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Evoluzioni...

Ultimo Aggiornamento: 02/01/2004 01:37
26/12/2003 20:10
 
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Dalla conoscenza tra Azrael e me di questo pomeriggio e dalla sete di sapere di Momo e Jezabel apriamo questa discussione:

La magia ha sempre accompagnato il cammino umano cambiando aspetti e tradizioni in conformità ai tempi e alla morale, insomma come ogni cosa è toccata dallo Zeitgeist...
Alcune correnti grazie a mirabili individui segnano tuttora i passi di molti di noi... alcuni vivono gli antichi misteri iniziatici egizi, alcuni respirano atmosfere intrise di romaticismo ottocentesco altri l'odore della nuda terra la cui origine si perde nei tempi.
Si può dire che l'ultimo grande iniziatore del secolo (per esteso anche di questi ultimi 4 anni ;P) sia stato Crowley ma certo altri pur non sorpassandolo in fama hanno segnato il cammino di molti.
Da qui due spunti di discussione:

1) Sarebbe carino elencare autori dell'ultimo secolo che sentiamo vicini pur non essendo famosissimi, carino e utile visto l'aria accademia che ancora oggi si respira negli ambienti magici...

2) E' il caso di parlare di un evoluzione del cammino magico o semplicemente di cambiamento, e questo cambiamento che funzioni potrebbe avere?

Bene... ho gettato fin troppa carne sul fuoco...a voi! [SM=g27828]



---

http://album.foto.virgilio.it/bonsai361
26/12/2003 21:37
 
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ci penso su...
ci penserò su...
la mia preparazione è basta sull'istinto e la fantasia , punto primo, sugli studi di antropologia culturale e psicologia archetipa, secondo.
sulla lettura di numerose leggende , terzo...

non è facile fare dei nomi...

il mio libro preferito è 'la strega' di j.michelet.

amo le legende celtiche.

da lì tutto è partito.

evoluzione e magia...

bhe, a me il mondo pare in sincera involuzione, comunque, bando alla tristezza...

la magia è la capacità di muovere le energie.
a mio modo di vedere l'unica energia del creato.
che è sempre quella.

cambiano i modi e i tempi.
cambiano gli strumenti...

dicevo in un altro topic che non posso definirmi pagana, non solo perchè attingo molte dele mie convinzioni da tradzioni che vanno oltre il paganesimo, ma anche per il semplice fatto che uso il computer e la rete.

non mi pare un'evoluzione, mi pare un diverso uso delle'energia.
che si presenta in altri modi e ci permette di usare strumenti diversi.

e poi evoluzione verso cosa?
io metto tutto nel calderone...[SM=x213434] per intenderci, quello dell'eterno ritorno...


---

Chiudi il tuo tempo dentro un fiore,
ferma i secondi, i minuti, le ore,
chiudi il tuo tempo dentro un fiore,
vivi la tua vita, dimentica il potere.


29/12/2003 11:51
 
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Adattamento?
Più che di cambiamento o di evoluzione, parlerei della necessità
di un adattamento.
Dal mio punto di vista il tramandare ciecamente una Tradizione semplicemente
perchè è antica e perchè ha portato benefici in passato rischia di
essere molto dannoso, tanto quanto il voler innovare a tutti i costi.
Mi spiego meglio.
Volenti o nolenti tutti noi subiamo l'influsso del contesto nel quale
ci troviamo a vivere, e questo, unito a ciò che di unico vi è nel nostro
carattere, non ci consente di applicare efficacemente al nostro
sviluppo interiore qualsiasi percorso, soprattutto perchè ogni Via
è stata elaborata e vissuta in un contesto suo proprio, spesso assai
diverso dal nostro.
Ma è anche vero che il soggetto ultimo di quest'evoluzione interiore
ha delle caratteristiche comuni, perchè tutti noi siamo della specie
Uomo, quindi ci sono sicuramente delle cose che oggettivamente fanno
"bene" ed alcune che fanno "male": vale per l'evoluzione interiore
come per i cibi: i gusti sono gusti, ma un veleno uccide tutti.
Il Maestro è colui che sa capire le differenze nei suoi discepoli,
piegando il suo metodo ad adattarsi alla loro condizione, per far
sbocciare l'anima di ognuno di loro, così uguale e così diversa.
Io dunque credo (e spero) che vi siano ancora tradizioni che abbiano
conservato la Conoscenza di ciò che dentro l'Uomo è comune, e la
Saggezza di saper farlo scoprire, malgrado ciò che c'è di diverso.
Altri spazi di evoluzione o di modifica non ne vedo.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 29/12/2003 11.53]



---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
29/12/2003 16:23
 
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Mi apprestavo a scrivere la mia, quando ho letto la replica di MAGUS ALTAIR: direi che hai già espresso alla perfezione il mio stesso pensiero, quindi non saprei cos'altro aggiungere!


