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Dio esiste?

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2005 12:20
07/12/2003 10:27
 
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oltre noi stessi
Al di là delnostro microcosmo fatto di compassione, dolore, rabbia, esperienza lieve o dolorosa, esiste qualcosa di più concredto del nostro carattere, ma per la sua Verità, difficilmente concepibile. Noi viviamo la nostra soggettiva analisi delle cose, il nostro filtro codifica le immagini del mondo senza neanche la certezza che ciò che vediamo sia come lo vediamo.
Questo è il mondo del Libero arbitrio dove nesuuno èenetra nella sfera esistenziale dell'altro.
Si può solo intuire che ltre vi è qualcosa di " essenziale" quale "pavimento" dove l'umana esistenza "soggetto" muove i suoi passi.
Questo è il mondo di Maya per la filosofia Tibetana ed induista.
Il mondo che ognuno "vede" solo con i propri occhi e sente solo con le sue orecchie.
Solo oltre vi è il Divino e per avvicinarsi alla "soglia" occorre il silenzio interiore.
Se si osserva i rumori del mondo con rabbia e non con compassione non ci avvicineremo mai allo stato di compenetrazione e abbandono dell'Io, non possiamo quindi superare la barriera del nostro Ego e non vediamo quindi che quello in ogni cosa.
Cosa c'è oltre il "mio dolore"?
Cosa oltre la "mia Gioia"?
Cosa oltre ciò che sento e ciò che vedo?
Cosa oltre il silenzio oed oltre il rumore?
Cosa c'è tra i confine delle dualità ed al di fuori di esse?


---

Un T:.F:.A:. Hiram
09/12/2003 09:08
 
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Difatti l'inadeguatezza di un certo approccio al Sacro deriva
proprio dal ritenere che l'Io, quale noi lo concepiamo, sia in grado
di rapportarsi con il Divino, quando invece ne può subire solo
la forza di attrazione, inconsapevolmente.
Questo andare "oltre" è l'essenza del cammino evolutivo.


---

Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
09/12/2003 12:05
 
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Finchè il nostro piccolo tentativo di avvicinarsi alla Divinità, o anche solo al Sacro, si svolgerà sui piani della razionalizzazione e del dover a priori avere delle risposte, saremo sempre ben lontani, non solo dall'obbiettivo, ma dalla strada stessa. Non capisco perchè ricondurre sempre le cose al doverle in un certo qual modo provare, frutto solo di atteggiamenti scientisti oltremodo limitati. La smania del dover formulare ipotesi e tesi che ci ha continuamente allontanato dalla Verità che, ormai condizionati mentalmente, riusciamo solo ad interpretare come una serie di dati, una formula o un'equazione, tralasciando la cosa più importante che è il vivere le cose senza porsi troppi inutili interrogativi!
A cosa serve provare l'esistenza di Dio, ammesso che lo si possa fare? Vorremmo forse praticizzare e commercializzare anche questo? A questo punto allora a cosa servirebbe parlare di fede? I secoli dove tutto era certo e sicuro, o almeno a tutto veniva data un'apparenza razionale, sono quelli in cui si sono coltivati i peggiori scempi della storia!
09/12/2003 13:12
 
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Scritto da: Fenrir II 09/12/2003 12.05
I secoli dove tutto era certo e sicuro, o almeno a tutto veniva data un'apparenza razionale, sono quelli in cui si sono coltivati i peggiori scempi della storia!



