Discussione molto interessante.
Io sono estremamente razionale, proprio per questo sono riuscita a raggiungere uno stadio di" me" e" fuori me" che mi consente di guardare spesso alla vita attraverso un vetro, pur riconoscendo la valida bellezza della "passione", pulsione vitale innegabile quanto essenziale.
Dunque per me il discorso odio-amore è abbastanza semplice...
Diciamo che matematicamente parlando ho raggiuto la formazione di una specie di "scaletta", racchiusa tra amore e odio. Ed è questa:
(AMORE
bene
indifferenza
male
ODIO)
E' un'espressione emotiva racchiusa in una parentesi.
Per me si nasce nell'amore, ma si ama con la A maiuscola poche persone, per il resto dell'umanità puo' valere il concetto di "voler bene". Ma non per TUTTA l'umanità: è materialmente impossibile. Una bella fetta io non la conoscero' mai, dunque..indifferenza, dettata appunto dall'impossibilità, non da me. Un'altra fetta invece entra nella mia sfera ma non mi cattura a livello di similitudini o contraddittorio o arricchimento personale dunque: nuova indifferenza, benevola, ininfluente. Una fetta invece mi colpisce proprio per la divergenza di pensiero che io posso reputare di stampo "incolmabile": la vita è una lotta, si', ma...non bisogna disperdere le forze in cause perse, soprattutto quando si notano differenze di "principi" o "valori" sostanziali che noi per altro disprezziamo. A quel punto...nuova indifferenza, ma del tipo dispregiativo, il disprezzo per me si manifesta proprio con l'indifferenza che diviene ARMA, lo stadio prima del desiderare il male. Perchè per me il desiderio di far male è assolutamente legittimo, ma subentra là dove dopo la mia innocua arma d'indifferenza qualcuno tenta di reagire incidendo nella mia sfera del "bene": allora si intaura in me il legittimo senso di "vendetta", vendetta non è altro che giustizia mia, che ristabilisce il mio stadio basilare di bene. Non ho problemi a fare del male, perchè non concepisco male "gratuito", il mio male è solo mia piccola giustizia per torto subito. L'odio? Non lo so, lo concepisco come concetto ma non è sentimento che investa la mia sfera emotiva. Forse sono fortunata: il giorno che qualcuno "toccherà" in modo incidente e determinante qualcosa o qualcuno che io amo...l'odio si manifesterà, non lo escludo. E a quel punto o la "giustizia sociale" svolgerà competentemente il suo lavoro o...probabilmente ci pensero' io: non lo so e spero di non saperlo mai.