Ingiustizia sociale

Prendo spunto da queste parole della nostra Jezabel:


"tornare nelle piazze, far valere i propri diritti...
invece che stare qui a guardare...

mentre fanno leggi che non mi permettereanno di trovare un lavoro decente perchè troppo vecchia...

vedo i parenti in difficoltà, gente con due lavori a famiglia, vedo mia nonna senza un soldo per pagarsi l'infermiera, e vedo me stessa che fatico ad arrivare ala fine del mese mentre il governo sperpera denaro, ad esmpio in assurde azioni di pace che di pace non sarnno mai, quando si ha un fucile in mano.

vedo gente andare a lavorare col gesso per non perdere il lavoro.
e ho voglia di spaccare tutto.


Sicuramente viviamo in una società lacerata, e lo dico a livello
mondiale non certo solo italiano.
Come vedete voi queste situazioni?

ho parlato anche di questo nella discussione su Tanzi.

Ci sarebbe tanto da dire....
Avrei tantissimo da dire su questa questione...
ma temo di esagerare!!!!

Finchè lasceremo che una società possa chiamarsi tale solo quando sono i doveri a fondarsi sui diritti, e non viceversa, fino a chè le tare di ciò che chiamiamo etica faranno da freno al progressismo reale, chè è in primis crescita umana e solo consequenzialmente sociale ed economica, fino a chè non vi sarà una riabilitazione del principio arcaico (inteso come "fondamentale") di ricompense ai piu' meritevoli, fino a chè lo pseudomasochismo etnico nella sua illuminazione antinatalista, renderà questa società una società di anziani per forza di cose non autosufficienti ed elemento disgegatore della stessa in ragione del deficit economico da essi (tutt'altro che volontariamente!!!) provocato, fino a ché problematiche come il matrimonio fra omosessuali (è solo un caso, se ne potrebbero citare altri!) sarà oggetto di discussione, tralasciando questioni di vitale importanza quali emergenze biosferiche, fino a ché sarà la prevenzione ad avere il sopravvento sulla repressione/punizione, fino a ché...
...

Fino a che chiamiamo tare, le regole del vivere civile, come quella di non "rubare" legalmente, quella di non pagare le tasse tanto ci sono quelli costretti a farlo che lo fanno per noi, quella di non prendere per il culo il prossimo...fino a che non ragioniamo sul fatto che ci sono persone meritevoli ma senza mezzi per emergere....

sul resto sono d'accordo con te.

...per vivere civile intendi quello di questa "civiltà" cioè quella occidentale? ...o parli, immagino, di buonsenso?
E il buonsenso finora accettato non è comunque, per quanto poco applicato, in parte dato da regole sociali e civili che ci hanno portato all'attuale stato delle cose? Bisognerebbe andare un tantino oltre il buonsenso in questi termini, ed azzardare qualcosina di piu'! Imporsi come una reale alternativa sia essa etica che sociale in antitesi all'egualitarismo buonista che ci ha fino ad ora portati sull'orlo di un baratro! Rifondare le regole, riscrivere la TRADIZIONE, non rinnegandola, ma attualizzandola sotto una luce diversa pee i tempi che sono diversi! Riscoprire ciò che è davvero fondamentale, non riadattandolo ma rifondandolo!

Credo dobbiamo lavorare nel "nostro" piccolo sentendo dentro di noi cio' che e' giusto fare e facendolo!
Se siamo retti siamo anche un esempio per gli altri, trovo sia poco fruttuoso "raccontare" quello che si dovrebbe fare...
Non tutti possono (con "possono" intenderei anche "vogliono", a causa dell'incapacita' di capire ) comprendere l'importanza del donare e dell'essere responsabili anche della societa', anche dell'ecosistema, anche di chi non conosci ma muore di fame dall'altra parte del pianeta o sotto casa tua.

Personalmente credo di fare davvero ancora troppo poco...eppure mi pare di aver chiaro cio' che sarebbe giusto e cio' che potrei fare io stessa senza poi troppo sforzo.
Poi mi meraviglio delle ingiustizie che commettono uomini al potere che nemmeno si rendono conto di governare sulla vita di altri esseri umani.

Umilta'...Ogni tanto devi ricordarmi di volare basso e di ridurre i miei impeti di orgoglio inutili.

parlavo semplicemente di usare il cervello qualche volta, e non vivere esclusivamente sul proprio personale pero, come fanno in tanti, il "buonismo" se è gratuito e fuorviante non fa per me, e mi pare di averlo gia detto...ma, vedi quella di cui parli tu forse è cultura, il mio era un discorso più pratico, la società è un sistema, per funzionare deve essere equilibrata, non si puo cambiare assolutamente niente da questo punto di vista, è "naturale" è così, sotto qualsiasi regime.

