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Divinazione

Ultimo Aggiornamento: 18/04/2004 19:31
04/08/2003 08:42
 
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Io non sono mai stata tentata dalla divinazione eppure tempo fa ho avuto il desiderio di avere delle rune.
Cosi' me le sono fatte e le ho tenute cosi',per il piacere di averle.

Poi ho desiderato avere delle risposte ed ho tentato con esse.Le ho consultate solo tre volte.
Una volta a giugno e due volte ieri...

Le mie domande sono sempre le stesse e riguardano il percorso che sto seguendo...
Le risposte sono sorprendentemente significative.

Come e' possibile spiegare la divinazione?
Mi suggestiono e leggo solo cio' che desidero?
Oppure e un mezzo con cui la parte mia piu' celata riesce a parlare alla coscenza?


04/08/2003 08:53
 
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Sincronicità
La mia esperienza in proposito e' la seguente.
Io uso i tarocchi ma non per leggere il futuro, come fanno le
cartomanti, ma per osservare la situazione presente.
Il metodo che seguo, quello di Oswald Wirth, considera le
carte come l'esternazione simbolica della situazione presente,
presentando le forze in campo che potranno portare ad un esito.
La lettura dei tarocchi non ottiene così la rivelazione dell'
esito, ma la descrizione di queste forze antagoniste e una loro
possibile ("possibile", non "necessaria" !) sintesi.
Che cosa sono queste "forze antagoniste"?
Secondo una tradizione esoterica che si perde nella notte dei
tempi, ogni evento è il risultato della contrapposizione di
due forze, non sempre le stesse, ma diciamo due eventi in
contrasto, la cui sintesi è il risultato finale, il "futuro",
rispetto al "presente" rappresentato dalla coesistenza di queste
forze.
Carl Gustav Jung disse che esisteva una Legge, in bilico tra
fisica e metafisica, che identificava la connessione tra questo
stato di cose (le forze e la loro sintesi) e i metodi cosiddetti
divinatori: la legge della Sincronicità.
Secondo lui, è possibile che degli eventi siano collegati in
modo acausale, secondo un legame di "senso" ( = di significato
simbolico): ecco che così la carta del tarocco che esce (o la
runa, o quello che è) è acausalmente ma simbolicamente
collegata allo stato presente della situazione fisica e
psichica nella quale si trova il divinatore.
Jung non sa come spiegare questa cosa, ma la descrive così,
e rifiuta di parlare di mere "coincidenze".
04/08/2003 09:40
 
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...

Anche io come Magus uso i tarocchi per chiarire aspetti di me stesso e non per vedere nel tempo.
Per quel che riguarda la meccanica del loro funzionamento devo dire che condivido molto con Magus anche li, ci sono delle "vibrazioni" e i tarocchi, o chi per loro, sono i contenitori-simbolo adatti a captarle e ad esplicitarle.



09/04/2004 17:36
 
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Sono daccordo con il Capo anche se, personalemente, ritengo che gli unici tarocchi con una qualche valenza OGGI sono "Il Mazzo di Toth".
In fin dei conti il percorso azione-reazione è quello che si cela dietro una divinazione ma, io sono dell'idea che, succede solo quello che vuoi che succeda!


---



.::Una Luce Nel Buio::.
10/04/2004 10:45
 
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Amabile intervento, Altair... se scrivessi qualcosa dovrei ripetere quanto hai appena detto, quindi preferisco evitare.

Riguardo a quanto dici Shallan, ho qualche serio dubbio... Mi interesserebbe che argomentassi meglio la tua posizione. La convinzione e' legata al nuovo eone oppure a qualche convinzione in comune con mastro therion? Per quanto mi riguarda non credo che un solo uomo sia capace di riscrivere e rinterpretare tutta la tradizione simbolica degli Arcani a lui precedente... E tutto il resto trovo invece essere piu' legato all'utilizzatore che al mazzo.


---

In Veritate Libertas
11/04/2004 21:06
 
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Re:

Scritto da: Shallan 09/04/2004 17.36
Sono daccordo con il Capo anche se, personalemente, ritengo che gli unici tarocchi con una qualche valenza OGGI sono "Il Mazzo di Toth".



E' mi intenzione provare ad esaminare anche i tarocchi di Crowley,
confrontandoli con la tradizione classica. Spero davvero che vorrai
darci una mano!


