00 28/10/2003 08:32
R O M A E' C A D U T A S O T T O I M I E I P E T I
All'imbrunire del giorno Troia cadde sotto un cavallo:
Di legno abbattute le violente porte e ripetendo parole come potenti onde lo struscicar dei corpi andava avanti.
Ho una confessione da farti:
Roma è caduta sotto i miei peti e Cesare mi sta alle calcagna.
O Diva,
salva del peloso Papirio l'ira funesta
che fu al tempo dei Romani cazzi amari.
Evviva le fanciulle, di bosco, travestite
dei bei tempi andati ricordo solo le tempeste;
dello sfigato Ulisse
ed infine della virtù delle giovani pulzelle che attendevan gli sventurati mariti sempre in guerra.
L'arme de' giocolieri, addestrati per divertir la folla sempr epiù vogliosa di sangue,vi andrò a raccontare,
di vivaci congiure e di sconfitte in alto mare.
Dove la tempesta osava sobbarcar le nostre menti,
dove avversa la Divina mano
stritola noi tutti nella letal morsa.
Dove la notte più scura della morte soggiogava i nostri animi inquieti.
Orsù, i' sò il Divino:
antico condottiero e affidabile spadaccino.
Eravam soliti consacrare le nostre menti alle baccanti gesta e ai solstizi d'estate.
Tra le demoniache sorti dell' assente Eccelso,
attendiam lieti il ritorno dalla sua ventura, ch' el fato,aimè, meschino ancor non lo spaura.
S'inchina la strega nel ventre della pietra sacrale,
il seno sanguinante gioca nel vuoto portandosi addosso il dolore dell'intolleranza.
Lambita dalle preghiere nelle radici del vischio si tringe al sapore dei suoi antenati.
Il buio scolorisce,a poco a poco, i colori della amata opera sua
d'ogni notte la luna che, candida piange viola veleno, cola lentamente nell' arpa delle sensazioni spgene la luce e la sagegzza.
Stanca, strega, di amara incertezza dorme nell' incubo del loco di piombo odiato:
espressione di quiete e Tranquillezza.
Dormiva il cielo d'inchiostro, lo pensiero suo,
rimpiange, la strega,la morte sua dolce per mano dell'ostile cantar.


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Se la morte dovrà essere la casa ove riposeremo in pace...sia benvenuta la lama che ci accompagnerà..