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la conoscenza degli iniziati.

Ultimo Aggiornamento: 31/05/2004 18:51
23/02/2004 10:21
 
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Il regolo

Scritto da: hiram-abif 29/01/2004 13.32
Un "accordo" musicale è composto di note diverse...il resto si chiama "armonia", basta accostarle misuratamente e dare ad ognuna di esse la contemporaneità...



Volevo evidenziare il termine "misuratamente" che hai usato molto
a proposito.
L'armonia nasce da una giusta misura.
Qual è allora il "regolo" ?


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
26/02/2004 22:46
 
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La tolleranza..
Intesa come la coscenza dei propri confini e dei prori limiti..e del rispetto degli stessi nei confronti dell'"altro".

Il "regolo" è la misura di tale "tolleranza" o per dirla in altro modo La "compassionevolezza".
Anche ogni nota non si mescola mai ad un'altra. Essa condivide l'attimo, ma non la frequenza od il suono.
Mai nulla è uguale a qualco'altro, solo,le analogie ne formano la specie, e mai nulla occupa lo spazio di qualcos'altro...è una legge fisica universale.
La vicinanza nel rispetto dei confini è il "regolo".


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Un T:.F:.A:. Hiram
24/04/2004 15:13
 
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Caro Hiram, Ti faccio i miei complimenti!
Perdona se sono egocentrica in quanto mi identifico molto nelle parole che hai così misuratamente usato! :) un abbraccio Sofia


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Non c'è gloria, potere o ricchezza: l'amore è l'unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta.
Sofia
25/04/2004 04:07
 
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...
Bè, già il parlare di un "altro" ci pone su piani diversi.
Che significato ha alora la "tolleranza" se non l'accettare le diversità mettendole comunque su di un piano di anomalia rispetto ad una relativa normalità?
E su che basi discernere ed identificare questa "normalità?
O forse è proprio l'idea del dover tollerare che pone il soggetto in questione al di sopra dell'oggetto in questione?
E questa benedetta tolleranza ha almeno un fine pratico, visto che per pace delle cose sarebbe implicitamente imposta?
Rientra tutto ciò nella natura umana o dovrebbe esserne una scontata e logica conseguenza?
E' indispensabile ai fini di un qualsiasi obbiettivo????

Inutile dal come ho posto gli interrogativi che mi prenda la briga del dare io delle risposte che immgino possiate dare per scontate![SM=g27822]
06/05/2004 16:54
 
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Caro Fenrir, ogni uomo e ogni donna è una possibile stella. In questo divenire possibile che l'iniziato ravvisa, non esiste che un momentaneo diverso. La consapevolezza di ciò porta alla naturale tolleranza, perchè vediamo nell'incompiuto, il compiuto...annulando ogni diversità. L'iniziato vive in un eterno presente in cui il tempo e lo spazio si fermano e ciò che è stato sarà. La tolleranza non viene imposta...è figlia della consapevolezza di quelle stelle che ardono in ognuno di noi...ti abbraccio Sofia

[Modificato da Sofia3000 06/05/2004 17.09]



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Non c'è gloria, potere o ricchezza: l'amore è l'unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta.
Sofia
06/05/2004 21:03
 
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Stelle... unite da un comune nome, forse anche da un comune destino, ma sempre più spesso divise da incolmabili distanze... ed è un vero peccato che si sia anche consapevoli e coscienti che alcune di esse portino inconsciamente dentro di sè il germe dell'implosione!
07/05/2004 08:25
 
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Caro Fenrir...E' nella certezza di questa distanza colmabile che vive l'iniziato...è nel dubbio della possibile implosione il suo dolore...è nella speranza di fermarla prima che accada e mutarne la natura distruttiva lo scopo del suo viaggio...Forse sogna, ma esiste uno scopo più alto?. Ti abbraccio Sofia.


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Non c'è gloria, potere o ricchezza: l'amore è l'unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta.
Sofia
08/05/2004 00:23
 
