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Sulla sessualità

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2005 09:48
17/01/2005 22:19
 
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Caro Avatar bentornato!
Mi fa molto piacere che l'esperienza che stai vivendo sia così
positiva per te!
L'Amore tocca corde che non solo prima non si muovevano, ma che
spesso neppure sospettavamo di possedere.
L'Amore ci trasforma in strumenti d'Amore!


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
19/01/2005 21:20
 
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Mi associo a Magus. Sono tanto contenta per te Avatar caro!!
Vivere nell'Amore cambia profondamente il nostro essere e ci avvicina al Divino.


[SM=g27822]


---

"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


21/01/2005 21:37
 
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Oh ma che bello...dunque solo io ho letto l'intervento di Avatar in forma provocatoria ehehehe??? E quindi molto stuzzicante e interessante eheheheh....?
21/01/2005 23:19
 
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In realtà non era una provocazione, tutt'altro...Per una volta tento un approccio emotivo invece che da saggistica e subito mi fraintendete [SM=g27828]
E' qualcosa di interessante e stuzzicante per me, che lo sia nella sua esposizione è assolutamente secondario... capisci, paperinik?
Anzi, vi dirò di più, la mia dolce metà è interessata a partecipare a questo forum, solo che sta aspettando (con pia et devota fede) l'autorizzazione. Ah, ci fossero meno idlers nel web... A dir la verità, ho corrotto magus perchè non l'ammetta, altrimenti inizierebbe a rispondere con fare ipercritico alle mie affermazioni!

L'Amore è una forza totalizzante ed integrante.
Sì, per una volta non mi sono necessari tanti giri di parole per descrivere un concetto. [SM=g27822]


---

In Veritate Libertas
22/01/2005 13:32
 
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Io non avevo pensato ad una provocazione, al contrario, ma ammetto di aver sorriso un poco, perché é un classico delle persone razionali..."esagerare" quando esprimono la loro emotività...
Però mi sono intenerita.
Vai così Avatar!!![SM=x213434]
22/01/2005 13:37
 
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L'amore è amore.
Non si può esagerarlo, quando è vero non si riesce neanche a esprimerne che una piccola parte, il resto...è incondivisibile.


---

Un T:.F:.A:. Hiram
22/01/2005 16:37
 
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Uff, mi è andata male...[SM=g27829]
Deve essere invidia, lo ammetto...[SM=g27813] [SM=g27828]
23/01/2005 08:52
 
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Lo ammetto, ogni tanto riaffiora quella parte di me che non prende nulla sul serio, ed ecco che l'ironia prende il sopravvento..
Dura poco, ma come ho detto, capita, e non é negativo come sembra, mi diverto un mondo e anche la mia metà, in effetti, si fa parecchie risate.
[SM=g27828]
23/01/2005 10:56
 
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Re:
Scritto da: settedinove 23/01/2005 8.52
Lo ammetto, ogni tanto riaffiora quella parte di me che non prende nulla sul serio, ed ecco che l'ironia prende il sopravvento..
Dura poco, ma come ho detto, capita, e non é negativo come sembra, mi diverto un mondo e anche la mia metà, in effetti, si fa parecchie risate.
[SM=g27828]



Io credo fermamente nel "non prendersi sul serio" come criterio di vita quindi questo discorso lo capisco bene eheheh...
Pero' riflettevo sul fatto che abituata come sono a ironizzare su tutto quando affronto il tema amore tendo ad apparire cinica..
Insomma io mi chiedo: come si riesce ad uscire da quel circolo pericoloso dell'ironia che pare tendere svilire anche il sentimento? Perchè forse questo mio distinguere cosi' nettamente sesso da amore puo' esser frutto del pensare "non serioso", dello spingersi a prender tutto con "leggerezza" che salva il quotidiano vivere dalle morse della depressione ma certo tende anche a non VOLER approfondire quel lato dell'intimo che potrebbe poi esser causa di sofferenze...
Non prendersi sul serio è per me unico modo per sopravvivere ma l'amore, la sessualità finiscono inevitabilmente per non esserne esenti...
(azz...sto forum è terapeutico eheheheh...[SM=g27828] )
23/01/2005 12:43
 
