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Odio e Amore

Ultimo Aggiornamento: 07/11/2004 12:59
25/01/2004 17:33
 
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Penso all'affetto per mio padre. non meriterebbe affatto né comprensione né perdono, tuttavia é sempre mio padre e malgrado tutto gli voglio ancora bene. Altri al mio posto forse avrebbero interrotto i rapporti però io non sono in grado di farlo né forse lo farò mai. Non sono capace di odiarlo né di provare indifferenza. Non lo voglio ammettere ma nel profondo lo perdono.
Perché mi accade questo?
25/01/2004 18:24
 
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Perche' lo Ami!
Secondo me l'amore non ha a che fare con quello che l'altro fa o non fa. Esiste e basta. [SM=x213434]


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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


27/01/2004 09:05
 
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Re:

Scritto da: arielbianca 25/01/2004 18.24
Perche' lo Ami!
Secondo me l'amore non ha a che fare con quello che l'altro fa o non fa. Esiste e basta. [SM=x213434]



Ammetto di aver sempre faticato a capire davvero questo atteggiamento.


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
30/01/2004 22:48
 
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X settedinove.
I tuo metro è l'amore quindi non puoi andare contro te stesssa neanche se chi di questo amore potrebbe gioirne non sa che farne.
Alcuni esseri sono luce altri creano ombre che sgretolano le piccole fiammelle, ma cedono davanti alla luce del sole...hai compreso...?
Non andare contro te stessa e non farti troppe domande o l'odio avra vinto anche nella tua interiorità.
Sei hai un grande cuore non permettere a nessuno, neanche al tuo stesso sangue di inaridirlo...continua ad amare per quello che è la tua natura e nulla si priverà mai di te...altrimenti l'oscurità si impadronira di te e chi ami più di chiunque altro ne percepirà l'ombra...
Tu esiste per A...e e per te stessa..tutto questo è amore, tutti gli altri possono solo bussare echiedere un po di acqua dalla tua fontana...non farla smettere mai di sgorgare..per nessuno..[SM=x213434][SM=g27838]


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Un T:.F:.A:. Hiram
31/01/2004 10:27
 
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Carissimi Ariel e Hiram queste vostre parole mi confortano molto, vi ringrazio davvero
[SM=g27838] [SM=g27838] [SM=x213434]
16/10/2004 08:20
 
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Re:

Scritto da: arielbianca 29/12/2003 18.18

L'odio...in effetti non lo conosco. Ma come per ogni emozione che sto imparando ad osservare in modo nuovo, spero di essere pronta a farlo nel momento in cui mi dovesse capitare di arrivare a sentirlo, senza la paura di affrontare una parte di me che non ho mai visto.


Ma a riguardo del tuo dire: l'odio come difesa...bhe non sarebbe affatto una difesa agire dopo aver subito un attacco...non trovi?




Beh, credo di avere avuto una esperienza nuova in merito a questo argomento. Ho avuto modo di conoscere e allontanare a fatica una persona verso cui ho provato forti sentimenti negativi. Non ho sapito gestire quasi per nulla quel che mi accadeva dentro, scattano davvero forze nuove e potenti quando ci si sente minacciati. Abbiamo parlato di odio come indifferenza, non so se ho davvero odiato ma di certo non sono riuscita a disinteressarmi della situazione ne della persona. Neppure ora che posso finalmente comprendere le cause che hanno mosso certe azioni e pensieri.
Infatti ho notato in me questo aspetto: se non comprendo (o controllo?) le cause di cio' che di negativo mi viene fatto non riesco a giustificare. Se a questo si associa la necessita' di dovermi difendere...beh qualcosa di molto simile all'odio puo' manifestarsi in me.
Ogni mia azione conseguente non risente del mio presentissimo senso di colpa, e questa e' la vera grande novita' che ho vissuto.[SM=g27819]


