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A giovamento di chi non conosce il greco, possiamo tradurre questi
due termini rispettivamente con "opinione", cioè affermazione non
incontrovertibile, e "verità", il suo esatto contrario.
Forse in ogni epoca e in ogni cultura si sono manifestate due correnti
filosofiche di base: una che tende ad affermare che esiste una
verità assoluta ed (eventualmente) un metodo per conoscerla, e un'altra
che tende ad arrendersi di fronte alla mancanza di senso delle
cose, o comunque all'impossibilità umana di arrivarci.
In altre parole, l'Uomo è sempre stato combattuto circa la natura di
episteme o di doxa dell'esito delle proprie capacità conoscitive.
Non vi chiedo ovviamente una soluzione del problema, ma vi chiedo
se per voi, soprattutto per chi non ha studiato filosofia, questo
problema ha un senso oppure no.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 28/09/2004 23.33]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.