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...
...forse che invece la reale "illuminazione" sia nella negazione di ogni certezza? Forse che ciò che tu chiami, a mio modesto avviso erroneamente, dolore, non possa essere la consapevolezza di una predestinazione? Forse che il voler "mutare una natura" non possa essere solo un'interferenza superflua ed ininfluente, oltre che il volersi ergere a giudici di ciò che consideriamo distruttivo e che potrebbe rivelarsi invece l'esatto contrario?
Per chi o per cosa viene intrapreso una sorta di cammino di risveglio se non per rimembrare la coscienza di noi stessi? Con che atteggiamento ci possiamo guardare intorno e analizzare l'esterno se prima non arriviamo a ricordare chi siamo?
Ed è proprio necessaria un"iniziazione" o una conoscenza "esoterica" per arrivare a tale fine, o è solo uno dei tanti atteggiamenti con beneficio di estetismo?
Una tanto innalzata agli altari "coscienza comune" o "universale" a cui attingere deve per forza di cose avere chiavi di lettura nascoste ai più, o è questo solo un discorso elitario fine a sè stesso?
Ciò non spiegherebbe il perchè spesso coloro che consideriamo illuminati abbiano un retroterra culturale che esula da questi argomenti.
Forse si perde del gran tempo a cercare di svelare verità che presupponiamo nascoste ma che lo sono solo per la nostra incapacità di vedere al di là di quello che ci permettono i nostri occhi, o forse troppo spesso si resta affascinati da elucubrazioni del nulla solo perchè espresse in termini a dir poco ambigui e per questo accattivanti.
Continuiamo a porci domande e a darci risposte che non fanno altro che crare altre domande, e chicmiamo tutto ciò crescita, dimenticandoci nel frattempo di "vivere", presi come siamo da questo circolo vizioso di ricerca del sapere...
...e solo alla fine ci accorgiamo di aver passato il poco tempo che ci è dato cercando di capire cosa sia il vivere senza averlo mai fatto!
Interpretazioni di segni, pratiche divinatorie e altre belle e affascinanti "balle"... belle e affascinanti nella finalizzazione di se stesse, atte comunque in parte a voler conoscere anticipatamente un futuro che la vita ci ha destinato a conoscere comunque, o a cercare di conoscere noi stessi tramite metodologie o rituali esterni a noi stessi e che spesso non ci appartengono, è come se ci rivolgessimo ad un altro per sapere chi siamo (cosa che sempre più spesso viene fatta!)! Sembrerebbe stupido no, quando la risposta è a portata di mano? Basterebbe aprire gli occhi e non voler apparire solo nella semplicità e nella normalità che ci è "di competenza" ma che spesso non si vuole accettare! Non siamo nè migliori nè peggiori, né più consapevoli, nè meno di una qualsiasi altra persona che possiamo incontrare. non è la "conoscenza" che fa di noi qualcosa di particolare, anzi, spesso è proprio ciò che è castrante nella nostra esistenza!
Non siamo né stelle nè scintille di alcun divino! Siamo noi e basta! Che la cosa ci possa piacere o no!
Continuo a credere, malgrado tutto, che il mio gatto ne sappia di più della vita di qualsiasi "illuminato" o "iniziato" che mi si possa parar d'innanzi![SM=g27822]

[Modificato da Fenrir II 08/05/2004 0.37]

08/05/2004 09:34
 
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Idem per la mia gatta [SM=g27828] a volte la invidio....
08/05/2004 11:49
 
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Chi conosce veramente sa di non conoscere niente...e sa di conoscere meno di un gatto..ma non per questo smette di cercare..Chi conosce non impone la conoscenza, non pretende di mutare...chi conosce è un viaggiatore consapevole del proprio cammino..chi conosce è solo un fiume che scorre...Niente divinazioni, niente riti..niente certezze..il compagno di viaggio è il dubbio..chi conosce non smette di vivere per porsi domande senza risposte: è consapevole che il mare non potrà mai entrare nella buca che il bambino ha fatto sulla spiaggia...La conoscenza abbraccia ogni sapere...non si ferma a lungo nello stesso posto...va oltre..nessuna verità è assoluta..Chi conosce ascolta ogni anima che parla..ogni essere umano che ha sete e si ferma sulla sua riva...Ascolta anche te che tieni in mano la saggia razionalità della scienza..la giusta realtà del quotidiano...La conoscenza non ha dei in cui riconoscersi..se non se stessa...e castra solo chi vuol essere castrato..Ogni uomo e ogni donna è una stella sempre ovunque e dovunque la incontri..Gli egiziani avevano già compreso quanto un gatto fosse importante...la scienza ha scoperto il perchè sembra che accarezzarlo e il suo ron ron siano rilassanti per le persone...sai qual'è il segreto della vita Fenrir: viverla...ti abbraccio Sofia[SM=g27838]


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Non c'è gloria, potere o ricchezza: l'amore è l'unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta.
Sofia
08/05/2004 18:54
 
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Re:

Scritto da: Sofia3000 08/05/2004 11.49
chi conosce non smette di vivere per porsi domande senza risposte



Mi interesserebbe molto che tu approfondissi ciò che intendi con
l'espressione "smettere di vivere".