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Dopo aver letto tutti i post [SM=g27834] (causa tesi incombente sto leggendo tantissimo in questi giorni...poveri i miei occhi) finalmente mi accingo a condividere il mio punto di vista sull'argomento, prendendo spunto da paperinikkk.
Credo che alla base di tutto ci sia l'equilibrio. Osservando il sesso e osservando l'amore e le dinamiche che li legano nella mia esperienza personale, quello che rimane costante è il moto oscillatorio da un estremo all'altro. Forse perchè la mia personalità si è sviluppata con una decadente e romantica nota costante, mi sono sempre spinta fino al fondo delle cose, per comprenderle e quindi poi superarle e/o integrarle.
E così è stato anche con la sessualità : l'ho accolta con l'amore e poi l'ho sradicata, perchè troppo legata all'amore, e in questo legame forte inquinava l'amore con desiderio di possesso, bisogno, attaccamento. Così ho imparato a vivere la sessualità svincolata dall'amore fino ai suoi limiti più estremi, per liberarmi dall'oppressione che mi dava (è un mio punto di vista o per gli uomini è molto più facile non inserire un coinvolgimento sentimentale nell'atto sessuale?). Credo di comprendere il punto di vista di paperinikkk, ma la soluzione è oltre. Dopo aver materializzato al grado massimo la sessualità , è allora che si ha la spinta e l'energia per integrarla nella maniera più sublime con l'amore, nell'amore. Perchè sarà un amore rinato, alleggerito dal peso delle degenerazioni emotive, desiderio che non cancella la libertà , contemplazione senza volontà di possedere, unione e non annullamento di sè nell'altro.

Per raggiungere un equilibrio bisogna accettare di conoscere il nero, l'oscuro che c'è in noi. Reprimendolo o facendo finta di non vederlo non si ottiene nulla.(parlo per esperienza personale, per molti anni non ho voluto guardare nel fondo nel mio pozzo:ah, la presunzione!)

P.S.che emozione il mio primo post!!![SM=x213431]




---

La Bellezza è quella parte del Divino che può essere espressa in ogni forma...
24/01/2005 10:17
 
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Scritto da: .:alma:. 23/01/2005 12.43
Per raggiungere un equilibrio bisogna accettare di conoscere il nero, l'oscuro che c'è in noi. Reprimendolo o facendo finta di non vederlo non si ottiene nulla.(parlo per esperienza personale, per molti anni non ho voluto guardare nel fondo nel mio pozzo:ah, la presunzione!)



Prima di tutto: benvenuta Alma.

Con l'incedere di questo post sto notando l'emergere di alcune immagini comuni.

1) Cos'è il nero all'interno di noi? Gli abbiamo dato noi quel colore o è stato "dipinto" da altri?

Ragionando sulla frase di Alma mi verrebbe da associare il suo "nero" agli istinti (a ciò che non viene filtrato dalla ragione).
La società ci carica di dogmi e pregiudizi (e li colora di nero o di bianco) sin dall'infanzia, ciò ci limita e ci impedisce di vedere il mondo a colori.

2) La mia dolce metà...

Spero sia solo un modo di dire... vi assicurò che c'è gente che basa tutta la sua vita su questa frase.
Si crea una specie di subdola dipendenza e di "fossilizzazione" dei ruoli nella coppia.
Dobbiamo essere individui completi che si arricchiscono reciprocamente e quotidianamente, un equilibrio dinamico.
24/01/2005 14:37
 
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Cos'è il nero all'interno di noi? Gli abbiamo dato noi quel colore o è stato "dipinto" da altri?

Ragionando sulla frase di Alma mi verrebbe da associare il suo "nero" agli istinti (a ciò che non viene filtrato dalla ragione).
La società ci carica di dogmi e pregiudizi (e li colora di nero o di bianco) sin dall'infanzia, ciò ci limita e ci impedisce di vedere il mondo a colori.



Ho usato il termine "nero" lo ammetto, per semplificare la faccenda. In realtà il termine corretto per quello che intendevo sarebbe Tanathos: instinto si, ma di distruzione, auto-distruzione, nero come morte e nulla, annullamento della propria coscienza e della propria volontà.

Tenere in considerazione questo aspetto ha per me particolare importanza, proprio perchè fino a qualche anno fa non consideravo neanche l'ipotesi di avere in me questa forza/pulsione distruttrice. Diciamo che sono cresciuta con la convinzione di essere una ragazza buona e solare, che amava tutto il mondo e non avrebbe mai fatto male ad una mosca, fino a quando la vita non mi ha scaraventato contro la realtà che avevo dentro. Fino a quando non sono riuscita a guardarmi in faccia ed essere consapevole del fatto che anche io ero "cattiva", che potevo distruggere quello che creavo con un gesto della mano e poi riderne sguaiatamente, che vedevo il perverso piacere che c'era dietro la distruzione della carne, che mi lasciavo cullare dall'oblio della coscienza per non soccombere al peso del mondo intorno a me, che ormai non mi appariva altro che un grigiore di contorte lamiere e anime vuote. (Forse è il destino di chi viene sradicato, anzi, si sradica volontariamente per colpa di un cieco orgoglio, dalla perfezione di un bosco inondato di sole e di una montagna viola di fronte agli occhi ogni mattina).
Se non fossi andata così a fondo nel mio "nero", se non avessi così lucidamente preso coscienza del mio tanathos, non sarei riuscita a trovare un equilibrio, a lasciare il giusto sfogo ad entrambe le forze per evitare che nessuna delle due soffochi l'altra facendola poi esplodere in maniera incontrollata.
Credo che avere consapevolezza della portata del proprio istinto distruttore permetta anche di incanalarlo e guidarlo attraverso le vie di espressione meno "drastiche" e "asservirlo" a quella che è la vita (il ruolo di mefistofele è sempre quello...).
Ma questo è il mio punto di vista, e ammetto io in primis che si basa totalmente sul mio approccio a qualsiasi cosa:tendo a capire le lezioni della vita solo dopo che ne faccio indigestione...Immagino che ci siano persone che riescano a comprenderle anche solo facendo un assaggio...o magari leggendo il menù...Ammetto che la moderazione è ciò che mi manca, tendo a trovare l'armonia solo tramite il conflitto.
(si sono una dannata estremista, aimè)[SM=g27828]