Davvero? Buffo, perché io pensavo che gli scempi peggiori della storia fossero le crociate, l'inquisizione, l'antisemitismo, l'anticristianesimo...
Tutte cose che, scusatemi tanto, hanno... tutto a che vedere con la religione.
E non venite a dirmi "quella era la speculazione ecclesiastica": per i dotti era così: per il popolino era la volontà di Dio.
Un religioso può considerare pretenziosa e forse triste una persona che si affida alla razionalità. Un ateo può trovare triste, illusa e credulona una persona che crede nell'esistenza di un qualche essere superiore.
Come ho già detto, io sono convinto che la religone sia una risposta di comodo alle domande a cui non riusciamo a dare una risposta.
E poi chi ha detto che un ateo, un razionale cerchi sempre e comunque la risposta a tutto? Io lo sono, e non mi sogno nemmeno di avere la risposta ad ogni domanda. Mi pare piuttosto il contrario: chi è religioso ha la pretesa di rispondere a tutto con "è Dio" - "è dogma di fede"...
E ancora... a voi sunerà blasfemo il fatto che un ateo consideri l'uomo più importante del divino.
Beh io considero "blasfemo" (se mi passate il termine) il fatto che si consideri un'entità astratta di dubbia esistenza più importante della vita umana.
La mia vita è sicuramente più importante di qualsiasi dio o dea. Io sono più importante di qualsiasi dio/dea.
Poi ditemi che sono presuntuoso: sarà così ma lo preferisco


Rabbi Wladiszlaw Lewiczki


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09/12/2003 14:43
 
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Esatto, crociate, inquisizione, antisemitismo ecc, sono il frutto di periodi ove la religione razionalizzata e portata a risolutrice impeccabile del tutto, ha imperato indipendentemente dalla spiritualitaà, ma solo a fini politico economici. Non per nulla l'Ecclesia Spiritualis fu dapprima perseguita e quasi in seguito ereticizzata!
Riprova di tutto ciò che ho scritto prima!
Non confondiamo la religione con quella che è mera politica!
Possibile che al giorno d'oggi ci sia ancora qualcuno che pensa alle crociate e/o altro come un'"operazione" religiosa?
...e si ricade poi nell'errore del giudicare la religione una risposta!!! Ma una risposta a quale interrogativo?
Tuttalpiù è una domanda, una ricerca! La spiritualità non dà risposte nè certezze come non le dà nessun'altra scienza, ma non ha i limiti umani e speculativi di queste ultime!
09/12/2003 15:11
 
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A mio avviso..
Stiamo ancora confondendo Dio o il Divino o la Divinità espressa nell'esistenza sul piano spirituale, con gli errori degli uomini ingiusti e la crudeltà della loro sete di dominio.
Per me non vi è attinenza con la negazione in quanto tali fatti sono dati proprio dalla "negazione" del Divino. Tali eventi millenari sono la dimostrazione della aberrazione del concetto religioso/ spirituale data dall'ignoranza sul campo e determinata dal libero arbitrio che ha fatto dell'uomo ciò che è oggi. Questo non c'entra con l'esistenza o la non esistenza che è "certamente" un mistero di difficile soluzione, ma è il "Mistero" per eccellenza.
E' vero più di ogni altra cosa che l'uomo deve rispettare l'uomo! Ma chi non ha "sentire" compassionevole e fraterno verso l'altro è senz'altro più capace di nuocere ai suoi simili, mentre chi veramente crede non lo farebbe mai!
Ad ogni modo tutto questo è opinione umana di esseri non ancora a contatto con la loro vera sfera spirituale.
Noi stiamo cercando di "capire" intellettualmente ed intellettualmente falliamo.
Si tratta di " sentire" e non mi stancherò mai di dire che è inesprimibile, intimo ed incondivisibile, mentre lo sono i suoi effetti: la compassione l'altruismo ecc. che possono benissimo essere appannaggio anche dell'ateo. Ma tali sentimenti presenti sia nell'ateo che nel religioso sono lontani dal concetto di fede, sono filantropia!
In fondo a tale filosofia si può riconoscere un aspetto divino che tutti accomuna, ma non si può essere esaustivi su questo.
In questa dimensione siamo condannati a lavorare su noi stessi
e sull'altro per migliorare il mondo! Questo avviene nell'eterna dualità delle cose, il credere ed il non credere, il buio e la luce, il bene ed il male ed i loro aspetti relativi.
Quindi cercare il Divino è compito di chi ne sente l'esigenza, cercare di dimostrare la sua esistenza è come speraredi fermare il tempo! Dio è inafferrabile come il vento...E come il vento possiamo sentirlo senza preoccuparsi ne da dove viene ne dove va!Qui e ora!( Liberamente tratto dal vangelo secondo Tommaso).
Se ci areniamo sui fatti dell'uomo non possiamo conprendere nulla ne porsi nella condizione di far emergere una qualche intuizione.


