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Dio esiste?

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2005 12:20
05/11/2003 19:25
 
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Piccola massima che ho appena inventato, da aggiungere in fondo al mio post

"come puoi tu che non sai chi sei e non conosci ne' da dove vieni ne' dove stai andando, tu che sei ingiusto e che sei cosi' limitato, giudicare se una cosa e' giusta o meno? Puoi forse elevarti in cielo e guardare la terra dall'alto, quando non hai nemmeno le ali?" [SM=g27822]


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In Veritate Libertas
05/11/2003 20:07
 
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Confondiamo molte cose.
Secondo il mio personalissimo parere, non riesco a vedere affinità tra la vita sessuale e la Divinità. Essere omosessuale e viverne il disagio ( di qualunque tipo questo sia ) non centra nulla con Dio, ma con gli uomini. E' qui nel mondo che il disagio si manifesta per volontà di altri della stessa specie.
Dio non fa nascere omosessuali o eterosessuali, il percorso della vita per la sua complessità genera tali eventi.
Riguardo al Karma, non va interpretato così alla leggera, le sue dinamiche sono diverse, non centra la "punizione", centra l'effetto di una causa il chè è diverso.
Le deformazioni terribili sono un dolore per chi le vive o sono divenute tali a causa della nostra ignoranza e del nostro non aver mai pensato a come renderle meno tali (vedi barriere architettoniche per chi porta un handycap)?
Il male che vediamo chi lo fa?
La fame e le malattie nel mondo chi le vuole Satana, o le multinazionali del petrolio e dei farmaci?
Tutta la verità della nostra esistenza chi l'ha nascosta
un demone o gli interessati all'ignoranza per fame di dominio?
Nei mali del mondo, perdonatemi, ma non riesco a vederci la Divinità, quale menefreghista. Anzi secondo me non è mai stato neanche nei suoi poteri poter intervenire. Questo è il mondo del materiale ed è l'azione che determina la reazione.
A che soffre domandategli a chi dà la colpa e sentite cosa ha da dire.


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Un T:.F:.A:. Hiram
05/11/2003 20:08
 
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Noi siamo voltati dall'altra parte.
Voltiamo le spalle all'albero e ne neghiamo l'esistenza per non voltarsi.


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Un T:.F:.A:. Hiram
05/11/2003 21:46
 
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Re:

Scritto da: Rabbi Wladiszlaw Lewiczki 05/11/2003 18.30

Attendo spiegazioni soddisfacenti.

Dobrzywieczor
Rabbi Wladiszlaw Lewiczki




Il mio punto di vista è che la parola "spiegazioni" sia fuori luogo,
non sia applicabile.
Lo sarebbe solo se la nostra logica fosse applicabile a tutto il resto
dell'Universo: credete che sia così? Io dico di no.
In ogni caso, se credete il contrario dovreste dimostrarlo, e secondo
me non è possibile.
Per questo ho detto che ad un certo punto l'Uomo deve tacere.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 05/11/2003 21.46]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
05/11/2003 22:36
 
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Ci vuole l'umilta' di capire, che non possiamo capire.

Ma chi mai crediamo di essere...


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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


06/11/2003 10:53
 
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Sono esterrefatto.
Perdonatemi, ma com'è che nessuno di voi ha scritto la parola TRANSESSUALE? Ho notato che avete dribblato il discorso parlando di storpi ed handicappati. La cosa mi ha fatto sgranare gli occhi e rabbrividire.
Mi piace pensare che la vostra visione di una transessuale non sia comparabile a quella di un handicappato.
Per poi rispondere ad Hiram Abif... e chi lo dice che è la vita a farti "diventare" omosessuale? Casomai la vita ti porta a rendertene conto. Fidati. Si da il caso che io lo sia, quindi, scusa tanto, penso di parlare con cognizione di causa.
Sono omosessuale, non me ne vergogno, non abbasso il tono di voce quando lo dico perché non ho niente da nascondere. Sono nato così, e per fortuna, perché sto benissimo come sto. Per fortuna, sì, perché non ho problemi a dire a voce altrettanto alta la parola transessuale.
Ho posto delle domande a cui nessuno ha risposto direttamente. Perché? Ho forse detto parolacce? Non mi pare.
Ripeto ancora la domanda. Perché, se Dio esiste, permette che le anime di alcune persone nascano nei corpi sbagliati? E ne pongo un'altra. Perché se Dio esiste permette che ci siano persone che neanche pronunciano la parola transessuale, come fosse un tabù?
Libero arbitrio?

