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Secondo l'omonimo libro di Bobbio, questa differenza esiste
ancora e "deve" esistere, in quanto attiene ad una diversità
sostanziale non riducibile, che costituirebbe il minimo comune
denominatore di tutte le correnti di pensiero filosofiche e
politiche.
L'autore in sintesi afferma che la Destra è costituita dalle
persone (e le ideologie) che ritengono che gli uomini siano e
debbano essere per natura "diversi", e che alla Sinistra
viceversa appartengano le persone (e le ideologie) che ritengono
che tutti gli uomini, ancorchè non uguali, debbano tendere ad
esserlo, su tutti i piani.
Per la Destra, dunque, la diversità sarebbe naturale e pure un
"valore", purchè non si trasformi in sopraffazione, mentre per
la Sinistra la diversità sarebbe un male da combattere.
Che cosa pensate di questo approccio?

[Modificato da MAGUS ALTAIR 06/08/2003 8.16]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.