P.S.Mi dissocio dalla definizione dolce metà. Mezza mela da sola non sta in equilibrio [SM=g27818]


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La Bellezza è quella parte del Divino che può essere espressa in ogni forma...
24/01/2005 21:22
 
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Scritto da: silentman13 24/01/2005 10.17
2) La mia dolce metà...

Spero sia solo un modo di dire... vi assicurò che c'è gente che basa tutta la sua vita su questa frase.
Si crea una specie di subdola dipendenza e di "fossilizzazione" dei ruoli nella coppia.
Dobbiamo essere individui completi che si arricchiscono reciprocamente e quotidianamente, un equilibrio dinamico.



Ovviamente la mia, come tu stesso hai ipotizzato, era semplicemente una forma espressiva, tra l'altro tipica del linguaggio delle relazioni di coppia. Che anche Alma ne prenda le distanze...mhhh... non è cercate entrambi un pretesto per ostentare "illuminazione personale"? [SM=g27822]

Tralasciando il caso specifico, vi dirò cosa ne penso a riguardo. L'idea di due metà, di due parti che necessitino dell'altra per avere un'identità propria, è qualcosa di a dir poco raccapricciante. E utilizzo il termine raccapricciante per esporre il mio parere sulla dipendenza... un senso di mancata autosufficienza che finisce per inquinare non solo la relazione, ma anche la vita stessa della persona che necessita dell'altro. Perchè alla fine ci troviamo nella condizione di chiederci se stiamo con una persona perchè vogliamo liberamente stare con lei/lui, oppure se NECESSITIAMO di questo nella nostra insicurezza personale. Il primo è un sentimento liberatorio, trascendente; il secondo è una perversione che ci fa male, ci porta ad essere possessivi e... in stasi, per il continuo tentativo di mantenere stabile questo illusorio e pericolante equilibrio.

Una coppia di due elementi singolarmente autosufficienti invece si uniscono in un legame che non è costrittivo, ma anzi aiuta entrambi ad esprimere appieno sè stessi... Ci si completa alla luce dei nostri limiti umani, costruendo un qualcosa di più grande che si eleva oltre i due singoli, senza far però rinunciare questi alla loro identità. E ritengo questo qualcosa così elevato che trovo deletereo sprecare parole per marcare ancor di più la differenza rispetto all'opzione da te espressa.
Perchè si potrebbe vivere da soli senza problemi, ma insieme lo si fà molto meglio!


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In Veritate Libertas
26/01/2005 09:48
 
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Re: Re:

Scritto da: Paperinikkk 23/01/2005 10.56



Io credo fermamente nel "non prendersi sul serio" come criterio di vita quindi questo discorso lo capisco bene eheheh...
Pero' riflettevo sul fatto che abituata come sono a ironizzare su tutto quando affronto il tema amore tendo ad apparire cinica..
Insomma io mi chiedo: come si riesce ad uscire da quel circolo pericoloso dell'ironia che pare tendere svilire anche il sentimento? Perchè forse questo mio distinguere cosi' nettamente sesso da amore puo' esser frutto del pensare "non serioso", dello spingersi a prender tutto con "leggerezza" che salva il quotidiano vivere dalle morse della depressione ma certo tende anche a non VOLER approfondire quel lato dell'intimo che potrebbe poi esser causa di sofferenze...
Non prendersi sul serio è per me unico modo per sopravvivere ma l'amore, la sessualità finiscono inevitabilmente per non esserne esenti...

Per me non sei affatto cinica, hai semplicemente un approccio meno idealista, più concreto. In questo ti capisco, ho trentacinque anni e leggo i sentimenti in maniera diversa rispetto a qualche anno fa. L'ironia mi aiuta a riportarmi alla realtà, di fronte all'eccessivo buonismo ecco che scatta in me il bisogno di vedere il suo opposto. In questo modo non svilisco il sentimento, ma sono consapevole che esiste l'altra faccia della medaglia. Paura di soffrire? Non più ormai....
[SM=g27822]
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