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Un T:.F:.A:. Hiram
09/12/2003 15:22
 
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Esatto, continuiamo a trasporre la spiritualità su di un piano prettamente materiale, razionalizzandola in quello che è l'atteggiamento umano! Nulla di più fuorviante!
E' il solito voler razionalizzare tutto e tutti ad ogni costo!
L'opera di secolarizzazione, il "lume" della ragione, e l'istituzionalizzazione dei più svariati "Credo", non ha fatto altro che fare da palliativo alla potenzialità divina insita nel creato, abbassandola ad un livello pratico ed utilitaristico!
Nessuno, se non l'uomo stesso ha mai dato un'infimo valore alla vita stessa, non in nome di un qualcosa di superiore, ma in nome di se stesso e della propria presupponenza scientista!
09/12/2003 17:46
 
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Va bé ragà... vi state mettendo in una posizione che non ammette repliche. Non so più che aggiungere.
Questo non significa che io non sia convinto del mio pensiero o che io non sia in grado di ribattere. Semplicemente così si può andare avanti all'inifinito costruendo praticamente zero.
Certo, nessuno cerca di convincere nessun altro... però vi dico in tutta sincerità che non mi piace più la maniera in cui stiamo discutendo. A me sembra che diate per scontato che la vostra sia la posizione giusta...
Io sono convinto di quanto dico, ma accetto anche che mi si pongano delle domande (come quella "come spieghi la perfezione del mondo?" a cui risposi "Il mondo è il risultato di milioni di anni di evoluzioni, estinzioni, metamorfosi"). Mi pare che da parte vostra diate per scontato che Dio esista e basta. Qualsiasi obiezione a questa Verità è troppo "umana", troppo "piccola"... il che continua a sapermi di risoposta di comodo per non riflettere, per non dare adito ai dubbi. Un po' una tattica dello struzzo...
Sarà ma a me questo Divino di cui parlate certe risposte non me le ha mai date. E non dico sottoforma di voce tonante o di rogo di siepi... ma in nessun modo...
Certo, neanche la scienza mi ha mai dato certe risposte, ma almeno non ha mai avuto la pretesa di esser più grande di tutto e tutti... di essere la Verità assoluta.
A questo punto rispondo semplicemente alla domanda iniziale del topic. Per me Dio non esiste.


Rabbi Wladiszlaw Lewiczki


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09/12/2003 18:11
 
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Vedi, l'errore è che continui a ragionare come se quello di cui si sta parlando possa essere "di comodo", "pratico", che possa o no risolvere dubbi, e sbagli anche nel dire che la scienza non si pone al di sopra di tutto e di tutti, perchè è esattamente quello che fa, ed in questo caso proprio per praticità, comodo ed interesse!
Nessuno dà per scontato nulla, mi sembra che scontata sia la tua idea del Divino a cui non credi, ma quella assomiglia più ad una sorta di Babbo Natale. Ti rifai a troppi stereotipi nella tua analisi, Probabilmente non c'è nessun vecchio saggio con la barba bianca in cielo, su questo hai ragione, riguardo ad una forma di Divinità nessuno può arrogarsi ragione o torto.
Posso al limite parlare di ciò che è la scienza o lo scientismo, quindi affermare con cognizione di causa che sono una delle cose più lontane dalla realtà, in quanto aprossimative per definizione stessa della materia! per il resto nulla si può affermare con certezza e nulla si può negare!
Non è pe rquesto assolutamente vero che questa è una posizione che non ammette repliche, siamo qui per discuterne, nessuno di noi è depositario di verità o simili!
09/12/2003 18:17
 