Altra domanda, introdotta da un esempio.
Un padre è troppo permissivo e lascia che sua figlia faccia quello che vuole, che cambi amante ogni settimana, che vada a scuola solo quando non ha di meglio da fare, che fumi e magari cali extasy, e permette che suo figlio vada a scorrazzare tutto il giorno in motorino, magari ad importunare le ragazze, gli immigrati, lascia che non si cerchi un lavoro e che attacchi briga ad ogni occasione.
Tutti diremmo "ma che razza di padre è? Non si occupa dell'educazione dei suoi figli?" Va impartito anche un minimo di disciplina, sempre restando nei limiti.
Che razza di padre è allora Dio che lascia che noi, suoi figli, ci diffamiamo gli uni con gli altri, che ci facciamo le guerre, che ci stupriamo, che ci derubiamo, che ci sfruttiamo, che ci insultiamo, che rendiamo altre persone vittime di pregiudizi ed ingiustizie?
Un misero uomo ha il dovere di impartire una sana educazione ai suoi figli. Un Dio no?
Scusate, ma mi suona alquanto ìmpari e incoerente.

Ho scarse speranze che qualcuno possa rispondere ai miei interrogativi sull'argomento transessualismo ma finché c'è vita...

Dobrzywieczor
Rabbi Wladiszlaw Lewiczki


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06/11/2003 12:20
 
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Forse..anzi sicuramente non hai capito..!
Provo ad essere più chiaro, mi dispiace scusami non volevo assolutamente fare un discorso unificante, ma mi riferivo al modo di essere falsamente aperti e poi non riconoscere nel "diverso", con tutto il rispetto di cui sono capace, un comune essere umano.
Non credo di essere coì stupido da fare paralleli del genere, cercavo soltanto di mettere in evidenza come tutto il mondo e lo sviluppo dello stesso sia standardizzato su canoni cosiddetti "normali" creando barriese sia sociali che materiali nonchè psicologiche. Occorre che la visione sia olistica anche dello sviluppo, della cultura, affinchè il mondo sia di tutti ed i rapporti siano equiparati. Perchè la gente non solo non si occupa di rendere il mondo vivibile per tutti, ma non si pone neanche il problema dell'esistenza di altri mondi e strutture idonee alla convivenza comune.
Rileggilo meglio il mio post e perdonami se ti sei sentito offeso, ma credi non sono quel genere di personaggio e non amo che mi si mettono parole in bocca solo perchè non si è capito!
Si stà ripetendo troppo spesso questa cosa credo di dover rivedere il mio modo di comunicare. E' evidente che in questo campo non riesco mai a trovare le parole per farmi intendere alla prima![SM=g27819]


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Un T:.F:.A:. Hiram
06/11/2003 12:24
 
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inoltre....
Il percorso di "ogni vita" ad un certo punto determina la consapevolezza di se e di quello che è il nostro sentire, scoprendosi giorno per girono e crescendo attraverso la coscenza di quello che siamo, realizzandosi.
E' più chiaro adesso?


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Un T:.F:.A:. Hiram
06/11/2003 12:43
 