In Italia c'è una gravissima carenza sia di giustizia, dall'alto, e sia di "etica sociale", da parte di ognuno di noi, e sopratutto certe categorie, ed il buonismo sarebbe negare questa cosa.Lo si può vedere dalle piccole, piccolissime cose, lo zozzume in giro, macchine parcheggiate ovunque, gente con il permesso dei disabili non disabili, lavoro nero direi impressionante (nella palestra dove andavo erano in 7..tutti in nero)gente che fuma dove non si può fumare, tutto questo condito da un menefreghismo assolutamente irritante, e da un' ignoranza che dilaga....

Pochi giorni fa hanno intervistato uno per strada sull'aumento dei prezzi, il classico giovane imprenditore tutto tirato, ha detto "ma non è vero...è che gli italiani sono abituati a vivere sopra le righe"...avete capito..sopra le righe, certo siamo uno dei paesi in cui la popolazione è più povera, da qualche anno anche le famiglie che stavano discretamente devono tirare la cinghia per arrivare a fine mese, l'università è carissima (negli altri stati è gratis) e fa schifo, il nostro stesso conto è andato in rosso già un po' di volte, comprando il minimo indispensabile, non fanno altro che costruire case popolari, perchè altrimenti la gente va a zonzo...le fabbriche chiudono, migliaia di operai non sanno che ne sarà della loro sicurezza...
e gli italiani secondo il manichino sono "abituati a vivere sopra le righe"...vedi questo è vivere sul proprio pero dorato, questa è stupidità...

Non sta facendo una bella fine l'Italia, cerchiamo di aprire gli occhi.
I luoghi comuni di sinistra ed i luoghi comuni di destra non servono, ci vuole la materia grigia.

[Modificato da Momo- 20/03/2004 10.56]

ps:hei, non è un'aggressione Fenrir

[Modificato da Momo- 20/03/2004 10.58]

...non l'avevo presa come tale! Stiamo ragionando solo su piani diversi! Per altro sono d'accordo con ciò che dici a parte forse per quella che chiami "etica sociale" di cui, in forma deviata, c'è una paurosa inflazione! Si vuole pe rforza di cose renderci l'uno uguale all'altro! E cosa c'è di più innaturale e mortificante di ciò!

Per Ariel: tu dici lavorare nel nostro piccolo, e sono d'accordo.
La mia comprensione del problema mi porta infatti a rigettare qualunque
idea "rivoluzionaria" ed a preferire un approccio diverso: la società
non si cambia cambiando la società stessa (mi si scusi il gioco di
parole) ma favorendo l'evoluzione dei singoli individui di cui la
società è costituita. Non rivoluzione generale dunque, ma evoluzione
personale. In ogni tempo ci sono state istituzioni che si sono fatte
carico di accogliere e guidare chi sentisse questa spinta a migliorarsi,
per migliorare indirettamente la propria società. Oggi purtroppo
non rimane molto e quel che rimane è spesso denigrato da chi evidentemente
ha interesse a che l'essere umano rimanga uno stupido consumatore.

Per Fenrir: hai detto una cosa importante: non siamo tutti eguali,
e la vera Giustizia è essere trattati coerentemente con la nostra
diversità. Purtroppo questo concetto tradizionale viene interpretato
e snaturato, e si accusa di "elitarismo" (se non peggio) chi dice
queste cose, preferendo una globalizzazione dei corpi e delle menti...

[Modificato da MAGUS ALTAIR 24/03/2004 9.22]

Daccordo su entrambi i punti.

Piu' che d'accordo con Altair... anche se questa via non comporta una certa fetta di egocentrismo? Perlomeno rispetto al guardare i cosidetti grandi problemi del mondo, quelli che non possiamo raggiungere...

il mondo è pieno di ingiustizie ma c'è da notare che stà anche tornando il sobbuglio!eravamo una generazione in un periodo di transizione...ma come dice il filosofo nella sua teoria dei corsi e ricorsi storici:si progredisce fino ad arrivare alla barbarie,poi si ricomincia tutto daccapo!
io penso che stiamo ricominciando---sono cominciate delle piccole rivolte(vedi genova social forum)ogni cosa è buona x farle scoppiare(vedi roma lazio)soprattutto contro le forze dell'ordine(che rappresentano lo stato)e nei suoi eccessi negativi è aumentato il terrorismo!non vi sembra un lento ritorno al 68?che questo periodo di transizione e di coscienze addormentate stesse volgendo al suo termine?!badate bene non giustifico le rivolte ma così non si può e non si deve continuare!