---

___

[when I was a little kid, my mother told me not to stare into the sun...]
[so once when I was six I did.]
29/12/2003 17:37
 
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---Dal mio punto di vista il tramandare ciecamente una Tradizione semplicemente
perchè è antica e perchè ha portato benefici in passato rischia di
essere molto dannoso, tanto quanto il voler innovare a tutti i costi.---

Su questo ti do perfettamente ragione

---Più che di cambiamento o di evoluzione, parlerei della necessità
di un adattamento.---

La definizione "adattamento" mi sembra invece un po' riduttiva..nel senso, che non è solo il contesto sociale o culturale che cambia è l'intero bagaglio di conoscenza, oggi si conoscono cose, a livello scientifico, che mi pare strano che non intacchino minimamente certe nozioni di "magia pratica", vecchie magari di centinaia d'anni, e mi sembra altrettanto strano che nemmeno la psicologia contemporanea, con la comprensione di certi meccanismi, non vada a sfiorare determinate dottrine, anche su ciò che può far "bene" o "male" ad una persona.

Se non sbaglio la Magia è definita molto spesso scienza , e come tale sarebbe naturale una sua evoluzione, non un vero e proprio "congelamento".
E allora quello che mi chiedo spesso io, proseguono le ricerche, gli studi, o gli unici "scienziati" di oggi sono Wanna Marchi e il Mago Otelma? (ops..Divino Otelma)

Credo che Gnomos volesse proporre questo genere di argomento, che è un po' più specifico di un "semplice" cambiamento di contesto...


---

______________________

Sua maestà la Nazion Gallina si è compiaciuta di rubarmi tutti i mie' cavalli, e porvi su i suoi Brutti che formano la Masnada Parigina.
Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
30/12/2003 09:51
 
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Passi avanti
Cara Momo, credo di aver capito che cosa intendi dire.
Ti faccio un esempio molto pratico.

Come forse già saprai io sono un astrofilo, ossia un astronomo dilettante:
nello studiare i testi di astronomia ho incontrato moltissime polemiche
contro l'astrologia, non solo circa la presunta e, secondo gli scienziati,
mai dimostrata, influenza degli astri sulle vicende umane, ma anche
e soprattutto riguardo la teoria delle costellazioni, che sarebbe
ormai "sbagliata" a causa della precessione degli equinozi.

Il problema è il seguente:
l'astrologia divide la sfera celeste in dodici parti eguali, e quando
il sole passa in una di queste zone, dice che è nel tal segno piuttosto
che nell'altro.
L'astronomia invece fa notare giustamente che:
1) le costellazioni come tali non esistono: sono solo raggruppamenti
arbitrari di stelle anche distantissime tra loro, ma che appaiono
relativamente vicine solo per un osservatore terrestre;
2) in ogni caso le costellazioni non comprendono parti uguali della
sfera celeste, perchè sono, relativamente a questa, di dimensioni
diverse, dunque i periodi durante i quali il sole transiterebbe
nei vari segni dovrebbero differire e non essere uguali gli uni
agli altri (cioè non 30 gradi ciascuno: per chi non fosse
pratico, l'astrologia calcola 360/12 = 30 gradi ogni segno);
3) il fenomeno della precessione degli equinozi, tra l'altro conosciuto
sembra anche in epoca antica, fa si che la traiettoria apparente
del sole cambi negli anni, relativamente al punto di vista terrestre,
e il risultato è che attualmente il sole non transita attraverso
12 segni, come accadeva qualche millennio fa, ma 13, quasi 14,
il che fa "sballare" i calcoli astrologici che ancora si basano
sui 12 segni.
(e fermiamoci qua, perchè potremmo anche parlare dei pianeti che
nel frattempo sono stati scoperti e che hanno comunque costretto
gli astrologi a modifiche importanti delle loro valutazioni...)

