo, in viaggio conseguente ad un paio di "trip".
Motivi per odiarlo? Nessuno, non l'ho mai odiato, nemmeno sul momento... Magari era convinto di colpire un demone di Golconda, invece di me...
Cosa ho fatto? Assolutamente niente, non era consapevole della sua azione e qualunque reazione sarebbe stata inappropriata. Mi sono tenuto il pugno e me ne sono andato, il giorno dopo si è scusato di quanto successo...
Diveso sarebbe stato se quel pugno mi fosse giunto da qualcuno lucido e predisposto a cercare rogne... ma anche per questo bisogna essere in due a volerlo, spesso, e non è il mio caso...
Nemmeno io conosco l'odio in questi temini...
Ma, e so di ripetermi, nel caso in cui odio e reazione dovessero essere vitali, non avrei paura ad accettarli... Da pagano ritengo che esista un Dio dell'Amore e un Dio della Guerra e che abbiano pari dignità. Nessun livello di Conoscenza e di Amore può giustificare un perdono incondizionato. Al limite potrei comprendere, amare ed odiare al tempo stesso e i risultati cambierebbero di poco...
L'odio come difesa... Si, può essere una difesa, se la sua materializzazione fa si che l'azione non si ripeta...
Certo gli istinti sono da conoscere e non è detto che le reazioni siano effettivamente utili... ma questo vale per tutti gli istinti, compreso l'Amore...
Ma quante cose inutili portiamo avanti e coltiviamo?
Perchè privarci proprio di quelle che potrebbero salvarci da un mal di fegato o da un eterno rancore perchè non adeguatamente sfogate?

Un abbraccio.


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Inizio a pensare che l'odio e la reazione di difesa non abbiano uno a che fare con l'altro.
Se posso difendermi, credo che in fondo riesco ancora ad essere padrona della situazione, e lottare per questo.
Se tu avessi valutato, in quella situazione, che la persona che ti aveva colpito fosse lucida, tu avresti pottuto difenderti senza tuttavia odiarlo?

Credo che una situazione diversa, in cui non abbia possibilita' di fare niente, debba subire o veder subire del male possa generare questa emozione...

Amore e odio...uno e' l'Unione, il riconoscere l'altro come parte di se. Odiare,significa non voler riconoscere noi stessi nell'altro?

Come vedi,Saman, ho piu' domande che risposte. [SM=g27819]


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Ariel


30/12/2003 09:59
 
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Anche io avrei una domanda:

Avete notato che quasi tutti noi abbiamo esperienze d'amore mentre invece
ci è difficile avere esperienze di odio?

Tutto questo ha un significato.


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
31/12/2003 00:39
 
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Re:

Scritto da: arielbianca 30/12/2003 7.53
Inizio a pensare che l'odio e la reazione di difesa non abbiano uno a che fare con l'altro.
Se posso difendermi, credo che in fondo riesco ancora ad essere padrona della situazione, e lottare per questo.
Se tu avessi valutato, in quella situazione, che la persona che ti aveva colpito fosse lucida, tu avresti pottuto difenderti senza tuttavia odiarlo?

Credo che una situazione diversa, in cui non abbia possibilita' di fare niente, debba subire o veder subire del male possa generare questa emozione...

Amore e odio...uno e' l'Unione, il riconoscere l'altro come parte di se. Odiare,significa non voler riconoscere noi stessi nell'altro?

Come vedi,Saman, ho piu' domande che risposte. [SM=g27819]



Si, è vero, avrei potuto difendermi senza odiarlo.
E probabilmente hai ragione... Ciò che proverei sarebbe più un senso di rabbia mista a sentimenti di vendetta che odio vero e proprio... Questo almeno se consideriamo l'odio generato da un senso di impotenza e da una incapacità di reazione... Il modo di reagire, credo, lo troverei sempre... Almeno di tentare una reazione... Ma la vendetta (motivata, tendente a far sì che certe "aggressioni" non si ripetino) è una forma di odio?
Odiare significa anche non riconoscersi nell'altro... forse perchè l'altro rappresenta ciò che per noi è negativo, forse perchè riconoscendoci in esso scopriremmo parti di noi che non ci garbano...
E' un discorso lungo e complesso. Bello, davvero bello e utile.
Un abbraccio.


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31/12/2003 00:44
 
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Re:

Scritto da: MAGUS ALTAIR 30/12/2003 9.59
Anche io avrei una domanda:

Avete notato che quasi tutti noi abbiamo esperienze d'amore mentre invece
ci è difficile avere esperienze di odio?

Tutto questo ha un significato.



Magus, questo può avere due significati...
Il primo è che siamo predisposti a non odiare (e non parlo volutamente di maggiore evoluzione spirituale).
Il secondo, più banale, è che non ci siamo mai trovati nelle condizioni estreme di doverlo fare...
Ed è per questo secondo motivo che non escludo a priori di poter odiare, un domani...
Un abbraccio.