alfine si è ragionato su due ordini di pensiero, e sono d'accordo anche io che servirebbero cervelli in gamba...

ma se sto ad aspettare che la gente divenga intelligente e si armi di cultura seria, non della spazzatura trasmessa dalla televisione e dai dai media, muoio prima di fame...

come ha detto lubna temo che il mio pensiero sia quantomeno estremista, e se una volta lo era per educazione, ora lo è per consapevolezza.

oggi un amico ha notato, alterandosi notevolmente, che nel caso delle società di calcio in crisi, il governo, phua, si muove subito per scontare pene ed aiutare il settore, mentre, e questo mentre mi sta passando sulla pelle, ci sono moltissime famiglie oneste che non ce la fanno, e a questi non ci si pensa proprio...

io sono una che è sempre scesa in piazza, diciamo per tradizione.

e lo rifarò, dubitando latamente che possa realmente servire, se non a me stessa e a chi mi starà accanto.

rivoluzione?
non siamo ancora abbastanza poveri, tutto qua...
ovvero i poveri non sono ancora abbastanza poveri.

io?
io già mi sento male perchè fino a qualche anno fa mi compravo quattro paia di scarpe all'anno, e ora devo badare ad ogni centesimo.

e sta maledizione del non trovare lavoro...

non sai quant'è che non mi compro niente di carino....


sono d'accordo sulla meritocrazia e sul fatto di non essere trattati tutti "alla pari" ma..è un concetto assolutamente vago e pericoloso..
bisogna starci attenti!

[Modificato da Momo- 25/03/2004 8.29]

Il tema dell'ingiustizia è antico quanto la nostra storia...
Orgoglio, uguaglianza, potere... Amore che manca.
Ciò che manca a questa Umanità è l'Amore soprattutto, e l'Umiltà.
In alcuni posts - non necessariamente di questo thread - ho letto di orgoglio e patriottismo: 2 dei maggiorni drammi dell'uomo che hanno portato sempre e soltanto alle guerre di ogni sorta e genere. Eppure sono talmente inutili e senza significato !
Iniziamo a pensare che il mondo non dovrebbe essere diviso in Stati, che non dovrebbe avere barriere se non quelle naturali al limite: la Terra appartiene all'Umanità tutta e non a quel o quell'altro popolo. L'unico popolo che esiste è l'Umanità in tutte le sue diversità e sfaccettature.
Esiste l'Individuo e la sua Coscienza.
Questo nostro periodo storico è estremamente delicato poiché siamo ad un bivio: l'Umanità può far uso della sua tecnologia per autodistruggersi e le lancette dell'orologio virtuale non sono a nosrto favore; oppure può elevare la sua Coscienza e progredire verso l'Età dell'Oro usando la scienza e la tecnologia mettendole totalmente a disposizione dell'Essere Umano, sopprimendo il lavoro potendo dare a tutti il necessario per vivere bene grazie alle macchine, cancellando la fame e le malattie - e volendo pure la morte ma ciò è un altro discorso !
Innanzitutto, però, la Coscienza deve elevarsi al livello della tecnologia poiché al momento siamo molto progrediti scientificamente ma stiamo facendo un uso pessimo dei nostri mezzi: basti pensare alla quantità di sceinziati pagati dai governi per inventare nuovi armamenti quando potrebbero mettersi al servizio della medicina o delle nuove tecnologie per togliere dolore e fatica alle persone !
Pensiamo che sia possibile costruire QUI e ORA il paradiso (che per giunta era pure terrestre quello originale ! ), e agiamo affinché ci sia informazione di ciò. La scienza e la ricerca non devono essere fermate ma incentivate - grazie Governo per aver tolto fondi alla ricerca scientifica !

Sono anche daccordo sulla meritocrazia (per me geniocrazia): non c'è niente di cui aver paura o dubbi se i livelli di Coscienza e Amore sono alti tanto da permetterci di riconoscere che solo le persone meritevoli, con un quoziente d'intelligenza superiore al nostro ma soprattutto con una Coscienza più elevata della media possono governarci o accedere a posti di prestigio.
E ciò non per discriminazione ma per stimolare le persone a fare il massimo delle loro possibilità e nella loro totale diversità.