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Re:

Scritto da: Fenrir II 09/12/2003 18.11
Vedi, l'errore è che continui a ragionare come se quello di cui si sta parlando possa essere "di comodo", "pratico", che possa o no risolvere dubbi, e sbagli anche nel dire che la scienza non si pone al di sopra di tutto e di tutti, perchè è esattamente quello che fa, ed in questo caso proprio per praticità, comodo ed interesse!
Nessuno dà per scontato nulla, mi sembra che scontata sia la tua idea del Divino a cui non credi, ma quella assomiglia più ad una sorta di Babbo Natale. Ti rifai a troppi stereotipi nella tua analisi, Probabilmente non c'è nessun vecchio saggio con la barba bianca in cielo, su questo hai ragione, riguardo ad una forma di Divinità nessuno può arrogarsi ragione o torto.
Posso al limite parlare di ciò che è la scienza o lo scientismo, quindi affermare con cognizione di causa che sono una delle cose più lontane dalla realtà, in quanto aprossimative per definizione stessa della materia! per il resto nulla si può affermare con certezza e nulla si può negare!
Non è pe rquesto assolutamente vero che questa è una posizione che non ammette repliche, siamo qui per discuterne, nessuno di noi è depositario di verità o simili!




Eh no... non hai detto neanche una volta che quanto dico io è sbagliato... proprio no.

Vediamo il lato pratico.
Una preghiera quante malattie ha debellato?
E la scienza?

Va be, ragà, comunque avete ragione voi.

Rabbi Wladiszlaw Lewiczki

[Modificato da Rabbi Wladiszlaw Lewiczki 09/12/2003 18.20]



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09/12/2003 18:42
 
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Rabbi credimi..
Non affermo nulla.
Se leggi bene ciò che crivo comprendi che scrive un uomo del dubbio non delle certezze e nessuno è schierato da nessuna parte...
Non voglio farti questa impressione e credo nessun'altro.
Davvero!
Certo trovare un modo gratificante di parlare di certe cose è difficile, almeno io non ne sono all'altezza. Quello che ho postato sono proprio i miei dubbi e non quelli di qualcu' altro.
Spero tu comprenda che è con sincerità che ti sto dicendo questo.
Forse il mio modo di scivere da un impressione diversa ma non è così sono assolutamente sereno ed attratto da argomenti profondamente difficili e quando scrivo lo faccio meditando su di me e sui miei dubbi.


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Un T:.F:.A:. Hiram
09/12/2003 18:48
 
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Vedi!
L'essere atei è una condizione come l'essere religiosi o dubbiosi. Oppure andare a cercare chissà che!
E' solo una condizione e nient'altro, un modo noetico di affrontare la conoscenza nel mondo e del mondo che ci circonda.
Ognuno di universo vede il suo ed è molto difficile superare quel confine dove sembra non poter andare oltre nessun essere umano.
Ma basta il rispetto e la benevolenza perchè tutte le barriere cadano, lasciando posto a cose semplici ed umane e forse potremmo essere a quel punto più vicini a Dio di quanto la nostra consapevolezza sia in grado di percepire.


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Un T:.F:.A:. Hiram
09/12/2003 22:36
 
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Re: Re:

Scritto da: Rabbi Wladiszlaw Lewiczki 09/12/2003 18.17



Eh no... non hai detto neanche una volta che quanto dico io è sbagliato... proprio no.

Vediamo il lato pratico.
Una preghiera quante malattie ha debellato?
E la scienza?

Va be, ragà, comunque avete ragione voi.