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La transessualità.
E' un fenomeno o una scelta?
perchè è molto difficile stabilirlo, forse è solo quistione di piaceri. Quante sfumatore ci sono nel vivere?
Perchè ti ostini a sostenere che questo abbia a che fare con Dio?
Perdonami ma proprio le tue parole lasciano intendere la transessualità come un "disagio".
Certo è più complesso trasformarlo completamente ed anche più costoso è vero!
Ma se alcuni non sono soddisfatti del proprio aspetto e cercano di cambiarlo in base al proprio sentirsi, cosa c'è di strano?
Conosco un transessuale da molti anni ed è una persona assolutamente serena, non prova disagio perchè ha imparato a convivere con se stesso, il nuovo se stesso.
Io ho cambiato il mio corpo con lo sport, vado a farmi i capelli, ho il pizzo, altri fanno cultura fisica e diventamo montagne di carne ecc.. Sono mutamenti fisici adattati alla psiche. Cosa c'è di sbagliato in questo? Se un essere umano si vede brutto ( relativamente alla propria opinione) e fa della chirurgia plastica per piacersi di più, non lo ritengo un malato o cos'altro, è solo uno che cerca la di adattare l'immagine esteriore all'immagine che ha di se nel suo interno.
La sofferenza sono convinto che non venga dal fatto in se, ma dalla diffidenza dell'altro.
Nelle scuole molti bambini piangono perchè sono più piccoli di altri, o hanno gli occhiali evengono chiamati quatt'occhi o sono talmente magri e gracili da provare profondi e dolorosissimi complessi di inferiorità. Quanti sono idrammi che si vivono prima della completa accettazione di se?
Non è Dio che abbandona gli uomini, ma sono gli uomini che abbandonano i propri simili. E' la nostra ignoranza e la nostra ipocrisia.


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Un T:.F:.A:. Hiram
06/11/2003 13:01
 
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Solo una cosa
Il transessualismo non è una scelta.
Il disagio di cui parlavo era inteso come difficoltà a rapportarsi agli altri. Ma non perché ci si ritiene inferiori, quanto perché è innegabile che una transessuale (io uso il femminile in quanto do maggior importanza all'anima che al corpo. Nell'anima sono donne, le tratto da tali) incontra molte più difficoltà di un eterosessuale a rapportarsi con il mondo. L'uomo ha paura del diverso, di ciò che non conosce, e si difende attaccando. Una transessuale subisce attacchi. Penso sia fuori discussione.
Su questo siamo d'accordo, sul fatto che i pregiudizi e l'isolamento vengano dall'uomo. Certo.
Ma non ho ancora trovato una risposta.
Perché ci sono anime di un genere nate in un corpo di un genere diverso?
Non è per polemica, ora che ci siamo spiegati so che non nutri nessun tipo di pregiudizi nei confronti di chi è diverso da te, è solo una domanda che pongo a me stesso.
Anche se non ci fossero i pregiudizi umani rimarrebbe il dolore fisico della transizione (e la tua amica potrà parlartene meglio di me). Perché esiste?

E' Dio un così buon padre, ammesso che esista?

Dobrzywieczor
Rabbi Wladiszlaw Lewiczki


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06/11/2003 13:11
 
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Ho amici omossessuali felici ed infelici ed amici eterosessuali felici ed infelici. Non tutta la causa della loro infelicita' e' data dalla loro sessualita'.
Fin'ora ho sempre sentito chiedere (e a volte mi sono chiesta pure io) "Ma "perche'" questa malattia e' capitata a me!! Cosa ho fatto per meritarmela? Dio e' ingiusto..."
Io siceramente non ho mai associato una sessualita' diversa dall'etero, ad una malattia, per questo sono rimasta molto colpita dalle affemazioni di Rabbi. E' la prima volta che ne sento parlare in questi termini. Forse sono stata superficiale.

Io continuo a pensare che le cause del nostro stato(qualunue esso sia) non abbia una causa "diretta" con il Divino.

Ho una visione forse tanto semplicistica, ma credo possa essere espresso come immaginando degli imput energetico/vitali i cui svilupp sono stati lasciati all'evoluzione cosi' come anche scientificamente viene spiegato.
Poi credo anche alla causa /effetto per cui in questa mia vita io stia avendo le "possibilita'" di crescere,cambiare,viviere che in qualche modo mi sono guadagnata precedentemente.

Il perche' e come possano mai avvenire queste cose, e chi mai potrebbe rispondere??? E' un argomento troppo elevato per me.

Credo pero' una cosa...che rivolgere lo sguardo verso l'alto solo nei momento della sofferenza, quasi a chiedere delle risposte, non sia il modo per svere un aiuto.
Ma un aiuto forse puo' darlo la proprioa fede, che per definizione non si puo' ne' dimostrare, ne' spiegare.

Sulle paure e cattiverie degli uomini...bhe c'e' il libero arbitrio.[SM=g27813]


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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


06/11/2003 15:26
 
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Re: Confondiamo molte cose.