Come ribatte allora l'astrologia ufficiale? In questo caso è obbligata
a fare dei "passi avanti", ad interrogarsi ed a confrontarsi con
la scienza.

Ed infatti alcuni testi moderni hanno elaborato una teoria per
cercare risolvere le cose: è sicuramente un "passo avanti", anche
se non approvato da tutti gli astrologi.

In pratica si sostiene che l'influenza periodica degli elementi che
chiamiamo "segni" sia stata nel passato attribuita alle costellazioni
ma non si riferisca in realtà ad esse in senso fisico: chi dunque
nasce in un determinato periodo che convenzionalmente si chiama
per esempio "Toro" (sono io[SM=g27822] ) avrà certe caratteristiche
in quanto è nato in quel periodo e non in quanto il sole si trovi
effettivamente nel segno corrispondente. Ciò che veramente influenza
sarebbe altro, non ben conosciuto, ed identificato dagli antichi
secondo una convenzione utilizzabile ancora oggi, ma che forse è
un insieme di elementi dovuti soprattutto alla posizione della Terra,
un po' come le stagioni.

Ho presentato questo problema come esempio, e non prendo posizione
in merito: sicuramente è una discussione importante che fa capire
come alcune antiche discipline si stiano confrontando attivamente con
la scienza per sostenerne la sfida.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 30/12/2003 9.53]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
30/12/2003 11:14
 
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[SM=g27817] bene.. hai capito perfettamente, oltretutto proprio Gnomos, (mi sembra eh! non ne sono certa!)aveva aperto[SM=g27829] una discussione sulla recente ipotesi della scienza sull' "energia universale", diciamo....
Comunque, conoscere, se esistono, anche autori contemporanei sarebbe molto interessante, secondo me...


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Vittorio Alfieri, Il Misogallo
31/12/2003 01:55
 
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Sistemi di credenze e "reality tunnels": una lettura
Verso una teoria generale dei sistemi di credenze
di Robert Anton Wilson

"Un libero governo con un incontrollato potere di coscrizione militare è la più ridicola ed assurda contraddizione che mai sia entrata nella testa dell'uomo" Daniel Webster (Discorso alla Camera dei Rappresentanti USA, 14 gennaio 1814)


