00 26/09/2003 16:10
L ' U L T I M O B U C O

Salisti le scale di casa senza prendere fiato:
non c' era tempo da perdere,
ti sentivi annullato.
Povero figlio mio, dicevi cose strane
ma tutto quello che chiedevi era una mano.
Volevi uscire fuori dal mondo che ti eri creato e
io non ti ho saputo aiutare.
Ti battevi il petto e, quasi, non riuscivi a parlare
mentre picchiavi, feroce, la testa per non sentire più dolore.
Ti guardavo impaurita cercando di capire dove stava il mio errore
e impotente ho lasciato trascorrere la notte.
" Mamma, giuro non lo faccio più " Mi dicesti prima di uscire dalla porta,
la tua ultima immagine è questa:
un ragazzo con tanta voglia di ricominciare a vivere,
ma lungo la strada reincontrasti l' apatia,
la voglia di star solo.
" Non importa, non ho fretta" gridavi sempre,
lo facevi per mettere a tacere le voci che ti cambiavano dentro.
Sei morto al primo buco,
quando decidesti di porre rimedio al bianco foglio della tua anima.
Andasti sulle scalinate di una chiesa
e ripetevi a te stesso che questo era
L' ultimo buco.
Ti hanno raccolto con le lacrime agli occhi,
chissà a cosa pensavi.
Non sono i sognio che ti hanno ucciso,
forse è stata la loro mancanza a spoingerti a farlo.
Hai mantenuto la parola:
ora non lo fai più e mi sorride e
a volte litighi con me
da là su.
Anche se non ci sei,
rimani pur sempre il mio pulcino che non ha mai imparato a volare.


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Se la morte dovrà essere la casa ove riposeremo in pace...sia benvenuta la lama che ci accompagnerà..