Scritto da: hiram-abif 05/11/2003 20.07
Secondo il mio personalissimo parere, non riesco a vedere affinità tra la vita sessuale e la Divinità. Essere omosessuale e viverne il disagio ( di qualunque tipo questo sia ) non centra nulla con Dio, ma con gli uomini. E' qui nel mondo che il disagio si manifesta per volontà di altri della stessa specie.
Dio non fa nascere omosessuali o eterosessuali, il percorso della vita per la sua complessità genera tali eventi.
Riguardo al Karma, non va interpretato così alla leggera, le sue dinamiche sono diverse, non centra la "punizione", centra l'effetto di una causa il chè è diverso.
Le deformazioni terribili sono un dolore per chi le vive o sono divenute tali a causa della nostra ignoranza e del nostro non aver mai pensato a come renderle meno tali (vedi barriere architettoniche per chi porta un handycap)?
Il male che vediamo chi lo fa?
La fame e le malattie nel mondo chi le vuole Satana, o le multinazionali del petrolio e dei farmaci?
Tutta la verità della nostra esistenza chi l'ha nascosta
un demone o gli interessati all'ignoranza per fame di dominio?
Nei mali del mondo, perdonatemi, ma non riesco a vederci la Divinità, quale menefreghista. Anzi secondo me non è mai stato neanche nei suoi poteri poter intervenire. Questo è il mondo del materiale ed è l'azione che determina la reazione.
A che soffre domandategli a chi dà la colpa e sentite cosa ha da dire.




Devo dare ragione ad Hiram, che ha chiarito anche alcuni punti da me impostati non correttamente. Pero' su una cosa non mi trovo d'accordo: non e' che la Divinita' non puo', bensi' non vuole intervenire piu' del necessario. Le mie credenze oramai le avrai ben intuite, senza contare che rimane un problema da stabilire, ovvero' cos'e' Dio e cosa non lo e'. Dobbiamo davvero parlare di un'emanazione del tutto distante o la soluzione e' diversa?


X Rabbi:
Perdonami e non volermene per quanto sto per dirti: ritengo che, per le ragioni che traspaiono dai tuoi precedenti post, non sia possibile fare un discorso sulla transessualita' con te.
Ben comprendo che possiedi un'esperienza diretta che nessuno di noi cui possiede (o almeno credo). Ma temo che il dolore ed il sentimento di disagio che provi non ti permettono di affrontare la situazione con la necessaria oggettivita'.
Io penso che tutto cio' ti abbagli e non ti permetta di affrontare le cose nel modo giusto... Non volermene, parlo da osservatore piu' che esterno (e pure malato) [SM=g27813]

In VERITATE LIBERTAS!


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06/11/2003 16:37
 
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Oddiomio santissimo...
Ragà... qua proprio non ci siamo capiti. Siamo lontani anni luce dall'esserci capiti.

*1) io sono omosessuale e non transessuale. C'è un'enorme differenza. Io sono uomo, maschio, e non mi cambierei mai. Sto benissimo nel mio corpo e non lo cambierei mai. Semplicemente provo attrazione per le persone del mio stesso sesso. Una transessuale è una donna nel corpo di un uomo. Una donna eterosessuale, intendo dire. Praticamente come se Ariel Bianca domattina si svegliasse nel corpo di Avatar (per fare un esempio). Capite?

*2) Non vivo e non ho mai vissuto questa condizione in maniera negativa. La mia famiglia, i miei amici, tutte le persone a cui tengo sono a conoscenza della mia omosessualità perché non la esibisco ma non la nascondo. Mi considero la persona più normale del mondo, fino a poco fa ero pure felicemente fidanzato, ora no, ma capita a tutti, non me la prendo. Chi ha capito che vivo sta cosa come una malattia o come una condanna, senza offesa, non ha capito una cipolla di quello che ho detto [SM=g27827] ... o forse sono stato io a spiegarmi da cani [SM=g27818]

*3) La domanda che ponevo non era da intendersi come un lamento di dolore. Ma, guardate, io ringrazio Dio per esser nato gay. Sto proprio bene così. Però ho la capacità di guardarmi attorno, e dato che voi dicevate che le differenze nel mondo sono date dall'uomo stesso e non dal divino, allora mi è venuta in mente una frase di una persona che conosco: "neanche Dio è perfetto se si sbaglia a mettere le anime nei corpi giusti", e allora ho voluto proporvi questo... chiamiamolo 'enigma', ossia, come spiegate che ci sono persone che nascono già con un'esistenza difficile (per quanto una ragazza viva la sua transessualità serenamente, è innegabile che socialmente incontri qualche problemino no?). Questo discorso può giustamente essere allargato a persone handicappate etc, però vi confesso che l'accostamento, non conoscendovi, mi ha un po' spaventato.