La mia tesi finale all'Università Paideia, nel 1980, aveva il titolo stentoreo di L'evoluzione dei circuiti neuro-sociologici: un contributo alla sociobiologia della coscienza (che ha veramente un puzzo accademico, non è vero, perdio?). Il tema principale della dissertazione, come quello della maggior parte dei miei libri, consisteva nel cercare di comprendere come qualcosa di così complesso come la società umana sarebbe emersa da un branco di ordinati primati, mammiferi che erano solo marginalmente più intelligenti dei lupi o dei ratti. La mia tesi sosteneva che il linguaggio e l'ipnosi formano il fondamento su cui gli umani creano mondi di coscienza e di fantasia che nessun altro animale sembra capace di raggiungere. Vale a dire che dovunque appariva il linguaggio, esso permetteva alla gente di fare ciò che nessun altro animale sembra fare, cioè visualizzare e/o "contemplare" verbalmente qualcosa che non è presente davanti ai sensi. (Penso che il linguaggio rappresenti l'equivalente evoluzionario di un salto quantico; un salto dovuto probabilmente all'incontro fra gli ominidi e le piante psichedeliche; naturalmente non espressi questo nella tesi; sarò un idiota, ma non un perfetto idiota!). Questa fantasia o riflesso o cogitazione ci permette quindi di mettere a confronto ciò che immaginiamo con ciò che sperimentiamo. Gli animali soffrono solo il dolore fisico; gli umani soffrono sia il dolore fisico sia un dolore psicologico aggiunto, derivante dal pensiero (inteso come costrutto verbale) "Non dovrei sopportare ciò". Questo ci spinge a lottare per il progresso sociale, per una medicina migliore, eccetera; ma ci spinge pure a sentire lo stesso amaro senso di "ingiustizia" o di "offesa" quando non c'è niente di concreto che possiamo fare per alleviare il dolore. In breve, senza linguaggio avremo meno sofferenza e niente progresso. Ricordiamo anche che ciò che immaginiamo contiene sia una gran quantità di cose desiderabili sia una gran quantità di cose terrificanti; ciò che vogliamo e ciò di cui abbiamo paura. Perciò, diversamente dai nostri cugini scimpanzé e babbuini, per quanto abili essi possano essere, solo gli umani possono agognare cose che non sono mai esistite al di fuori dei "giochi di linguaggio" (cioè, i loro pensieri). Gli umani possono irritarsi molto con il mondo intero per il fatto di non essere così piacevole come lo sono le loro fantasie. Possono anche spaventare a morte se stessi, o spaventarsi l'uno con l'altro, con dei costrutti verbali che non sono mai apparsi nell'esperienza sensibile. Dunque: lo stato di "vivere nella fantasia", o "essere in un trip in testa" non è per nulla raro e non è tipico solo degli intellettuali ben nutriti titolari di cattedre. Tutti sono preda di un tale stato, a livelli piuttosto allarmanti. Gli umani non hanno mai a che fare con la cruda e nuda esperienza come gli altri animali. Essi hanno a che fare con l'esperienza filtrata attraverso ciò che Timothy Leary chiama un "tunnel di realtà" ed i sociologi chiamano griglia o glossario - un sistema di credenze. Ogni sistema di credenze (o SC) colora l'esperienza in mod differente, rosa-rosso o nero-cupo o qualche gusto unico e personale. Possiamo vedere come il SC di qualcun altro renda a volte questo qualcun altro cieco e "stupido". Ma troviamo molto duro notare come il nostro SC fa lo stesso con noi. Ecco ciò che gli antropologi chiamano acculturazione. Con Gurdjieff, preferisco chiamarla ipnosi. Tutte le culture del pianeta, dai boscimani africani dell'Età della pietra ai contadini ancora medievali della Contea Kerry in Irlanda, dalla folla artistica parigina a quella agnostica di Oxford, dai repubblicani dell'Ohio ai fondamentalisti islamici iraniani, dai fanatici della fantascienza ai neopagani e "streghe", dai buddhisti tibetani al 'Comitato per la Prova Scientifica delle Affermazioni sul Paranormale', ciascuno di essi rappresenta un altro caso di ipnosi di gruppo da parte di un sistema di credenze. Ecco dunque che quando fui spedito a "scuola" per essere "educato", questo voleva dire che dovevo essere ipnotizzato dentro il "tunnel di realtà" della mia tribù. E' straordinariamente facile indurre un ipnosi almeno parziale nei primati addomesticati. Ogni politico sa come indurre un'ipnosi, e solo dannatamente pochi individui sul pianeta sanno come de-ipnotizzare se stessi. Il mondo non è governato dai fattti o dalla logica. E' governato dai sistemi di credenze. Se mettete insieme in una stanza un gruppo fatto di cattolici irlandesi, banchieri tedeschi, intelletuali francesi, sacerdoti indù, repubblicani di Orange County (Los Angeles), burocrati russi, nudisti, buddhisti e seguaci di scientology, nessuno di essi sarà capace di comprendere nessuno degli altri, ecceto che in modo molto vago e distorto. I loro SC si impegoleranno nel sistema cervello-orecchio-occhio e distorceranno tutte le percezioni. IMPORTANTE! LEGGERE ATTENTAMENTE! Quello che sto dicendo può esser espresso in due semplici comandamenti: (1) Non credere mai totalmente nel SC di qualcunaltro; (2) Non credere mai totalmente nel proprio SC. Queste formulazioni sono mie, a l'idea di base qui, naturalmente, deriva da Gautama Buddha. Se non mantenete un certo "zeteticismo" (un antico termine greco, fatto rivivere dal Dr. Marcello Truzzi, che significa scettico verso i dogmi) verso tutte le idee, per quanto affascinanti esse siano, siete entrati nell'ipnosi, come vi entrai io quando fui mandato a una scuola cattolica per essere educato dalle suore - un mucchio di donne ignoranti che erano state ipnotizzate così profondamente da restare mentalmente "mutilate" per tutta la vita. In una famosa storia, viene chiesto al Buddha: "Tu sei Dio?" "No", risponde egli. "Sei un santo?" "No". "Allora cosa sei?" "Sono sveglio." Voleva dire che era capace di vedere chi era, dove era, e cosa accadeva intorno a lui, non essendo più accecato dai sistemi di credenze.