E' necessario stimolare gli altri ad essere sé stessi, a crescere pienamente sotto ogni aspetto della vita. Un governo di Saggi permetterebbe ciò, un governo che pensa alla Felicità dell'individuo e lo stimola alla Creatività e all'Amore: tutto ciò è possibile ! Basta volerlo e attivarsi affinché lo si realizzi !

L'uguaglianza è un concetto malsano che ci hanno inculcato per non farci evolvere, per far sì che gli imbecilli si sentissero meno imbecilli dei geni come Mozart o Einstein o Fermi ecc., ma hanno provocato per contro che i geni stessi non potessero crescere nelle loro reali possibilità.
Hanno creato un società d'infelici e di stupidi ignoranti superstiziosi, che invece di sbocciare nell'Amore e nel rispetto si son chiusi nell'odio e nella violenza.

non scrivere più così che ho perso almeno due diotrie per leggere!

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Scritto da: Gnomos 25/03/2004 18.16
non scrivere più così che ho perso almeno due diotrie per leggere!

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Ti chiedo umilmente scusa...

---L'uguaglianza è un concetto malsano che ci hanno inculcato per non farci evolvere, per far sì che gli imbecilli si sentissero meno imbecilli dei geni come Mozart o Einstein o Fermi ecc., ma hanno provocato per contro che i geni stessi non potessero crescere nelle loro reali possibilità.
Hanno creato un società d'infelici e di stupidi ignoranti superstiziosi, che invece di sbocciare nell'Amore e nel rispetto si son chiusi nell'odio e nella violenza. ---

Il fatto di raggiungere posti di "prestigio" per proprio merito dovrebbe essere teoricamente una cosa naturale, il normale sviluppo di una situazione, non vedo piuttosto tutto questo averci "inculcato" una dottrina malsana di uguaglianza..in genere parlando di uguaglianza ci si riferisce ad uguali diritti ed uguali possibilità, il che non mi pare così terribile, e quelli non ci sono, è vero, ma per cause che c'entrano poco con il concetto di "meritocrazia", che oltretutto può essere visto da duemila prospettive diverse...a volte, rimanendo inchiodati su di un termine o un concetto cerchiamo di infilarci dentro cose che in realtà sono dinamiche, in questo caso sociali o politiche e creiamo dei pastoni senza senso

Sicuramente interessante l'intervento di Elohangel, in parte anche condivisibile per alcuni aspetti, se non fosse sulla divagazione su di un ritorno al "paradiso terrestre" che trovo decisamente improponibile, amche se meritoria di approvazione a livello di idea! Non si può però ahimè crescere né adagiarsi su utopie per quanto allettanti possano essere, e questa è una di quelle. il mondo di tutti, nessuna nazione... bè non credo sia nella natura umana di animale sociale, se non per dati storici, anche solo per il fatto che viviamo da sempre in aggregazioni che non possono esulare dall'essere in parte in conflitto l'una con l'altra. Piuttosto l'unica via proponibile a questo riguardo sarebbe il ritorno ai "blocchi" e non alla deframmentazione cui il mondo, malgrado i falsi istinti di egualitarismo, sta andando incontro. Blocchi basati su reali autorità politiche la cui istituzionalità attui un riavvicinamento al popolo. Potere decisionale alimentato dalla volontà diretta delle genti, in contrasto con la moderna applicazione di democrazia che , forte di atteggiamenti appunto egualitari, è in prima linea nelle difesa di atteggiamenti falso buonisti e modaioli di dubbio impegno ma di grande riscontro sociale a scapito del popolo che dovrebbe rappresentare e a cui deve il potere.
Solo comunque ad un rinnovamento dell'uomo in primis, sia sul piano spirituale che sociale che si potranno affrontare atteggiamenti realmente nuovi basandosi su fattori tradizionali adeguandoli ai tempi, e non volendo nostalgicamente, chiderci nellla prigione dorata dell'illusione di poter adeguare i tempi alla tradizione.
Discorso etico quello sull'atteggiamento nei confronti della scienza, qualunque essa sia. Il processo di astrazione e disumanizzazione, in termini concettuali, ha fatto sì che si creasse un abisso fra ciò che è la nostra reale comprensione del valore del progresso e il progresso stesso, atto oramai, non a supplire a bisogni o carenze, ma ad esercitare sempre maggior potere su ogni cosa perdendo ogni fine logico e "umano"!
Non siamo ad un bivio...magari lo fossimo! Non ci sono vie alternative che il prepararsi al peggio per poterlo affrontare con cognizione di causa e per potr assimilare i concetti di quella che sarà una dovuta rifondazione basandoci stavolta su valori ed atteggiamenti che non ci portino a ripeterci.
In piedi fra le rovine!