Rabbi Wladiszlaw Lewiczki

[Modificato da Rabbi Wladiszlaw Lewiczki 09/12/2003 18.20]




Quindi secondo te Rabbi, il "dovere" del Divino dovrebbe essere
quello di esaudire le preghiere e se non lo fa è in qualche modo
sadico, oppure non esiste affatto...
E questo che vuoi dire, vero Rabbi?

[Modificato da MAGUS ALTAIR 09/12/2003 22.38]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
10/12/2003 11:26
 
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Maddeché?!


Quindi secondo te Rabbi, il "dovere" del Divino dovrebbe essere
quello di esaudire le preghiere e se non lo fa è in qualche modo
sadico, oppure non esiste affatto...
E questo che vuoi dire, vero Rabbi?




Assolutamente no. Ma neanche un po', proprio da 1 a 10 siamo a -3256236221000.
Ma non importa.

***

@ Hiram Abif
Non ti preoccupare non eri tu il centro del mio discorso: con te dopo lo scontro iniziale ho trovato una lunghezza d'onda che (almeno in apparenza) mi permette di comunicare.
Quello che mi fa passare ogni voglia di continuare una discussione come questa è il fatto che ogni volta che dico "a" tanto è sbagliata, tanto è un'interpretazione distorta, tanto non siamo in grado di capire il divino.
E va be, a sto punto [SM=x213435] : se alcuni sono così sicuri e non ci stanno a sentire il pensiero altrui perché
tanto è troppo piccolo, troppo pretenzioso, interpreta male il pensiero divino mi pare completamente inutile continuare la discussione.
Solo una cosa. Io ho dato le mie risposte per le quali non credo nell'esistenza di Dio: mi sono almeno sforzato di farlo, a volte mi sono spiegato male, ma almeno ci ho provato.
Qua non c'è stato nessuno e ripeto nessuno che si sia sprecato a darmi delle motivazioni plausibili. Non un semplice "è un sentimento intimo"... grazie, quello è come dire "è un dogma: o ci credi o non ci credi", è come scoprire l'acqua calda.
Una spiegazione "decente" no?
E va be, tanto avete ragione, che bisogno c'è di dare spiegazioni della vostra Verità assoluta?

Shalom
Rabbi Wladiszlaw Lewiczki

[Modificato da Rabbi Wladiszlaw Lewiczki 10/12/2003 11.29]



---

10/12/2003 12:08
 
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mah! Rabbi!
Che vuoi che dica...Io credo che la "verità assoluta non l'abbia manifestata nessuno ( sarebbe assurdo negarlo ) che non ci sono stati argomenti tanto validi affinchè ne l'una ne l'altra parte sia giunta ad una conclusione, trovo sia naturale come il mondo niente di più ovvio che finisse così, perchè così deve finire... dibbi, incomprensioni, difficoltà nel cercare di far capire concetti complessi che affermano e che negano...
è così che accade sempre, ma forse non lo sapevi quando hai letto la prima volta la domanda di "Emilius" e non hai notato che i suoi interventi sono stati inferiori ai tuoi ( strano no?)
Lui avrebbe lanciati il sasso e tolto la mano, tu hai cercato di schierarti dalla sua parte, sensa esagerare, lo sò sostiene le tue opinioni ed è giusto come è giusto che lo faccia chi crede o chi vive di dubbi sul si ed il no!
Questo accade nella politica, nell'opinionismo non possiamo farci nulla.
Io vorrei a volte, che chi ha fede avesse un po più dubbi e chi non ce l'ha ne avesse altrettanti.
Solo così comprenderemmo proprio quello che sostieni: "nessuno conosce la verità e la Verità non è dimostrabile con i mezzi del mondo dei cinque sensi..." Questa realtà è virtuale e soggettiva, occore morire a se stessi ed alle proprie convinzioni, sia "fideiste" che " positiviste" per poter accedere almeno alla "soglia".
Ma aldilà del caratterialismo con cui è stato affrontato l'argomento ritengo che il suo vero significato sia: " Noi come uomini, sappiamo porci il dilemma senza cadere in uno pseudo-integralismo dettato dal nostro io e dalle nostre stampelle esistenziali? Quanto sappiamo riconoscere qualcosa che è al di fuori delle nostre radicate opinioni?"
E questo vale per tutti, per me, per te, per tutti gli altri...
Ma non credi che anche solo l'averci provato abbia permesso a tutti noi di scavare nel proprio interno alla ricerca di qualcosa da dire che fosse " importante" in proposito?.
Bene se siamo stati costretti a riflettere su cose più grandi di noi non è lecitopensare che ne sia valsa la pena?