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
13/04/2004 17:01
 
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Si, mi riferivo alla questione del nuovo Eone e non tanto di Crowley, che fra l'altro trovo anche abbastanza "limitato".
Daccordissimo con chi dice che l'importante è l'interlocutore e non il mezzo.
Da tempo oramai, sto abbandonando la forma e i formalismi per dedicarmi alla sostanza ed alla Vera essenza delle cose.
Discorsi antecedenti alla mia "metamorfosi" ma sempre validi.
Oramai, e parlo di un mio personalissimo punto di vista, non ho bisogno di alcunchè per fare una divinazione, anche se mi piace ancora "giocare"!


---



.::Una Luce Nel Buio::.
14/04/2004 09:23
 
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Vuoi dirci di più?


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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
14/04/2004 09:50
 
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Re:

Scritto da: MAGUS ALTAIR 14/04/2004 9.23
Vuoi dirci di più?



A che proposito?
Del mazzo di Toth o delle mie esperienze personali di divinazione?


---



.::Una Luce Nel Buio::.
14/04/2004 19:12
 
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Re: Re:

Scritto da: Shallan 14/04/2004 9.50
A che proposito?
Del mazzo di Toth o delle mie esperienze personali di divinazione?



Sulle tue esperienze.
Ti ringrazio anticipatamente!


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
15/04/2004 09:50
 
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Rispondo cercando di essere il più chiaro possibile.
Iniziai ad interessarmi alla dviniazione attraverso i principali mezzi quali carte e rune.
Questo accadeva molti anni or sono.
Ritengo che l'evoluzione spirituale sia in scala logaritmica, vale a dire si può fare di più in un giorno,oggi, che in anni, ieri!
Tralasciando moltissimi discorsi,ed entrando nello specifico,vedevo che i tarocchi diventavano sempre più un "prolungamento" di me stesso,riuscendo,in molti casi e sempre più spesso,ad "anticiparli".
Ovviamente il tutto va riferito all'ambito della pratica nel generale,avendo io iniziato con la stregonberia classica e tradizionalista italiana.
Riuscendo a capire il fatto che attravesro il mezzo si raggiunge un fine e ,assimilato il mezzo stesso,questo diventa inutile nella sua chiave formale.
Spiegandomi meglio,una volta percepita la vera essenza del tarocco che si cela dietro alla sua forma cartacea,il tarocco stesso diviene inutile nel suo aspetto fisico.
Tutto ciò può essere riportato ad ogni ambito nella pratica esoterica.
I Veri strumenti siamo Noi stessi ed attraverso il proprio Sè raggiungiamo gli scopi desiderati.
Espandendo la sensibilità ed i propri corpi sottili si riescono ad avere percezioni dell'intorno come attraverso un mazzo di carte o delle pietre runiche.


---



.::Una Luce Nel Buio::.
15/04/2004 11:42
 
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Comprendo e condivido.

Non solo sono convinto dell'utilità "relativa" degli strumenti, come
tu stesso affermi, ma anche però della necessità di una Guida che ci
conduca a farne a meno.
Per quello che riguarda la divinazione, nel senso che intendo io e che
ho già espresso, io continuo a volermi/dovermi appoggiare al simbolismo
dei tarocchi, che ritengo ancora adatto alla mia comprensione.

Mi piacerebbe conoscere l'esperienza anche degli altri nostri utenti
sull'argomento.


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
18/04/2004 18:40
 
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Abbassando un pò il livello della discussione
Faccio una considerazione (che è anche una domanda):

Sarebbero quindi 3 i livelli divinatori?

1- Divinare per conoscere passato-presente-futuro (come faccio io) con uno "strumento", qualunque esso sia.

2- Divinare (sempre con uno "strumento") per capire il presente, come Magus.

3- Divinare senza "strumenti", se ho capito bene, come Shallan.

[SM=g27814]
18/04/2004 19:29
 
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Secondo la mia comprensione la questione va posta in un altro modo.
Si dovrebbe distinguere lo "scopo" della Divinazione (conoscere
il passato, il presente o il futuro), dal suo "metodo" (appoggiarsi
a degli strumenti oppure no, o meglio, il che è lo stesso, usare
qualcosa all'esterno di noi, oppure solo noi stessi come strumento).
La mia posizione è, quanto allo scopo, conoscere il presente, e
quanto al metodo, utilizzare come strumento i tarocchi.

Partendo da questa impostazione, il sistema di Shallan utilizza come
metodo il non uso di strumenti esterni, e come scopo invece non si
capisce bene.
Dimmi Shallan, secondo te la Divinazione ti fa conoscere il presente,
o che cos'altro?

[Modificato da MAGUS ALTAIR 18/04/2004 19.31]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
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