Spero di aver chiarito ogni qui pro quo.


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06/11/2003 17:46
 
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chiarimento
Bene, credo che abbiamo chiarito le posiozni su alcuni punti che se trattati troppo superficialmente potrebbero essere fraitesi. Rabbi, nemmeno noi ti conoscevamo.

Ora un po' di piu'.[SM=g27822]


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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


06/11/2003 18:39
 
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Ti ringrazio per le precisazioni...a quanto pare avevo frainteso. Colpa di questo terribile mal di testa ed evidentemente, di una mia disattenzione.

Ora che ci siamo chiariti, ti diro' come la penso io: possiamo davvero parlare di anima al posto sbagliato e conseguentemente di errore divino? Dire che esiste una differenziazione a livello di anima fra uomo e donna e' qualcosa di piuttosto azzardato da affermare. Io credo che la differenza si limiti ad un livello fisico (piuttosto evidente, eh?) e a quello mentale. Gia', io ritengo che sia qui la differenza fra un omosessuale ed un transessuale. Anche se e' impreciso da applicare in questo modo, citerei l'animus e l'anima Yunghiani: e se l'omosessualita' nascesse per un qualsiasi motivo dal predominare del lato inconscio (quello del sesso opposto) sulla persona? Da questo punto in poi le spiegazioni sarebbero molteplici, fra cui la formazione della persona e le sue inclinazioni... Piu' che una differenziazione iniziale, penso sia una strada fatta passo passo, molti di questi verso una direzione di cui non conosceva la meta. Insomma, niente errori di produzione, semmai inclinazione personale!

Ora torno alla mia malattia [SM=g27834]


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In Veritate Libertas
06/11/2003 22:49
 
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"errori di produzione" è bellissima [SM=g27828] [SM=g27835] [SM=g27824] [SM=g27827]
Tuttavia, anche se una definizione simpaticissima, non sono concorde con quello che dici, mi spiace.
Io sono nato omosessuale e sto benissimo come sono, come tu sei nato eterosessuale e stai benissimo come sei (suppongo).
Sono convinto che una transessuale nasca donna nel corpo di un uomo, e... beh, se arriva a trasformare il suo corpo così tanto evidentemente tanto bene nei panni maschili non sta eh? [SM=g27822]
Boh, va be, secondo me rimane un discorso di convinzioni personali.
Io resto dell'idea che transessuali si nasca e quindi non è colpa di nessuno se non di un'ipotetica divinità, tu/voi pensi/pensate che la disforia di genere (il nome esatto del transessualismo) sia dato da un percorso di vita...
Mi sa che nessuno di noi è scienziato e può dare una risposta sicura [SM=g27817]

LeHitraot
Rabbi Yehuda Lewartov


... comunque continuo ad esser convinto che Dio non esista [SM=g27832]


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Ba sof yihye tov
06/11/2003 23:05
 
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Re:

Scritto da: Rabbi Yehuda Lewartov 06/11/2003 22.49

... comunque continuo ad esser convinto che Dio non esista [SM=g27832]



Se Dio ci apparisse ragionevole e comprensibile, vorrebbe dire
che ragionerebbe con la nostra testa, allo stesso modo nostro.
Per fortuna che non è così! [SM=g27822]

[Modificato da MAGUS ALTAIR 07/11/2003 9.21]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
07/11/2003 12:01
 