Tratto da "PsychoAttiva #1" - ShaKe Edizioni


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31/12/2003 02:55
 
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illuminati ed animali
solo un piccola domanda...[SM=g27820] ?

cosa sarebbe 'sta storia che gli animali non provano dolore psicologico, ma via...!!!
è un'idea assurda nonchè scientificamente infondata...!!!

e poi non hanno forse un linguaggio...?
ma se da che l'uomo è uomo imita proprio il liguaggio animele nei rituali...

sinceramente l'unico spunto interessante mi pare quello che indica una possibile 'causa' dello sviluppo superipre dell'uomo legato alle sostanzre psicotrope, ma va anche ricordato che molti animali si 'drogano', consiglio il libro di G.Samorini ?Aniamli che si drogano'...

la teoria dell'ipnosi, si, una dele tante...[SM=g27829]


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Chiudi il tuo tempo dentro un fiore,
ferma i secondi, i minuti, le ore,
chiudi il tuo tempo dentro un fiore,
vivi la tua vita, dimentica il potere.


31/12/2003 11:39
 
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[SM=g27825] escluderei lo sviluppo superiore dell'uomo grazie alle droghe[SM=g27825] ci mancherebbe anche... per favore non fatemi soffrire così[SM=g27825]

xAzrael:
Comunque si, a grandi linee sono d'accordo...ehm..ma non ho ben chiaro cosa volessi dire, si..sul tema della discussione, ho capito eh, è che forse mi è sfuggito l'aggancio[SM=g27819]

[Modificato da Momo- 31/12/2003 11.44]

[Modificato da Momo- 31/12/2003 11.45]



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Sua maestà la Nazion Gallina si è compiaciuta di rubarmi tutti i mie' cavalli, e porvi su i suoi Brutti che formano la Masnada Parigina.
Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
31/12/2003 12:12
 
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L'aggancio è dato dal fatto che di qualsivoglia evoluzione si parli, per me si tratta sempre e comunque di "reality tunnels".

Scegliamo noi in quale universo vivere, creiamo noi stessi la nostra realtà, posto ovviamente che prima abbiamo vissuto a fondo il nostro Ego e le sue maschere, che siamo in grado di discernere fra esse e indossarle a piacimento, e che quindi siamo pronti anche a iniziare il cammino verso il Se.



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31/12/2003 16:24
 
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[SM=g27818] mmm.. relativismo totale...

L'uomo è un animale, che ha sviluppato determinate caratteristiche per svariati motivi che non stiamo a considerare...ma è un animale.
Come hai detto tu queste caratteristiche portano ad usare la mente in modo diverso, ad usare l'mmaginazione, ecc...ad entrare in questi diversi "reality Tunnels".
Un cane è un animale che non ha sviluppato, secondo queste teorie, questo particolare mondo interiore, e che non si è mai creato "reality tunnels"... eppure esiste, vive, è reale o no?
E allora la natura esiste al di la del "reality tunnel" di qualcuno.
Anche la teoria del Reality Tunnel è un' "invenzione" umana, frutto di ragionamenti più o meno contorti, tunnel personale di chi l'ha inventata, ne più ne meno.
La scienza, di qualsiasi tipo di scienza si tratti, anche "magica" dovrebbe, oltre tutti i possibili discorsi filosofici, indagare la Natura, in OGNI sua forma, con la sperimentazione, senza cadere in un qualsivoglia "tunnel", e questo si può fare, perchè la realtà esiste al di là dell'invenzione e delle "realtà diverse" che si può inventare l'essere umano. Secondo me, spesso e volentieri, i ragionamenti troppo contorti sono molto, molto ingannevoli!

Spero di essermi espressa chiaramente.anche se non ne sono troppo sicura..vabbè cercate di capire :P


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Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
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Quai cavalli fien atti a seguitalli?
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Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
01/01/2004 22:39
 
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Re:

Scritto da: Azrael 31/12/2003 12.12
Scegliamo noi in quale universo vivere, creiamo noi stessi la nostra realtà, posto ovviamente che prima abbiamo vissuto a fondo il nostro Ego e le sue maschere, che siamo in grado di discernere fra esse e indossarle a piacimento, e che quindi siamo pronti anche a iniziare il cammino verso il Se.



Intendi IO e SE' in senso junghiano?


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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
02/01/2004 01:37
 
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Certo, ma non solo... si parla anche dello Zos e del Kia di Spare, o dell'Ego e dell'Holy Guardian Angel di thelemica memoria.


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