Io direi che il simbolo e' l'espressione di un contenuto a-logico,
e chi lo ha concepito ha trovato questo modo e non un altro per
esternare questo contenuto, non altrimenti esprimibile con il Logos.
Così inteso, il simbolo potrebbe riferirsi ad un contenuto meramente
individuale, oppure essere un riferimento universale: in questo secondo
caso non tutto
è simbolo, ma solo ciò che è scelto per rappresentare
questo contenuto.
I simboli sono stati usati per tramandare una conoscenza a-logica,
e simboli analoghi si ritrovano in civiltà diverse e distanti, il
che ci fa pensare anche che forse non tutto
può essere
un simbolo universale.
Sicuramente sono stati usati in una funzione che Platone direbbe
"maieutica", ossia per "far nascere" in noi l'attenzione verso dei
contenuti che già possediamo e che attendono di affiorare.
Questo è un metodo per realizzare il "conosci te stesso", e può
essere uno strumento di trasformazione: un'alchimia interiore di
questo tipo io la chiamo Magia, senza bisogno di bacchette e formule...
Su' Avatar, passami l'espressione!
[Modificato da MAGUS ALTAIR 03/07/2004 15.44]
[Modificato da MAGUS ALTAIR 03/07/2004 15.46]
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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.