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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
08/05/2004 19:31
 
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Caro Altair..quando affermo che il segreto della vita è viverla...affermo il diritto e il dovere alla vita...affermo che porsi il problema di come il bambino s'illuda di poter riempire la buca con il mare..non rende lo scavare la buca inutile e meno importante..Non bisogna smettere di scavare..perchè qualcuno ci dice che metterci il mare dentro è impossibile..Vivere significa credere...anche il non credere saggio di fenir è un credo...vivere significa esserci...essere presenti a se stessi...non smettere mai di cercare, non smettere mai di cercarsi...questo è per me essere vivi...Si può essere morti da vivi..solo la consapevolezza ti rende vivo...il resto è una vita biologica..non meno sacra..e di cui ho infinito rispetto..e per cui ho infinito amore...e infinita comprensione..Vedi Altair le raeliane se ne sono andate perché non credevano abbastanza..perchè volevano spiegare l'inspiegabile..perchè hanno preferito rinunciare a scavare la buca..perchè fenir voleva capire come potesse entrarci il mare e loro potevano rispondere solamente..io credo sia possibile...non c'erano altre risposte..La verità assoluta non appartiene a nessuno..ma questo non significa rinunciare a cercare..o semplicemente vivere...L'inizio e la fine della vita sono scritti..il come è una scelta che ci appartiene..Posterò una poesia per riassumere il mio concetto..ti abbraccio Sofia


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Non c'è gloria, potere o ricchezza: l'amore è l'unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta.
Sofia
08/05/2004 19:37
 
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Re:

Scritto da: Sofia3000 08/05/2004 19.31
Non bisogna smettere di scavare..perchè qualcuno ci dice che metterci il mare dentro è impossibile..Vivere significa credere...



Se questa è una difesa dei nostri sogni, nel senso migliore del
termine, sono d'accordo!



Vedi Altair le raeliane se ne sono andate perché non credevano abbastanza..perchè volevano spiegare l'inspiegabile..perchè hanno preferito rinunciare a scavare la buca..perchè fenir voleva capire come potesse entrarci il mare e loro potevano rispondere solamente..io credo sia possibile...non c'erano altre risposte..



Si non ce n'erano, l'ho scritto anche io. Mi è spiaciuto che non
l'abbiano capito!



Posterò una poesia per riassumere il mio concetto..ti abbraccio Sofia



La leggeremo volentieri!


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
11/05/2004 15:10
 
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Nessuno qui ha mai affermato di non credere, nè tantomeno ha avuto atteggiamenti raziocinanti o scientisti, anzi! Vorrei solo mettere in guardia da quella ricerca oltremodo superficiale e fine a se stessa che non porta che al nulla e a false illusioni...
Gurdjieff affermava che l'unica crescita costruttiva possibile è quella del vivere dimenticandosi di ciò che si sta cercando.

L'unica cosa che avrei poi voluto colmare alla raeliana è la sua testa vuota![SM=g27822] Il resto sono solo belle parole...[SM=g27822]
11/05/2004 22:20
 
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Fenrir...quando si è maestri di se stessi...la ricerca non è mai superficiale e vana...per il quanto riguarda il dimenticarsi di cosa si sta cercando..concordo, visto che per me il segreto della vita è viverla...E' il viaggio e non la meta che m'interessa...la meta già mi appartiene...Ti abbraccio Sofia


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Non c'è gloria, potere o ricchezza: l'amore è l'unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta.
Sofia
11/05/2004 22:38
 
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... cattivi maestri spesso!
Mete...? Non ho mete prefissate nè tantomeno nulla che possa dire che mi appartenga, vivo e basta. Una meta è solo un'altro limite che ci si prefigge...preferisco non pormi limiti! [SM=g27822]
13/05/2004 23:32
 
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Re:

Scritto da: Sofia3000 11/05/2004 22.20
la meta già mi appartiene...



Mi spieghi questa frase Sofia?


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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
16/05/2004 18:57
 
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OLTRE
Caro Magus, la meta già mi appartiene..ed è l'oltre dove sono da tempo:) e in quell'oltre viaggio....ti abbraccio sofia[SM=g27838]


Sì è lì che voglio andare: oltre,
dove nessuno ha mai osato,
voglio spezzare il gioco immobile del tempo,
mangiare la mela della conoscenza
e trascinarmi dietro il mondo.


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Non c'è gloria, potere o ricchezza: l'amore è l'unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta.
Sofia
20/05/2004 22:29
 
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Avverto una grande fierezza in queste parole...
sicuramente hai una grande opinione di te stessa (non è una critica,
ma una mera constatazione![SM=g27835] )
Ma perchè vuoi trascinare il mondo dietro di te?
Vuoi che tutti si sentano così liberi?
Un augurio o una missione? [SM=g27822]


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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
21/05/2004 20:28
 
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Quello che ho per me stessa è amore Magus...lo stesso che provo per gli altri...[SM=g27838] [SM=g27836] Un augurio e una missione...io ci sono...Prende forse in braccio il faro...la nave? Ti abbraccio Sofia


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