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Dunque facciamo un po di chiarezza..
Sperando che sia tale.
Un po tutti continuiamo a collocare Dio nel campo della sfera umana e sessuale. Dio non colloca le anime in corpi sbagliati, in quanto Dio permea l'anima e non il corpo che è adattamento della materia ( vedi tavola di smeraldo). La Divinità non guida
se non per evoluzione ineluttabile del tempo, il formarsi della materia "corpo". Ma permette, una volta compreso il suo divenire nella sfera della spiritualità, che noi interagiamo in essa attraverso la nostra psiche e le nostre somatizzazioni.
Quando ci accostiamo alla comprensione della Divinità, tutto il nostro essere è "spirituale" quindi non vi è partecipazione nè della sfera affettiva temporale, ne della sessualità. Ma vi è trascendenza di tutto questo.
Un corpo maschile contiene sempre un'anima mashile e femminile.
E' errato dare una sessualità all'anima essa le ha entrambe in egual misura, anzi l'equilibrio di entrambe crea l'androginia armonica
ovvero due in uno.
Il fatto che nel corpo maschile vi sia una Psiche femminile è caso mai un fatto a metà tra il fisico ( Ormonale) e lo psichico ( imput consci ed inconsci) ed aggiungerei il Karmico.
Noi sedcondo la legge del Karma decidiamo a priori l'esperienza che vogliamo fare e siamo " in carne" per imparare a gestire lo spirito e trascendere la vita fisica. Per andare Oltre, verso la sfera delo spirito disincarnato.
Potremmo ipotizzare, ma sempre da uomini che si muovono nell'errore, che il transessuali, conservi, della vita precedente, i ricordi legati alla sfera della sessualità, ma che in fondo nella vita presenti presenti la nuova sessualità opposta. WQuesto può decretare un conflitto al quale la fenomenale adattabilità della spiche pone rimedio con un equilibrio nell'immagine e nel desiderio. Tale equilibrio è determinato dall'azione di cambiare l'immagine del proprio corpo
o l'adattarsi in modo necessariamente livellato a tale condizione, traendone, come del resto facciamo in ogni cosa, tutto il beneficio possibile.
Da tutta questa capacità di agire e rendere armonico l'insieme si apprende l'adattabilità e la tolleranza verso se stessi e glialtri. Non è un caso che è un assioma la sensibilità acuta dell'omosessuale e la sua grande capacità di compassionevolezza verso le diversità. tale dote è indotta proprio dalla grande partecipazione alla propria stessa evoluzione ed accettazione che inevitabilmente proieta, poi, verso l'altro.
Inoltre il trans, come l'omosessuale matura una visione del corpo e della psiche ( realativamente all'intrinseca capacità e caratterialità) più olistica di qualunque altro essere umano.
Potremmo quindi dire che se fosse Dio ha determinare questo, avrebbe scelto per l'anima un percorso più difficile, ma una scuola migliore, più complessa e cara da pagare, ma migliore nel prodotto finale.
Inoltre la capacità dei "normali" potrebe crescere appoggiandosi a tali anime in evoluzione ed apropriarsi senza dover fare l'asperienza diretta del compreso dall'omosessuale, aprendo la propria femminilità interiore all'ascolto e la comprensione.
Se c'è un disegno Divino in questo altro non potrebbe essere che "questo"!
Ma per quanto si possa speculare ritengo, per mia personale interpretazione, che sia in aspetto dell'intimità e dell'evoluzione interiore, probabilmente legata ai ricordi, ancora molto forti, anche se inconsci, della vita precedente o una precisa scelta evolutiva dello spirito stesso veicolante dell'attuale corpo.


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Un T:.F:.A:. Hiram
07/11/2003 12:07
 
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P.S.
La scenza non può dare risposte eprchè la psicologia sarebbe l'unico ramo che potrebbe affrontare tale argomento, ma la psiologia è teorica e non scientifica in quanto si muove e teorizza sull'astrazione.
Quindiper quanto si sforzi non può asserire nulla di relativo.


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Un T:.F:.A:. Hiram
07/11/2003 17:10
 
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Ecco Rabbi Wladiszlaw Lewiczki all'attacco. Il solito rompiscatole...
[SM=g27828] Non me ne vogliate, ma continuo a dissentire.
Allora... che gli omosessuali siano più sensibili degli eterosessuali mi sembra uno stereotipo che ha molto poco a che vedere con la realtà. Ve lo dice un esperto in materia [SM=g27818]
Io sono una delle persone più ciniche che io conosca. E gli altri grandi cinici che conosco sono... omosessuali.
Non lasciamoci fuorviare dall'immagine cinematografica del gay da 'Il Bello delle Donne' sempre dolce, buono, pronto ad aiutare l'amica in difficoltà. Non è così. Non sempre. La sensibilità secondo me non è data dalla sessualità, ma dal proprio personalissimo percorso di vita vissuta. E dalle difese che ognuno di noi si crea per far fronte alle inevitabili delusioni della vita.