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Ariel


20/10/2004 13:55
 
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La tua é una reazione comprensibile... caspita, quando mai si può giustificare un'azione negativa provocata da una persona che dimostra di sapere quello che vuole?
Il mondo é pieno di opportunisti, di gente invidiosa, piena di problemi personali, e spesso queste azioni negative sono l'espressione di una personalità disturbata. E' normale non rimanere indifferenti di fronte a degli attacchi che feriscono l'orgoglio, credo che il primo passo possa essere quello di riconoscere che di fronte abbiamo un soggetto negativo, che non sta portando nulla di buono alla nostra vita, nessun arricchimento. In questo modo, facendo una valutazione "oggettiva" della persona, può avvenire in maniera automatica quel distacco emotivo che va a nostro beneficio.
Dimmi come la pensi...
[SM=g27822]

[Modificato da settedinove 20/10/2004 14.12]

20/10/2004 15:37
 
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Cio' che scrivi e' effettivamente molto vicino al mio pensiero!! Sto superando discretamente bene questa esperienza, sperando di aver imparato qualcosa di utile.[SM=g27822]


---

"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


20/10/2004 23:19
 
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Bella discussione!

Personalmente trovo che l'indifferenza, come assenza totale di sentimenti, poco rassomigli all'odio.

Trovo anche che la reazione difensiva sia simile ad un fuoco di paglia, in quanto, all'esaurirsi della minaccia, anche i sentimenti negativi si affievoliscono, lasciando un'antipatia (magari anche forte) oppure una grossa diffidenza nei confronti di colui (o colei) che ha scatenato tutto...

Considero l'odio un sentimento imperituro, ed assolutamente gratuito.


---

------------------***-----------------

...Erre vague bleu comme ca maison
Elle scrute
Les pupilles comme des piece de monnaie jettes au fond
en desir...
07/11/2004 12:59
 
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Discussione molto interessante.
Io sono estremamente razionale, proprio per questo sono riuscita a raggiungere uno stadio di" me" e" fuori me" che mi consente di guardare spesso alla vita attraverso un vetro, pur riconoscendo la valida bellezza della "passione", pulsione vitale innegabile quanto essenziale.
Dunque per me il discorso odio-amore è abbastanza semplice...
Diciamo che matematicamente parlando ho raggiuto la formazione di una specie di "scaletta", racchiusa tra amore e odio. Ed è questa:

(AMORE
bene
indifferenza
male
ODIO)

E' un'espressione emotiva racchiusa in una parentesi.

Per me si nasce nell'amore, ma si ama con la A maiuscola poche persone, per il resto dell'umanità puo' valere il concetto di "voler bene". Ma non per TUTTA l'umanità: è materialmente impossibile. Una bella fetta io non la conoscero' mai, dunque..indifferenza, dettata appunto dall'impossibilità, non da me. Un'altra fetta invece entra nella mia sfera ma non mi cattura a livello di similitudini o contraddittorio o arricchimento personale dunque: nuova indifferenza, benevola, ininfluente. Una fetta invece mi colpisce proprio per la divergenza di pensiero che io posso reputare di stampo "incolmabile": la vita è una lotta, si', ma...non bisogna disperdere le forze in cause perse, soprattutto quando si notano differenze di "principi" o "valori" sostanziali che noi per altro disprezziamo. A quel punto...nuova indifferenza, ma del tipo dispregiativo, il disprezzo per me si manifesta proprio con l'indifferenza che diviene ARMA, lo stadio prima del desiderare il male. Perchè per me il desiderio di far male è assolutamente legittimo, ma subentra là dove dopo la mia innocua arma d'indifferenza qualcuno tenta di reagire incidendo nella mia sfera del "bene": allora si intaura in me il legittimo senso di "vendetta", vendetta non è altro che giustizia mia, che ristabilisce il mio stadio basilare di bene. Non ho problemi a fare del male, perchè non concepisco male "gratuito", il mio male è solo mia piccola giustizia per torto subito. L'odio? Non lo so, lo concepisco come concetto ma non è sentimento che investa la mia sfera emotiva. Forse sono fortunata: il giorno che qualcuno "toccherà" in modo incidente e determinante qualcosa o qualcuno che io amo...l'odio si manifesterà, non lo escludo. E a quel punto o la "giustizia sociale" svolgerà competentemente il suo lavoro o...probabilmente ci pensero' io: non lo so e spero di non saperlo mai.



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