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31/12/2003 01:42
 
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vendetta...
si, credo che la vendetta sia una forma di odio.
quando l'odio non passa e hai il tempo di meditare la vendetta il sentimento che sta alla base penso sia molto potente.

forse è un buon 'indicatore', la volontà di vendetta, come lo è quella di giustizia.

ovvero...qualcuno mi fa del male...lo odio, cerco vendetta, o più saggiamente cerco giustizia.

ahia, ma anche definire cosa sia giusto e cosa sbagliato...ahia
mi sto ingarbugliando...[SM=g27815]


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31/12/2003 10:18
 
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Non sono convinta che la vendetta sia necessariamente una forma di odio.
L'orgoglio ferito, le aspettative deluse, non sono questi i demoni contro cui combattiamo quando qualcuno ci fa soffrire? Non dipende forse dall'incapacità di accettare la nuova realtà che improvvisamente ci troviamo ad affrontare? Ci sentiamo inadeguati ed impreparati quindi colpiamo chi ha provocato tutto questo, illudendoci così di alleviare il dolore. Quando finalmente riusciamo a placare la sofferenza dentro di noi ritrovando un equilibrio l'idea di vendetta non riaffiora più. [SM=g27829]
31/12/2003 19:13
 
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vendetta
uh, mi spiego meglio.
la vendetta arriva quando non si riesce a stemperare la sofferenza, la delusione, l'orgoglio ferito, e si odia davvero.

qunado non si riesce a dimenticare.

io non sono una persona vendicativa, forse non ho mai odiato abbastanza.

ma si parla anche di teoria...
e io ho molta fantasia.


[SM=g27829]


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01/01/2004 22:17
 
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Re:

Scritto da: settedinove 31/12/2003 10.18
Non sono convinta che la vendetta sia necessariamente una forma di odio.



E dunque secondo te potrebbe esserci vendetta senza odio?[SM=g27818]


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02/01/2004 12:31
 
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Perché no? In fondo odiare é un'esperienza che non mi appartiene affatto e sinceramente non ho mai conosciuto nessuno affermare con certezza di odiare qualcuno. Spesso la parola odio viene usata per definire stati d'animo come l'antipatia, la totale incompatibilità di carattere, la repulsione anche, ma forse chi parla di odio nemmeno sa cosa sia, in realtà. Quindi chi medita vendetta forse é solo preda dei suoi demoni. L'argomento comunque é davvero complesso.
03/01/2004 07:17
 
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Credo che la vendetta sia generata dall'odio. Che possa non essere messa in atto e rimanere un desiderio latente. Magari e' quella che fa "godere" se l'oggetto dell'odio cade improvvisamente in disgrazia.

Questo mi fa ancora una volta pensare che l'odio sia generato da un sentimento di impotenza e di ingiustizia molto gravi, subiti.
Ma e' difficile parlarne, e' un argomento davvero complesso.
C'e' chi dice di odiare usando impropriamente la parola e c'e' chi, anche dopo tanti anni rabbrividisce al ricordo di una persona o esperienza, la cui presenza riaccende ancora le medesime sensazioni. Ed e' per cio' che credo avesse ragione Saman dicendo che sarebbe bene affrontare subito queste sensazioni.


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Ariel


04/01/2004 21:32
 
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Che bella discussione [SM=g27817]

Sono state dette talmente tante cose che mi è difficile aggiungerne altre..

E' un sentimento particolare, prettamente umano


ritengo che a differenza del suo opposto non possa durare in eterno...al massimo puo' scemare nell'indifferenza, che per molti versi è addirittura peggiore.

senz'altro non costruttivo ma necessario ...del resto come potrebbe esistere l'amore se non esistesse l'odio?

odiare fa parte di noi quanto l'amare...dalle mie esperienze(poche![SM=g27828] ) ho però notato che mi è molto difficile odiare una persona la quale mi ha danneggiato direttamente, mentre è molto più semplice odiare qualcuno che sta facendo del male ad una persona a me cara...
lo stesso non si puo' dire per l'amare(e meno male [SM=g27823] )
05/01/2004 02:33
 
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esempio
scusate se scendo nel pratico...
il primo dell'anno nel locale ove lavoravao un ragazzo ha spaccato la testa ad un altro con una bottiglia di vetro.

prima mi è scattato un sentimento di odio verso l'umanità in generale, in quel momento non volevo fare parte di tale razza.

io, avere lo stesso numero di cromosomi di chi tira bottigliate in testa?
meglio tramutarmi i cactus.
poi mi sono detta che gli uomini sono cattivi.
presto mi sono corretta spiegando a me stessa che non sono cattivi bensì stupidi.

la cattiveria presuppone una certa forma di intelligenza.

[SM=g27825]

morale:odio quella scena schifosa alla'alba del nuovo anno.
è un odio che passerà ma quegli sconosciuti mi hanno fatto del male, e come me agli altri che hanno visto la scena.

mi riallaccio al topic rigurdante l'estinzione della razza umana, e comincio a segnare punti pro...[SM=g27818]


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05/01/2004 19:30
 
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Nella discussione si bilanciano Odio e Amore, continuiamo a considerarli appaiati, due aspetti del nostro animo entrambi da affrontare, da conoscere...Io continuo a pensare che non siamo fatti per amare e odiare ma solo per amare. O almeno, che questo sia il nostro obiettivo.

L'amore e' cio' che inseguiamo, cio' che doniamo. L'amore e' spontaneo.
Per odiare ci vogliono delle cause, e anche forti, mentre per amare...che motivi ci vogliono secondo voi per amare un altro essere umano? Non ci e' sufficiente il solo fatto che esista?



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