Quanto al karma... [SM=g27820] oddio... mi stai confondendo [SM=g27824] ma non eri ebreo? Insomma, mi sembra (senza offesa) un po' un minestrone parlare di Dio e parlare di karma nello stesso contesto.
Il karma è uno degli elementi cardine della filosofia di vita buddhista (che ho seguito per diversi anni: ero membro della Soka Gakkai).
E' vero che esiste la teoria che ognuno di noi sceglie prima di incarnarsi il percorso di vita per migliorare il suo karma e raggiungere così la buddhità (che può essere raggiunta e persa in qualsiasi momento della vita o della morte di una "persona"), ma secondo il buddhismo di Nichiren Daishonin Dio non esiste. Io sono il fautore del mio destino, io cambio il mio universo e ne sono il centro. Tutto il resto è "contorno".
Quando recito gongyo e daimoku non sto pregando nessun dio. Sto semplicemente facendo in modo di far emergere la parte più positiva della mia essenza divina. Il gohonzon, la pergamena davanti alla quale si prega, non è un idolo né la rappresentazione di esso. E' la rappresentazione di noi stessi. Noi preghiamo noi stessi di tirare fuori la nostra buddhità.
Quindi, perdonami Hiram Abif, non vedo in che modo tutto questo possa avere una connessione con l'idea "classica" di Dio, o comunque con quella che avete quì espresso.

E un'altra domanda, a rischio di esser preso per bestemmiatore blasfemo.
Ma voi, seriamente, credete davvero in Dio? Voi, Ariel Bianca, Magus Altair credete veramente nella Bibbia e nel Vangelo? Tu, Hiram Abif, credi veramente nella Torah?
Voglio dire... credete anche nel mito di Adam/Adamo e Chavah/Eva? Nell'esistenza della prima moglie Lilìth? Nei sette giorni in cui Dio creò tutto? Nel rovo in fiamme che non si consumava? Nella voce tonante dal cielo? Nel Cristo che cammina sulle acque? Nella Madonna, incinta Vergine? Nell'assunzione della Madonna? Nella Stella Cometa?

Ve lo chiedo perché... a me non sembrano miti molto diversi da quello di Iside, Osiride e Horus, o da quello di Zeus, Era, Afrodite e di tutte le altre figure mitologiche arcaiche.

Voi davvero credete che noi siamo stati creati ad immagine e somigilanza di Dio?
Io credo che Dio è stato creato da noi a nostra immagine e somiglianza.
E l'abbiamo creato perché siamo troppo piccoli per spiegarci com'è nata la vita e com'è nato l'universo ma troppo grandi per non porci alcun tipo di domanda.
Perché Dio avrebbe creato tutto l'universo per poi darlo in mano solo ad un misero uomo ed una misera donna (Lilìth a parte) peraltro imperfetti e peccatori?
Vi dico sinceramente: ho provato a crederci. Ma non ci sono riuscito. Per me non c'è molta differenza col 'mito' di babbo Natale.
Forse sto offendendo la vostra sensibilità religiosa, ma vorrei capire come potete davvero credere in Dio.
Come potete aspettarvi qualcosa da lui, come potete pensare che dopo la morte ci sia qualcosa...

Per me è inconcepibile.
Sarò forse troppo arido io (alla faccia della sensibilità omosessuale [SM=g27828] *scherzo*), probabilmente penserete che col mio materialismo, col mio scetticismo io viva male... ma non è così. Vivo benissimo. Semplicemente non mi aspetto niente da nessuno. Perché sopra la mia testa non c'è niente, se non atmosfera, qualche nuvola, gas, satelliti, stelle... e forse gli omini verdi.

E' una domanda seria. Non che io "voglia credere"... ma... come fate?

*chiedo scusa anticipatamente a quanti possono essersi sentiti offesi dal mio scetticismo: qualsiasi offesa non era voluta*

Dwenkuje (grazie)
Dobrzywieczor
Rabbi Wladiszlaw Lewiczki


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