la casa in fiamme

Nella camera di quando avevo sedici anni c’era ancora una bambina che piangeva.
Aveva i capelli lunghi e il viso disperato. Mi ha gettato contro qualcosa, non ho avuto il coraggio di rimanere, non ho saputo consolarla.
Poco più tardi ho immaginato non piangesse più. Stava seduta sul letto, con le gambe a terra e le braccia lungo i fianchi.
Aveva un accenno di sorriso, e non era più sola.

Nella stanza della nonna c’era un futuro che non ho voluto vedere, che non è dato sapere.

Nel garage un vecchio cane lupo, un poco spaventato. Ho avuto malinconia nel chiuderlo nella stanza, presa la legna da ardere.

Ma i fantasmi sono liberi, non conoscono pareti: poco più tardi è corso nei campi innevati, e ha preso un coniglio.

Nella stanza di mio fratello ho incontrato un demone bello, che mi ha fatto ballare e mi ha chiamato dentro quando la casa bruciava.
Più diventava grande più difficile era guardarlo in volto. Alla fine era buio e fuoco. Nella notte. Sospeso.

Nella stanza della mamma odore di amore, e il letto disfatto.
Malinconia di lui e fiammelle sulle mani.
E specchi, troppi specchi.

[Modificato da jezabel 17/12/2003 5.27]

"....riflettenti solo contorni...sfuocati, anche se luminosi..
Ma fuori dela porta la canere si mescola a neve..
Ciò che arde è solo un vivo color delle arance..
che si mescola al grigio della luna...
argentee le piccole dune...
solo uno sguardo...il resto è vento...."

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Scritto da: jezabel 17/12/2003 5.24

E specchi, troppi specchi.

[Modificato da jezabel 17/12/2003 5.27]

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Quand'è che gli specchi sono troppi?

sono troppi quando riflettono troppe parti del tuo io.

e ancora quando dentro ad ogni specchio è scritta la storia dei tuoi anni, dalla bellezza della tua infanzia e alle tue prime rughe.


lo specchio è una spirale, troppo facile perdersi nel nero delle proprie pupille...

[Modificato da jezabel 20/12/2003 23.41]

La casa degli specchi

Fai il biglietto ridendo, pensando ad un gioco
percorri i corridoi scintillanti di luci
e corpi e facce diversi di te stessa riflessi
rallenti e quasi per caso ti perdi a guardarti
ma non ti riconosci in quegli occhi segnati
dove sono la bambina felice e la donna sicura?
Si perdono nei riflessi le lacrime dimenticate
le mani nervose e bianche dei lutti vissuti
e ritrovi lo sguardo che non ricordavi
che sperduto voleva cio' che gli era negato
che ora morde nel petto e piange sommesso
non puoi sopportare tutto il male qui dentro
e ripari la vista a cio' che ancora nascondi

Affretti il passo per uscire dal gioco crudele
che somma i tuoi anni alle cose amate e odiate
e' appena iniziato ma vuoi gia' la sua fine
il carillon sta' suonando e non vuoi piu' danzare
guadagni l'uscita ansimando per lo sforzo
e ritrovi il tuo mondo protetto senza specchi e dolori
bene oscurati dai lunghi anni ciechi e pazienti
ora sai che hai fallito non erano scomparsi
hai visto le immagini e ancora piu' a fondo,il Buio
ora sai che non sfuggi non hai piu' dove andare
prima o dopo dovrai affrontare quell'ombra
ti siedi e ti immagini mentre ti apri alla Luce
ma non ora, non subito...va raccolta la forza.

meglio, perlomeno, aspettare uno specchio per volta.

Quando si puo'......sarebbe meglio, si.

Lo specchio è solo un riflesso, l' immagine della tua anima in un preciso istante..
Ma ciò che divieni, ciò che senti.. va ben oltre il riflesso.. e il non vederlo nitido, di fronte a te, a volte spaventa.. non credi?
Gli specchi, che siano uno o mille, sono solo riflessi... E nel momento stesso in cui si ha paura di ciò che si potrebbe vedere, ecco che diventano troppi...

Un abbraccio a tutti..

a me spaventa il vederlo nitido...
il riflesso, i riflessi...

[Modificato da jezabel 23/12/2003 17.39]

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Scritto da: arielbianca 21/12/2003 20.22
Quando si puo'......sarebbe meglio, si.

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Davvero si può?

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Scritto da: MAGUS ALTAIR 01/01/2004 22.45

Davvero si può?

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Non possiamo scegliere cosa affrontare di noi. Possiamo scegliere solo il come farlo, mi spiego.

Credo che spesso si affronti di noi cio' che ci "arriva" addosso, nel senso di aspetti che si scatenano a causa di un evento improvviso.

Ma anche decidendo di provare ad ascoltarci senza una causa particolare, con la Volonta' di farlo, non ci permette di scegliere cio' che vogliamo osservare e conoscere.
Una volta aperta la porta interna... possiamo solo prepararci ad affrontare cio' che ci verra' incontro.

O almeno e' questo cio' che penso.