Per tornare alla questione iniziale, il problema diviene questo : è giusto che uno stato (soggetto di per sè laico) imponga ai suoi cittadini limitazioni in materia di fede (ambito strettamente religioso)? Dove si pone il limite tra comportamenti socialmente accettabili e interferenze ingiustificabili dello stato nella propria libertà personale? A che età viene riconosciuto all'individuo il libero arbitrio?
Io sono di formazione laica, sono di fatto un ex ateo e ho sempre sostenuto la necessità di separare nettamente stato e religioni. La legge francese da cui parte questa discussione mi sembra figlia di una pruderie "morale" e non di un principio "etico". Trovo limitante per un qualsiasi individuo non poter esprimere anche nei simboli la propria libertà religiosa.
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The Swordman