---

Un T:.F:.A:. Hiram
10/12/2003 14:06
 
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Re: Maddeché?!

Scritto da: Rabbi Wladiszlaw Lewiczki 10/12/2003 11.26



Assolutamente no. Ma neanche un po', proprio da 1 a 10 siamo a -3256236221000.
Ma non importa.

[...]

Una spiegazione "decente" no?
E va be, tanto avete ragione, che bisogno c'è di dare spiegazioni della vostra Verità assoluta?

Shalom
Rabbi Wladiszlaw Lewiczki

[Modificato da Rabbi Wladiszlaw Lewiczki 10/12/2003 11.29]





Va bene, non ho capito, ma perchè dici che non importa?
A me interesserebbe conoscere il tuo punto di vista, se ti va di
spiegarmi meglio!

E poi tu cerchi una spiegazione decente...
io ho già detto che non esiste una "spiegazione"...
su questo siamo d'accordo Rabbi.
Ma il fatto che non esista una spiegazione razionale ha un significato
in questo discorso solo se si ammette che esiste solamente ciò che
è razionale e razionalizzabile.
Per me, ad esempio, non è così: ecco perchè per me il fatto che
non si possa dimostrare l'esistenza del Divino (ma neppure la sua
non esistenza...) non significa nulla.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 10/12/2003 14.09]



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12/12/2003 21:15
 
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un solo dio?
no...non credo esista un solo dio.
esiste un'unica energia che si manifesta in diecimila modi diversi.

se chiamiamo dio questa energia, allora dio esiste.

e dio è un sasso, è l'odio, è il mio gatto.
è tutte le cose.

[SM=g27829]




---

Chiudi il tuo tempo dentro un fiore,
ferma i secondi, i minuti, le ore,
chiudi il tuo tempo dentro un fiore,
vivi la tua vita, dimentica il potere.


13/12/2003 10:05
 
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Rabbi, sei sicuro di aver compreso il messaggio che cercavano di esporti tutti i vari post di questa discussione? Secondo me assolutamente no. Ma neanche un po', proprio da 1 a 10 siamo a -3256236221000.
Ma non importa, mi pare piu' che evidente che ti sei gia' scelto il tuo percorso.


X Jezabel

Discorso interessante, ma... siamo portati a ragionare in una maniera cosi' scompositiva? io non credo. La forza elettromagnetica rimane pur sempre una e una sola, a prescindere dal fatto che avvenga negli atomi, fra due batterie o fra le stelle... non so se spiego il mio punto di vista [SM=g27822] E' la solita questione del passaggio da livello trascendentale a quello materiale, che comporta un oggettivazione tale da portare a una molteplicita' apparente.


---

In Veritate Libertas
13/12/2003 19:15
 
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Occupazione: combinaguai
ehmm
devo rifletter, scrivi un attimo complicato...
ci ragiono su, eh?
[SM=g27829]


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Chiudi il tuo tempo dentro un fiore,
ferma i secondi, i minuti, le ore,
chiudi il tuo tempo dentro un fiore,
vivi la tua vita, dimentica il potere.


13/12/2003 20:43
 
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Ecco: molteplicità apparente. Penso che questo dica tutto.[SM=g27811]


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